Mimmo, dall’oltretomba

Vecchi video che riprendono a circolare nonostante siano stati smentiti da tempo (e il protagonista sia deceduto)

Sta cominciando a diventare virale su TikTok un video dove sentiamo parlare Domenico Mimmo Biscardi, morto a gennaio 2022 per un infarto. Biscardi era uno dei volti noti della disinformazione medica, da anni. Da Il Riformista:

Biscardi era laureato in farmacia, ricercatore indipendente (non aveva alcun titolo né pubblicazioni all’attivo) che sale alla ribalta delle cronache quando nei primi anni Duemila, spacciandosi per medico, inizia a somministrare la cura Di Bella a svariati pazienti in una clinica di Caserta fino al 2005, quando viene scoperto e arrestato per riciclaggio e associazione a delinquere.

Noi di BUTAC siamo tra i primi ad aver trattato la tanta disinformazione condivisa e raccontata da Biscardi, il primo articolo in cui lo citavamo risale al 2013. All’epoca Mimmo si faceva intervistare da Gioia Locati su Il Giornale (testata che fu sanzionata proprio per quell’articolo). La giornalista nella sua intervista spacciava Biscardi per medico, ma medico non era, solo particolarmente fantasioso nel compilare Curriculm Vitae, come questo che vedete qui sotto:

L’unica cosa verificata del lungo CV è il fatto che per qualche anno abbia lavorato a Capo Verde. Nel video che sta diventando virale su TikTok sentiamo Biscardi sostenere di essere stato un anatomopatologo e quindi di conoscere bene il corpo umano. Ma è una bugia, Biscardi non è mai stato anatomopatologo. Tutto il video che sta circolando è un conglomerato di sciocchezze, notizie false, complottismo facile da smentire. Eppure nel nostro Paese si è formato uno zoccolo duro di soggetti che ascoltano e si fidano, anzi, ascoltano e pensano a Biscardi come a un martire, morto perché aveva avuto il coraggio di raccontare la verità.

Da genitori terrorizzati ad altri che seguendo le sue parole hanno scelto di non vaccinarsi:

Una panoramica della sezione commenti sotto al video fa venire i brividi, pensare che le persone che scrivono possano aver riposto la loro salute nelle mani di soggetti come Biscardi è qualcosa che davvero fatico a capire. Uno dei motivi per cui BUTAC non è un sito ufficiale di fact-checking è che faccio anche articoli che non sono appunto verifiche dei fatti, ma opinioni espresse in forma d’editoriale come questo che state leggendo. Articoli in cui ritengo che il fact-checking non sia importante, chi vuole può trovare le tante sbufalate fatte in passato sulla figura di Biscardi e sulla disinformazione condivisa da specifici soggetti durante la pandemia. Articoli in cui esprimo il mio disappunto per come questa pericolosa deriva disinformativa venga assolutamente ignorata da chi invece dovrebbe governare e far rispettare l’ordine pubblico. Anzi, in certi casi abbiamo visto come amici di soggetti come Biscardi siano stati eletti e per almeno un mandato siano stati seduti tra gli scranni del parlamento e del senato.

Non metto il video di Biscardi, se volete ve lo andate a cercare da soli, sono 7 minuti di “follia” dove vengono ripetute le tante sciocchezze che abbiamo sentito ripetere a pappagallo da quella nicchia molto rumorosa di negazionisti della pandemia.

Concludendo

In un’era in cui l’accesso all’informazione è più ampio che mai, la diffusione di notizie false e teorie del complotto continua a rappresentare una minaccia seria e palpabile. Il caso di Biscardi e la sua recente viralità su TikTok ne sono una dimostrazione lampante. Se da una parte la tecnologia ci ha dotati di strumenti potenti per esplorare e condividere conoscenza, dall’altra ha anche aperto le porte a una marea di disinformazione che può travolgere chi ne è ignaro. È nostro dovere, per esercitare la propria cittadinanza informata, scovare la verità, educare noi stessi e gli altri, e promuovere una cultura della verifica delle informazioni. Solo così potremo sperare di navigare attraverso quest’oceano tumultuoso di mezze verità e, forse, trovare una sorta di verità in mezzo al rumore.

maicolengel at butac punto it

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