Monsieur Cousine a 1.99 €
Occhio ai link che cliccate!
Sta circolando su Facebook un post sponsorizzato che siamo sicuri verrà ritirato fuori più volte nelle prossime settimane. Tanto, anche quando Facebook si accorge che qualcosa non va, ai truffatori dietro questi post basta cambiare pagina dell’inserzione, e tornano a fare danni.
Il post è questo:
Riporto il testo per chi fatica a leggere da immagine:
LIdI ha perso la causa contro il Bimby e ora vende Monsieur Cuisine a Silvecrest per 2€. Affrettati a riceverlo semplicemente compilando il form. Monsieur cuisine a 2€ L’offerta è valida fino a fine settimana. Distribuito da Lidl
Solo l’ultima dicitura di Lidl è corretta, le altre presentano errori fatti ad hoc. Esattamente come l’immagine, che riporta un cartello (photoshoppato) con scritto Monsieur Cousine. Il prodotto della Silvercrest si chiama Le Monsieur Cuisine.
Già ad aprile 2021 un post sponsorizzato simile aveva fatto la sua comparsa sul web italiano, se ne erano occupati i colleghi di FACTA. È vero che in Spagna Lidl ha perso la causa che gli era stata fatta dalla Vorwerk, ma solo in Spagna. Quella sentenza che vede il Monsieur Cousine violare brevetti del Bimby non ha comunque alcun valore in Italia, dove il prodotto viene tutt’ora venduto da Lidl.
I commenti sotto al post sponsorizzato sono tutti di bot e profili fake, realizzati apposta per fare salire l’indicizzazione dello stesso. Cliccando sul post non si arriva nella home page di Tratosin .Info, che sarebbe questa:
ma su una delle solite pagine fuffa che imita il sito Lidl nei colori e nelle immagini, e dove si viene invitati a compilare il modulo d’ordine, e inserire i dati della carta di credito per ricevere comodamente a casa nostra il prodotto in pochi giorni, al prezzo di soli 1,99 euro.
Ragazzi, ovviamente i rischi sono evidenti: il vostro numero di carta di credito per cifre così basse non richiede nemmeno l’autorizzazione “forte”, ma sommato al vostro indirizzo è utilissimo per rubarvi l’identità e iscriversi a servizi online dal costo basso, servizi magari tutti forniti dalle stesse persone che hanno creato il sito finto Lidl.
Non fatevi fregare.
Non credo sia necessario aggiungere altro, se non che Facebook potrebbe evitare le inserzioni che hanno link simili a quelli che abbiamo già visto in precedenti occasioni, sono così avanzati coi loro algoritmi che riescono a rimuovere post di vario genere, ma stranamente quelli dove chi fa il post paga sono sempre un po’ più lenti a cancellarli.
maicolengel at butac punto it
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