Occhio alle offerte di fine anno
Le offerte troppo belle per essere vere molto spesso non sono vere...

È Santo Stefano, con mio figlio stiamo digerendo gli ultimi due giorni di pranzi e cene, ed ecco che a lui arriva un messaggio sul cellulare. Nella chat di gruppo un compagno di basket, suo coetaneo, ha inviato un link, per dei regali di Amazon gratis.
Mio figlio è abbastanza scafato su queste cose, ha visto il link e ha immaginato si trattasse di un qualche tipo di truffa, e l’ha segnalato al suo compagno, che nel frattempo ne aveva inviato uno pressoché identico. Come potete vedere nello screenshot qui sotto:

Vi riporto cosa dice il messaggio:
Regali di Natale Amazon
15.000 prodotti Amazon popolari completamente gratuiti
E i due link, entrambi chiaramente non ad Amazon. Purtroppo quando sono stati girati a me uno aveva già smesso di funzionare, l’altro invece era subito riconosciuto dal mio antivirus come pericoloso, non permettendomi in autonomia di verificare dove voleva andare a parare la truffa. Immagino, avendone già viste in passato, si limitasse al solito invito a partecipare al facile giochino dello scegliere tre scatole, dove alla fine siamo tutti “vincitori”, e poi inserire i nostri dati per un piccolo contributo spese.
Ma quello che m’interessava è segnalare la leggerezza con cui dei ragazzi di liceo, quelli che nelle bufale non dovrebbero cascare, hanno condiviso quella che è appunto una truffa, due volte, in pochi minuti. Perché sia mai che ci fosse veramente quell’offerta…
Segno, questo, di una scarsa conoscenza sia del mondo digitale e dei suoi tranelli: bastava difatti guardare gli url per farsi venire dei dubbi, come anche il fatto che le offerte troppo belle per essere vere nascondono sempre qualche fregatura.
Il compagno di mio figlio, una volta avvertito del problema, ha risposto molto semplicemente: eh forse hai ragione, perché il link dopo che ho provato a cliccarci sopra la prima volta ha smesso di funzionare. Segno che comunque non ha compreso dove stesse il problema, ma siccome il link non va più allora è probabile sia una sòla. Così non va bene. In prima liceo i ragazzi dovrebbero aver ben più chiari i rischi di questi contenuti che ritrovano sui loro schermi, dovrebbero essere tutelati da insegnanti e genitori che, prima di dar loro in mano telefonini e device digitali, li abbiano perlomeno istruiti un po’ su come difendersi da queste fregature. E invece sono sempre pochi gli insegnanti preparati, sempre pochi i genitori che sappiano cosa siano e come funzionino i parental control (che si possono tranquillamente usare anche su smartphone di liceali, nulla lo vieta).
Non credo di poter aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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