Ci avete segnalato due articoli apparsi in agosto sul solito blog dell’ex senatore Gianluigi Paragone, questi i titoli:
E ancora:
Non dedichiamo due articoli alle segnalazioni che abbiamo ricevuto in merito, non avrebbe alcun utilità. Come spiegato più e più volte sta agli autori di questi articoli dimostrare, dati alla mano, che c’è un aumento di malori improvvisi, cosa che ben si guardano dal fare. Ma abbiamo scelto di trattare comunque le segnalazioni per potervi mostrare ancora una volta il sistema scelto per collegare (e poter quindi strumentalizzare) questioni che nulla hanno a che fare con pandemia o vaccini.
Partiamo dall’articolo sugli scout, tutt’ora online. Nell’articolo l’autore Tommaso Croco spiega che suddetti malori sarebbero causati dall’ondata di calore, ma basta vedere come la notizia è stata riportata sui profili dell’ex senatore e quanta poca chiarezza è stata fatta nella moderazione commenti che appare ovvio perché si sia deciso di utilizzare il termine “malori improvvisi” invece che un meno sensazionalistico, ma più preciso, “colpi di calore”. E aspettate, perché il meglio deve ancora venire.
Nell’articolo più recente, quello sul ragazzo di 19 anni, nelle prime righe leggiamo:
Siamo alla vigilia di Ferragosto, ma almeno tre famiglie in Italia lo passeranno nel dolore e nel lutto. Parliamo delle famiglie, e degli amici, delle vittime di “malori improvvisi” che si sono registrate nell’arco del solo fine settimana. Un fenomeno preoccupante a cui, per evitare di approfondire i motivi delle statistiche impazzite sin dalla primavera del 2021, s’è dato il nome asettico, appunto, di malori improvvisi, e così gran parte della comunità scientifica si trincera dietro l’inverosimile mantra “Nessuna correlazione”.
L’autore è Antonio Oliverio, il quale spiega ai propri lettori che il termine “malori improvvisi” è stato scelto per catalogare morti (o ammalati gravi) “sin dalla primavera del 2021”. Oliverio, come molti altri prima di lui, conta sul fatto che prima della pandemia il proprio pubblico non si fosse mai interessato a notizie che, come abbiamo detto altre volte, proprio perché eventi (purtroppo) normali potevano interessare al massimo i giornali locali; la differenza è che prima della pandemia nessuno le raccoglieva in apposite “pagine cimitero” atte a terrorizzare chi vi si imbatte (per comprendere questo processo – e difendersene – può essere utile conoscere il concetto di “framing“).
Ma Oliverio mente, e chiunque sappia fare due ricerche può velocemente verificarlo. Come avete appena visto, infatti, e come prevede appunto la pratica del framing, l’uso del termine “malori improvvisi” – comune anche pre-pandemia – oggi è scelto principalmente da redazioni interessate ad attirare uno specifico pubblico. Un pubblico per il quale quelle due parole, grazie proprio al “frame” dato da chi ne ha abusato (come i giornalisti che scrivono su Il Paragone), e dall’interpretazione che questa “cornice” suggerisce, hanno assunto una connotazione ben specifica, diventando sinonimo di reazione avversa ai vaccini anti-Covid.
Venendo invece ai fatti. L’articolo di Oliverio, tutt’ora online e senza alcun aggiornamento rispetto al giorno di pubblicazione, riporta tre casi di morti improvvise, tre casi riportati anche dai giornali:
Il primo caso viene ripreso anche nei giorni successivi sui giornali ed è chiaro che non abbia alcun collegamento con vaccini e pandemia; il secondo caso non appare dubbio, è un malore improvviso, come tanti altri, documentati, che accadono nel nostro Paese da ben prima delle vaccinazioni anti pandemiche: si sono fatte indagini e il medico legale che non ha rilevato nulla che desse motivo di indagare ulteriormente, e i famigliari non sembra abbiano sollevato dubbi, solo chi ha interesse a strumentalizzare la vicenda ci vede qualcosa di anomalo. Sul terzo caso non si sa molto, nel senso che – a parte siti simili a Il Paragone che cavalcano la notizia – quasi nessun altro ne parla; ma questo non significa si tratti di una morte sospetta. Come abbiamo spiegato più volte, ogni giorno in Italia, da ben prima della pandemia, muoiono oltre 110 persone in maniera improvvisa.
redazione at butac punto it
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