Pro Vita e idiozia
Mi avete segnalato un articolo apparso su La Nuova Bussola Quotidiana (NBQ), blog che abbiamo già trattato in altre occasioni legato a filo doppio ai movimenti provita italiani.
Titolo dell’articolo:
Anche l’Emilia si accoda per l’eliminazione dei bimbi Down
Il testo se la piglia con l’Emilia-Romagna che avrebbe deciso di passare gratuitamente un test che si chiama NIPT per le donne in gravidanza. Secondo quanto riportato da NBQ il test servirebbe appunto per eliminare i bambini Down. Ovviamente la cosa non può andare giù ai provita che ritengono che tutta la vita sia da difendere, anche nel caso non sia una bella vita da vivere. Quello che però non raccontano affatto nel loro articolo è che il NIPT prima di tutto serve solo a vedere, in maniera non invasiva (a differenza di amniocentesi e villocentesi) se il feto in grembo sia o meno sano dal punto di vista cromosomico. Quindi non è un test che fa danni al feto. I genitori possono comunque scegliere cosa fare dopo aver eseguito il test, e nulla vieta loro di portare a termine la gravidanza.
Quello che NBQ evita completamente di raccontarvi è che il NIPT non solo evidenza anomalie cromosomiche che segnalano eventuale presenza di sindrome di Down, ma anche altre due sindromi, quella di Edwards e di Patau.
Perché NBQ non lo evidenzia? Ma perché andrebbe contro ai loro interessi, nel caso della sindrome di Edwards a essere colpiti per la maggior parte sono feti di sesso femminile, e nella maggioranza dei casi gli stessi muoiono prima del parto. Raccontarlo alle future mamme forse non fa piacere, perché è ovvio che una mamma vorrebbe sapere se ha una gravidanza a rischio, portare in grembo un feto che muore prima del parto è qualcosa che può essere devastante, non dirlo alle possibili future mamme serve a tenerle tranquille. Che ce frega se poi perdono il feto e cadono in depressione… credo sia questo che passi per la testa di Ermes Dovico, autore dell’articolo su NBQ.
La sindrome di Patau invece ha meno rischi che il feto muoia prima del parto, in compenso una volta nato ha danni al sistema nervoso centrale e all’apparato cardiaco. La maggior parte dei neonati con la sindrome di Patau muore entro i primi tre mesi di vita. Ma anche questo nell’articolo de la NBQ non viene detto, loro ci concentrano solo sui bimbi Down, gli unici che possono sfruttare per sostenere la pericolosità del NIPT.
Spero che voi capiate che tutto questa disinformazione è deleteria per i genitori che si fidano di movimenti per la famiglia. Genitori che magari vanno in piazza a manifestare con questa gente e poi vengono abbandonati a sé stessi quando si ritrovano protagonisti di un dramma come può essere la perdita di un figlio a ridosso della gravidanza.
Diffidate di chi passa l’informazione in questa maniera.
maicolengel at butac punto it
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