Roberto Castelli dead man walking e il D-Dimero

Perché riportare il parere dei medici su questioni mediche?

Leggere certe segnalazioni che riceviamo per posta da un lato ci fa arrabbiare tanto, ma dall’altra parte ci mostra il livello di lettori che ha BUTAC, e non possiamo che esserne felici. C’è un medico che da inizio pandemia ci segnala svariate notizie, ogni volta dandoci i riferimenti precisi per aiutarci nello sbufalare quanto ci sta segnalando. Non farò il suo nome perché non so se gradisce, ma lui ci legge con costanza e so che apprezzerà l’articolo di oggi. La prima cosa che ci tengo a sottolineare è che io medico non sono, ma quanto segue è stato fatto leggere e correggere dal medico di bordo, il nostro dottor Pietro Arina che da Londra continua ad aiutare BUTAC a essere il più possibile scientificamente corretto, anche quando di concetti complicati cerchiamo di fare semplificazione massima.

Veniamo alla segnalazione del nostro lettore medico, così titolava Il Tempo il 28 settembre 2021:

L’articolo de Il Tempo (come altri giornali vicini all’ex Ministro Castelli) non fa altro che riportare l’intervento di Roberto Castelli nell’ambito della trasmissione Tagadà su La7, condotta da Tiziana Panella e Alessio Orsingher. Come già detto in altri articoli ritengo che durante un’emergenza sanitaria le redazioni giornalistiche serie si sarebbero tutte dovute dotare di un fact-checker ed evitare il più possibile di lasciar parlare di temi sanitari chi non ha le sufficienti competenze per farlo.

Roberto Castelli è laureato in ingegneria meccanica. Durante il suo intervento a Tagadà racconta ai due giornalisti di come oggi si senta un “dead man walking” visto che dopo il vaccino gli è venuta la febbre e un esame avrebbe evidenziato un alto rischio di trombosi. Vi riportiamo il virgolettato di Castelli:

Un valore  che per me fino ad allora era completamente sconosciuto è salito alle stelle. È il D-dimero, un indicatore del rischio di trombosi. Non ho mai avuto problemi simili. Ora incrocio le dita perché è estremamente elevato e sono una sorta di dead man walking.

Subito dopo queste dichiarazioni in collegamento con Tagadà arriva il dottor Pregliasco, che spiega subito che i valori elevati di D-dimero non è affatto detto che siano collegati alla vaccinazione. Potrebbero essere correlati a qualcosa di precedente. A oggi non c’è letteratura che abbia evidenziato un aumento dei valori di D-dimero nella popolazione vaccinata, e abbiamo oltre 2,5 miliardi di soggetti completamente vaccinati, non un piccolo gruppo su cui basare gli studi. Quindi è possibile che quel valore sballato sia causato da altro, come è possibile che non sia di alcuna preoccupazione. Le stesse cose vengono spiegate anche dal dottor Bassetti, sempre a Tagadà, il giorno dopo.  Ma ovviamente Il Tempo delle dichiarazioni di Pregliasco se ne infischia, quelle di Bassetti sono arrivate con un giorno di ritardo.

Che cosa è il D-dimero

Ripeto, io medico non sono, ma la segnalazione che abbiamo ricevuto spiegava in termini ancora più specifici cosa sia il D-Dimero e perché non sia un dato così affidabile su cui basare la diagnosi di rischio trombosi elevato. Vi riporto le testuali parole:

Il D-dimero è un prodotto della degradazione della fibrina normalmente presente nel sangue ( 200-400 ng /ml). E’ un esame dotato di alta sensibilità  ( se si sospetta una trombosi e si trovano valori normali il sospetto si riduce ) , ma di bassa specificità : si può infatti  innalzare per tanti motivi, da un lieve trauma ad una maratona ad un’intramuscolare ad un incontro di boxe,da un tumore ad una normale gravidanza . Vi sono soggetti ( rari ) che hanno livelli elevatissimi nel sangue e nessuna malattia . Il dosaggio del D-dimero  ha dunque  un alto valore predittivo negativo  (veri negativi diviso tutti i negativi veri e falsi) ed un basso valore predittivo positivo  (veri positivi diviso tutti i positivi veri e falsi) .Va usato dunque “cum grano salis” , non a casaccio. Dosare il D-Dimero di routine ” a scopo preventivo” in un soggetto senza segni o sintomi di malattia non ha senso, come  ha poco senso in un asintomatico dopo la vaccinazione .Si va ad innescare una valanga di esami laboratoristico-strumentali il più delle volte a caccia di fantasmi Diverso è il caso di un vaccinato che accusi forte cefalea  o dolori addominali o dispnea (sospetta trombosi cerebrale o addominale, sospetta embolia polmonare). La medicina  ha poche certezze assolute, ma questo è quanto si sa del D-Dimero.

Oltretutto nelle linee guida sull’impiego clinico del D-dimero è riportato che tra le condizioni fisiologiche associate a un suo aumento vi è l’età avanzata. Castelli è del 1946, ovvero ha 75 anni, quindi ha appena superato quella soglia d’età che oggi possiamo considerare appunto l’età avanzata.

Concludendo

Tagadà a differenza di tante altre trasmissioni della tv generalista si era comportata bene, chiedendo subito lumi a un medico e ripetendo la stessa domanda anche nella puntata del giorno dopo. Ma come avete potuto vedere poco conta, le testate giornalistiche interessate solo a mettere le vaccinazioni in cattiva luce hanno omesso completamente questi interventi lasciando ai loro lettori unicamente la parola dell’ex Ministro Castelli. Ma tanto per il vetusto Ordine dei Giornalisti va tutto bene…

Non posso davvero aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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