#SaveYourInternet

DOMANI IL PARLAMENTO EUROPEO VOTA LA DIRETTIVA SUL COPYRIGHT

BUTAC si allinea con Wikipedia nel tentativo di sensibilizzare sul tema. Vi riporto il comunicato di Wiki, invitandovi a leggerlo e a fare sentire la vostra voce coi nostri parlamentari europei.

QUESTA PUÒ ESSERE LA NOSTRA ULTIMA OPPORTUNITÀ. AIUTACI A SALVARE IL DIRITTO D’AUTORE IN EUROPA.

Il 26 marzo il Parlamento europeo voterà su una nuova direttiva sul diritto d’autore. La direttiva imporrà ulteriori oneri di licenza ai siti web che raccolgono e organizzano le notizie (articolo 11), e forzerà le piattaforme a scansionare tutti i materiali caricati dagli utenti e bloccare automaticamente quelli contenenti elementi potenzialmente sottoposti a diritti d’autore (articolo 13).

Entrambi questi articoli rischiano di colpire in modo rilevante la libertà di espressione e la partecipazione online. Nonostante Wikipedia non sia direttamente toccata da queste norme, il nostro progetto è parte integrante dell’ecosistema di internet. Gli articoli 11 e 13 indebolirebbero il web, e indebolirebbero Wikipedia.

Il voto è imminente.

Per favore, dedica due minuti del tuo tempo a contattare un tuo rappresentante nel Parlamento europeo e dirgli che non sei disposto ad appoggiare una riforma che contiene l’articolo 11 e l’articolo 13.

Da qui in poi trovate lo stesso appello che pubblicammo a luglio 2018:

Non so quanti di voi e ne siano accorti, ma Wikipedia Italia si è auto oscurata. Le ragioni sono ben spiegate nel post che appare se digitate wikipedia.it e che vi riporto per intero qui qui:

Il 5 luglio 2018 il Parlamento europeo in seduta plenaria deciderà se accelerare l’approvazione della direttiva sul copyright. Tale direttiva, se promulgata, limiterà significativamente la libertà di Internet.

Anziché aggiornare le leggi sul diritto d’autore in Europa per promuovere la partecipazione di tutti alla società dell’informazione, essa minaccia la libertà online e crea ostacoli all’accesso alla Rete imponendo nuove barriere, filtri e restrizioni. Se la proposta fosse approvata, potrebbe essere impossibile condividere un articolo di giornale sui social network o trovarlo su un motore di ricerca. Wikipedia stessa rischierebbe di chiudere.

La proposta ha già incontrato la ferma disapprovazione di oltre 70 studiosi informatici, tra i quali il creatore del web Tim Berners-Lee (qui), 169 accademici (qui), 145 organizzazioni operanti nei campi dei diritti umani, libertà di stampa, ricerca scientifica e industria informatica (qui) e di Wikimedia Foundation (qui).

Per questi motivi, la comunità italiana di Wikipedia ha deciso di oscurare tutte le pagine dell’enciclopedia. Vogliamo poter continuare a offrire un’enciclopedia libera, aperta, collaborativa e con contenuti verificabili. Chiediamo perciò a tutti i deputati del Parlamento europeo di respingere l’attuale testo della direttiva e di riaprire la discussione vagliando le tante proposte delle associazioni Wikimedia, a partire dall’abolizione degli artt. 11 e 13, nonché l’estensione della libertà di panorama a tutta l’UE e la protezione del pubblico dominio.

Non voglio credere che i parlamentari europei siano così stolti da approvare le nuove proposte di restrizione. Ma come spiega TPI:

Tra le misure previste, c’è quella che introduce la possibilità per gli editori di chiedere il pagamento per l’uso di brevi frammenti di testo.

Questo significherebbe la morte del fact checking, non solo di realtà come wikipedia. Se non posso liberamente sfruttare piccole parti di testo per farvi capire a cosa sto facendo riferimento tutto il lavoro che facciamo diventa automaticamente impossibile, specie per chi agisce in forma volontari senza entrate economiche che gli permettano di pagare le tariffe che verrebbero richieste.

I due articoli della proposta di legge europea che minano la libertà di espressione in rete sono l’11 e il 13, come spiega sempre wiki:

L’articolo 11 obbliga le piattaforme online che pubblicano link o snippet a pubblicazioni di carattere giornalistico a munirsi preventivamente di una licenza rilasciata dal detentore dei diritti.[18][17]In virtù del successivo articolo 12, il detentore può quindi “reclamare una quota del compenso previsto per gli utilizzi dell’opera”,[19] simile alla link tax spagnola.[16]

Diversi commentatori hanno però segnalato che questa legislazione avrebbe effetti negativi per i siti di notizie in termini di traffico e di visibilità online, poiché le piattaforme come Google o Facebook potrebbero decidere di non pagare il compenso per determinati siti o articoli, diminuendo drasticamente il traffico in entrata verso di essi

L’articolo 13, che riguarda le piattaforme online con contenuto generato dagli utenti, impone misure “adeguate e proporzionate”, atte a evitare la violazione di copyright.[20] In particolare, questo articolo prescrive che i contenuti caricati online all’interno dell’UE debbano essere verificati preventivamente, in modo da impedire che possano essere messi online materiali protetti dal diritto d’autore.[16]

Tali misure si concretizzano in filtri preventivi,[17] più o meno simili alla funzionalità “Content ID” di YouTube che, tramite un riconoscimento automatico dei video, verifica se il filmato caricato ha contenuti protetti da copyright e, nel caso, lo elimina dal sito o lo mostra solo con pubblicità, in modo da condividere i ricavi con gli effettivi proprietari del diritto d’autore.[16]

Secondo i critici, tale controllo sarebbe contrario ai principi di apertura e libera circolazione delle informazioni su Internet

Come potete capire, andasse in porto la norma, le citazioni che vi ho riportato non avrei potuto pubblicarle. Per questo BUTAC, in segno di protesta, e sperando di sensibilizzare voi che ci leggete resterà fermo fino al 5 luglio 2018.

Si può mandare una mail, tweetare gli o chiamare Eurodeputati per dare il proprio contributo e farci sentire:

https://saveyourinternet.eu https://changecopyright.org/it

La redazione di Bufale un tanto al chilo