Tachipirina per il mal di testa agli animali?

Recentemente è apparso un articolo, sul Giornale, che parla di emicranie nei cani e nei gatti.

Premesso che non è facile dal punto di vista scientifico studiare il “mal di testa” nei nostri animali, una domanda che noi clinici ci poniamo è: “Possono sentire quello che sentono come lo sentiamo noi?”, “Hanno mal di testa?”. Non si può certamente escludere che provino mal di testa (1), ma si tratta di una percezione soggettiva, non possono dircelo e attualmente, purtroppo, non possiamo rilevarlo.

Non è certamente possibile interpretare segnali relativi al dolore e allo stress come “forte emicrania”, così come anche head pressing, tremori, perdita di equilibrio; esistono mille diagnosi differenziali e un veterinario può avere degli strumenti conoscitivi che gli permettono di caratterizzare e differenziare i vari sintomi.

Ora, non è assolutamente chiaro perché nell’articolo si consigli di somministrare la tachipirina per il “mal di testa” degli animali: non si dovrebbe mai consigliare la somministrazione di farmaci per uso umano agli animali senza un’opportuna visita clinica. Inoltre somministrare un farmaco prima di vedere il veterinario potrebbe mascherare i sintomi o creare potenziali problemi.

Ma torniamo alla Tachipirina: il principio attivo, il paracetamolo (o acetaminofene) è senza ombra di dubbio un buon antidolorifico per gli umani ma è poco usato in medicina veterinaria perché i nostri animali lo metabolizzano diversamente e per questo è una delle più frequenti cause di intossicazione, considerando che i proprietari non conoscono i dosaggi non tossici del paracetamolo per cani (<100 mg/kg) e soprattutto per gatti (< 10 mg/kg!) (2). La sintomatologia da intossicazione da paracetamolo include per il cane anoressia, dolorabilità addominale, vomito, ittero e nei casi gravi, come dosaggi ripetuti (>150 mg/kg) coma e morte. Nel gatto cianosi, dispnea, gonfiore della testa e nei dosaggi ripetuti (>60 mg/kg) emolisi, ittero, coma e morte (3).

La prima cosa che senza indugio farebbe un veterinario, appena arriva un cliente che ha somministrato la Tachipirina all’animale, è chiedere velocemente il dosaggio, quando è stato somministrato e, se avvenuto entro le due ore, indurre il vomito e utilizzare carbone attivo per ridurre l’assorbimento a livello intestinale oppure, se oltre le due ore, curare sintomaticamente l’animale, che va ospedalizzato. Attenzione, dunque, a lanciarsi in diagnosi e terapie “fai-da-te” che possono essere pericolose per gli animali e possono complicare il quadro clinico dell’animale.

Giulia Corsini, DVM, MRCVS

(1) I.N. Plessas, H.A. Volk, and P.J. Kenny (2013) Migraine-like Episodic Pain Behavior in a Dog: Can Dogs Suffer from Migraines? J Vet Intern Med 2013;27:1034–1040

(2) Bates, N., Rawson-Harris, P., & Edwards, N. (2015). Common questions in veterinary toxicology. J Small Anim Pract, .

(3) Richardson, J. A. (2000), Management of Acetaminophen and Ibuprofen Toxicoses in Dogs and Cats. Journal of Veterinary Emergency and Critical Care, 10: 285-291.