Tunnel per cani, bufala raccatta-like

Non esistono tunnel solari per cani in Ungheria, l'immagine è stata generata dall'AI e la presunta tecnologia a “gel termico” è scientificamente incoerente. I randagi ungheresi non sono (purtroppo) al riparo dal freddo

Ormai è un fatto noto. Se vuoi racimolare una valanga di like sui social parla di animali, soprattutto se in difficoltà.

L’empatia nei confronti di queste creature è comprensibilmente molto alta, e proprio per queste ragioni è facile che i nostri amici a quattro zampe diventino loro malgrado protagonisti di notizie disinformative.

Ne è un chiarissimo esempio il post che prendiamo in analisi oggi, arrivato a noi grazie alla sua pubblicazione su una pagina Facebook, il cui contenuto è stato copia-incollato da tantissimi account sulla piattaforme di Meta, su X e su LinkedIn (e non solo in Italiano): 

Quando l’inverno cala sull’Ungheria, i cani randagi devono affrontare notti gelide in cui la sopravvivenza diventa una lotta quotidiana. Gli ingegneri locali hanno scelto di rispondere non con costosi riscaldatori elettrici, ma con un’idea semplice e geniale: tunnel solari riscaldati. Questi rifugi, costruiti con materiali scuri e termoassorbenti, sfruttano uno speciale gel che cattura la luce del sole durante il giorno e rilascia calore gratuito di notte. La loro forma curva e isolata ripara dai venti e mantiene l’interno accogliente: niente energia elettrica, niente bollette, nessuna manutenzione complicata. Solo calore naturale e protezione. Sempre più associazioni per il benessere animale in Europa orientale stanno adottando questa soluzione, perché funziona anche in zone remote e offre ai cani una vera possibilità di superare gli inverni più duri. È la dimostrazione che quando la tecnologia nasce dalla compassione, diventa un ponte tra ingegno e umanità. Un esempio da seguire ovunque: perché la vera innovazione non è quella che arricchisce, ma quella che salva vite.

L’avrete capito: ci troviamo davanti all’ennesima bufala che sfrutta un’immagine generata dall’AI per travisare una storia.

Partiamo proprio dalla foto, che potete vedere in testa all’articolo. L’immagine mostra il tunnel “incriminato”, con i pannelli solari e i cani salvati dalle intemperie. Una scena che stringe il cuore, ma che genera più di una perplessità. Gli elementi visivi che la compongono (come la consistenza delle superfici, il modo in cui la luce colpisce gli animali, e l’aspetto leggermente sfocato e troppo perfetto) suggeriscono chiaramente che sia stata creata grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Non solo. I termini scientifici utilizzati per riferirsi alla tecnologia applicata nel progetto sono vaghi, e piuttosto contrastanti. La descrizione parla di un “calore gratuito” rilasciato da uno speciale “gel termico” che non richiede elettricità, tipico di un pannello solare termico. Tuttavia, i pannelli visibili sulla struttura mostrano chiaramente l’aspetto dei pannelli fotovoltaici, il cui scopo è convertire la luce solare in elettricità, e non in calore diretto. L’autore ha quindi fuso concetti distinti, l’accumulo termico passivo e la produzione elettrica attiva, creando una narrazione che risulta tecnicamente infondata.

Differenze tra un pannello fotovoltaico e un pannello solare termico.

Ma quindi da dove è nata la bufala? Il progetto reale che ha ispirato (e distorto) la storia è in realtà un’iniziativa di sostegno concreta. 

Un’azienda ungherese specializzata in energia solare ha donato e installato sistemi fotovoltaici – i pannelli che producono elettricità, e non calore diretto – sui tetti di rifugi per animali già esistenti. Un modo efficace per ridurre le bollette energetiche e fornire elettricità per illuminazione, pompe dell’acqua o riscaldamento ausiliario per i cuccioli o gli animali malati, ma che purtroppo rimane circoscritto ai canili selezionati dal progetto, e non ai randagi.

L’operazione è stata documentata con tutti i dettagli e le prove fotografiche direttamente sul sito ufficiale dell’azienda stessa, rendendola in questo modo pienamente verificabile.

L’ennesima prova di come un fatto positivo venga distorto e manipolato per creare interazioni sui social, prendendosi gioco di chi ama gli animali. Neanche lo spirito natalizio sembra riuscire a redimere i disinformatori.   

Beatrice D’Ascenzi

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