Gli ultraottantenni vaccinati e il giornalismo, quello pessimo

Ultraottantenni: più ricoverati e morti di Covid fra i vaccinati completi?

Ci avete segnalato un articolo de Il Tempo, uno di quegli articoli che in un Paese sano con giornalisti seri non avrebbe visto la luce, perlomeno non come è stato pubblicato sulla testata romana.

Il titolo è questo:

Ultraottantenni: più ricoverati e morti di Covid fra i vaccinati completi che fra i non vaccinati

Credo che chiunque legga BUTAC con costanza abbia già capito il trucco sfruttato dall’abile redazione. L’articolo appare non firmato, sia mai che i cattivi fact-checkers si permettano di criticare chi ha scritto un pezzo che andrebbe stampato su cento rotoli di morbidezza e non su una testata giornalistica con più di settant’anni di storia alle spalle.

Iniziano così:

L’aveva previsto Il Tempo un paio di settimane fa: andando avanti con il piano vaccinazioni, ci sarà il sorpasso in contagi, ospedalizzazioni, terapie intensive e purtroppo anche decessi fra vaccinati con doppia dose e non vaccinati.

Per proseguire con questi numeri snocciolati dall’anonimo giornalista:

Sopra gli 80 anni i contagi fra vaccinati a ciclo completo sono il 72,8% del totale, quelli fra i non vaccinati il 25%. Le ospedalizzazioni sono state 1.207 (61,3%) nei vaccinati completi contro le 714 (36,2%) dei non vaccinati. I ricoveri in terapia intensiva sono stati 57 (55,3%) di vaccinati completi e 44 (42,7%) di non vaccinati. E per la prima volta la prevalenza si è censita anche nei decessi364 (50,6%) fra i vaccinati completi e 338 (47%) fra i non vaccinati.

Perché quanto riportato qui sopra è sbagliato e non significa quello che vorrebbero farvi intendere? Come sa chi ci legge spesso basta guardare il numero dei decessi. Chi non è dotato di spirito critico si limiterà a leggere 364 contro 338 e dire: ecco, vedi, muoiono di più gli ultraottantenni vaccinati, quindi il vaccino fa male. Il problema è che la percentuale ricavata dall’astuto anonimo è un inganno.

Vedete, il calcolo va fatto sulle due popolazioni, quella degli over 80 vaccinati (4177484 soggetti) e quella dei non vaccinati (283500 soggetti). I numeri dei decessi ci dicono che i vaccinati sopra gli 80 anni hanno una percentuale di rischio di morire per Covid-19 dello 0,009% circa, i non vaccinati over 80 invece hanno lo 0,12% delle possibilità. Direi che sia molto chiaro chi rischia di più tra i due gruppi. Sia chiaro, in forma assolutamente poco chiara i numeri li racconta anche il Tempo, il problema sono le conclusioni a cui giunge:

Sopra gli 80 anni si sono vaccinati 4.177.484 italiani (91,6% del totale), e senza vaccino sono restati in tutto in 283.500 italiani. Siccome le due dosi hanno una copertura contro la  variante Delta di circa il 90% (meno per il semplice contagio), è chiaro che il 10% che risulta non coperto pur avendo avuto i vaccini è come se non avesse mai visto una siringa, quindi ha le stesse possibilità di contagio, ospedalizzazioni, terapia intensiva ed evento letale dei non vaccinati. Il 10% degli ultraottantenni vaccinati è  fatto quindi di 417.748 persone, il 50% di più del numero dei non vaccinati.

È vero che il vaccino lascia la possibilità di contagiarsi, seppur in forma più lieve, ma non è affatto vero che le possibilità di ospedalizzazione e terapia intensiva e decesso siano le stesse. I rischi, ad oggi, sono molto superiori per chi non si vaccina che per chi si è vaccinato.

Il succo comunque è sempre il solito, Il tempo è una testata indipendente vicina ai no/free/boh vax. Sono anni che continuano a spaventare contro i vaccini. Anche prima della pandemia erano una di quelle testate che supportavano a piene mani la paura nei confronti delle vaccinazioni:

Per chi volesse approfondire i dati dell’Istituto Superiore di Sanità li trovate qui.

Noi onestamente non crediamo di dover aggiungere altro, se non che non capiamo a cosa serva studiare giornalismo se questi sono i risultati…

Redazione at butac punto it

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