Uno due tre… stella!

O è sempre stato "Un, due, tre, stai là" ma vogliono tenercelo nascosto?

maicolengel butac 7 Ago 2019
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Estate tempo di vacanze e di notizie leggere, perlomeno per me che sono tra i monti e non ho alcuna voglia di leggere tonnellate di notizie di politica, cronaca nera e medicina, a meno che non sia proprio necessario. E così anche oggi ci dedichiamo a un’altra storiella che insieme a Ambarabà Ciccì Coccò ha tenuto banco negli ultimissimi giorni.

Insieme alla storiella che la filastrocca/conta Amabarabà Ciccì Coccò dicesse che le civette facevano timore alla figlia del dottore ha circolato anche la storia che vede il gioco Un, due, tre, Stella! essere in realtà Un, due, tre, Stai là.

Che avrebbe decisamente senso eh.

Se non conoscete il gioco (che infanzia triste avete avuto) le regole sono molto semplici:

Chi dirige sta davanti ai giocatori di spalle, e dice Un due tre…stella! I giocatori possono spostarsi verso di lui finché lui è di spalle, ma appena si gira devono rimanere immobili come statue, nella posizione in cui si trovano. Chi si muove perde.

Sono tanti che stanno sostenendo che appunto il gioco in origine dicesse Uno due tre Stai là. Ma non esiste traccia di questa versione del gioco, se non in alcuni post online e racconti orali.

Il gioco esiste in tantissimi Paesi, con la Francia che ne ha una versione molto simile alla nostra, dove invece che Un due tre Stella! si dice Un, deux, trois, soleil (sole) che non discosta molto dal nostro stella…

Poi ci sono versioni più splatter oserei dire, come questa tratta da un film horror giapponese del 2016:

 

Nei paesi anglofoni è Statues, o Red Light Green Light, in Polonia ha a che fare con Baba Yaga:

 

E il curatore di Doctor Who ha più volte raccontato che i Weeping Angel non sarebbero nati senza il gioco… se non sapete chi sono eccoli qui per voi:

 

Ma della versione con Stai là non trovo altra traccia che abbia qualche fonte attendibile. Esistono versioni regionali di vario genere, senza però che esista il gioco tramandato in forma scritta in quella maniera. Pertanto mi sento di dichiarare questa storiella estiva una leggenda urbana che ha riempito i social per qualche giorno.

maicolengel at butac punto it
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