Uno studio australiano sull’omeopatia
Quella di tradurre degli articoli in italiano da siti inglesi che seguiamo sta diventando una bella abitudine qui su Butac, l’interesse con cui vedo che li condividete mi fa immenso piacere! Credo sia importante passare certe informazioni che non è detto che trovino spazio sui media mainstream.
Stavolta parliamo di Omeopatia, e la traduzione viene da questo articolo su I Fucking Love Science, scritto da Stephen Luntz.
Meta Study Confirms Homeopathy Doesn’t Work
Il National Health and Medical Resarch australiano ( NHMRC ) sta rilasciando una ricerca che conclude con “non vi è alcuna prova attendibile che l’omeopatia sia efficace “. Il documento non è ancora stato ultimato, se i difensori dell’omeopatia vogliono provare a fare qualcosa per cambiare questa conclusione hanno tempo fino al 26 maggio per trovare qualcosa di meglio a supporto rispetto a ciò che hanno sostenuto negli ultimi due secoli.
Il ruolo primario del NHMRC è di finanziare la ricerca medica, che fornisce la maggior parte delle sovvenzioni per scienziati e medici australiani. Comunque a volte conduce anche indagini su questioni diverse, come l’efficacia di alcuni trattamenti o implicazioni sanitarie di pratiche particolari. Invece che partire dalla ricerca di base, si basano sulle ricerche effettuate da tutti gli altri finora e le sommano insieme per arrivare a ad un livello raramente raggiunto altrove.
Il NHMRC ha avviato lo studio per rispondere alla domanda “ l’omeopatia è un trattamento efficace per la salute, rispetto a nessun omeopatia, o rispetto ad altri trattamenti? “
In risposta all’indignazione degli omeopati, il NHMRC ha istituito il Comitato di lavoro Omeopatia per fornire indicazioni sui metodi migliori per condurre lo studio. Oltre a figure come il professor Frederick Mendelsohn, uno dei più noti neuroscienziati australiani, la commissione comprendeva anche due specialisti di Medicina alternativa, il professor Peter Brooks e dottoressa Evelin Tiralongo, i cui precedenti dimostrano chiaramente che non sono prevenuti verso l’omeopatia e sono in opposizione ai medici classici.
Lo studio ha preso in esame 68 condizioni per le quali i prodotti omeopatici sono commercializzati, che vanno dall’asma all’influenza da colera e la dipendenza da eroina.
Stranamente non hanno incluso lesioni traumatiche derivanti dal venire colpito da veicoli di grandi dimensioni in movimento.
La sintesi dello studio è la seguente:
Non esistono studi e ricerche con abbastanza partecipanti che abbiano mai portato significativi risultati che dimostrino che l’omeopatia abbia portato miglioramenti per la salute maggiori di un’altra sostanza senza alcun effetto sulla condizione di salute ( placebo), o che l’omeopatia abbia portato miglioramenti di salute pari a quelli di un altro trattamento
Inoltre, dimostrando la grande professionalità dello studio, distingue tra i casi in cui la ricerca è ampia e di alta qualità, e quindi si può definitivamente escludere l’efficacia dell’omeopatia, e quelli invece in cui la prova è ancora scarsa. In quest’ultimo caso si è limitata conclude non vi è alcuna prova che l’omeopatia funzioni meglio di un placebo.
La relazione è stata accolta con favore dall’associazione dei medici australiani e il Gruppo Amici della Scienza e Medicina ( FSM ), che si batte contro l’uso di prodotti senza fondamenti. Finora i gruppi a favore dell’omeopatia non sembrano aver reagito, ma senza dubbio produrranno qualcosa di simile alle accuse di parzialità e di bullismo che hanno tirato fuori quando lo studio è stato commissionato.
I sostenitori dell’omeopatia sostengono che ” tratta l’intera persona”. I praticanti omeopatici hanno spesso modi rassicuranti molto superiori a quelli dei medici convenzionali, ma il trattamento alla fine si basa sempre sull’uso di principi attivi estremamente diluiti, molti dei quali sarebbero dannosi in concentrazioni più elevate, mescolati con acqua e/o zucchero molto costosi.
A differenza del comitato inglese che stese una simile relazione nel 2010, lo studio del NHMRC ha raggiunto le sue conclusioni senza considerare le modalità di azione con cui l’omeopatia agisce – modalità che sono in contraddizione con la logica e le teorie verificabili della chimica.
Lo studio non tratta la questione se i prodotti omeopatici possano essere pericolosi magari a causa di impurità , come quelli che hanno portato al recente ritiro di numerosi prodotti Terra- Medica.
Un settore che non è stato coperto dallo studio è quello dell’uso di omeopatia per la “protezione”, compresi i “vaccini” omeopatici.
Il co -fondatore del gruppo Amici della scienza e medicina professor John Dwyer della University of New South Wales ha detto a The Guardian che questi “vaccini” lo interessano particolarmente.
“Dal mio punto di vista come immunologo, il problema più grave è il diffondersi del concetto che le vaccinazioni omeopatiche erano innocue e altrettanto buone come le vaccinazioni ortodosse. Le persone che credono in questo non stanno proteggendo se stessi e i loro figli “
Anche se a volte può sembrare che le relazioni come questa non riescano ad avere un impatto sull’uso dei trattamenti falsi, dal 2010 anno dello studio britannico uno dei quattro ospedali omeopatici del Regno Unito ha chiuso e le spese per i prodotti omeopatici si pensa sia in declino.
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