I vaccini sulle persone fragili

Gli scoop che non sono scoop

Ennesimo servizio televisivo che ci racconta scoop che in realtà sono scoop solo per chi negli ultimi tre anni si è informato poco e male. Nella trasmissione Fuori dal coro del 21 marzo 2023 è andato in onda un servizio dal titolo:

I documenti segreti sui vaccini

Nel servizio la prima cosa che ci viene mostrata è una mail, in cui è riportata la frase:

Attenzione! I pazienti fragili rientrano tra le popolazioni non studiate

La mail porta la data del 15 gennaio 2021, e secondo la redazione di Mario Giordano questo è uno scoop, ma non è vero: che i pazienti fragili non fossero stati studiati in fase di sperimentazione dei vaccini era noto anche nel 2021, guarda caso la Stampa, parlando di pazienti vaccinati e morti poco dopo il vaccino in Norvegia, il 17 gennaio 2021 riportava questa citazione:

Per pazienti con più grave fragilità, anche gli effetti collaterali relativamente lievi dei vaccini possono avere gravi conseguenze

E ancora:

La valutazione condotta suggerisce che reazioni avverse comuni ai vaccini a mRna, come febbre e nausea, possono avere contribuito a un esito fatale in alcuni pazienti fragili

Era noto, e se ne parlava, che per i pazienti fragili non è sempre indicato essere vaccinati (nemmeno con vaccini noti e testati) proprio in virtù del fatto che le reazioni avverse, anche comuni, potrebbero nel loro caso essere fatali, come dopotutto succede anche nel caso delle infezioni che arrivano da malattie da cui il vaccino protegge: per questo si lascia che sia il medico che li ha in cura a decidere se il rapporto tra rischio e beneficio penda dalla parte della somministrazione. Queste cose non sono state nascoste nel 2021. Come dimostra l’articolo su Quotidiano Sanità di marzo 2021 che titolava:

Le vaccinazioni nelle persone fragili. Dubbi e risposte

E che riportava in evidenza nelle prime righe del testo:

Le persone fragili presentano un maggiore rischio di incorrere in complicanze, se affette da una malattia infettiva. La prevenzione è quindi fondamentale. Bisogna però valutare il vaccino giusto, in termini di efficacia e sicurezza, al momento giusto, come sottolineano gli esperti intervenuti all’incontro online sul tema svoltosi lo scorso 24 marzo.

E ancora:

i soggetti immunocompromessi sono stati esclusi dai trial dei vaccini a disposizione, quindi non sono disponibili, a partire dagli studi clinici, dei dati su sicurezza ed efficacia.

Quindi, era noto che mancassero i dati sulla sicurezza per questa categoria, anche noi a settembre 2021 parlammo dei decessi di alcuni soggetti fragili. Il servizio procede con la giornalista, Marianna Cané, che ci mostra un altro documento AIFA, da cui ci dicono è stata censurata un frase:

Nel video si vede sempre una mail, non un documento AIFA, bensì una mail scritta da qualcuno di AIFA, dove si legge:

Nella sua fase iniziale la campagna di vaccinazione ha l’obbiettivo di proteggere,
i soggetti fragili
nei confronti delle quali i vaccini in uso hanno dimostrato una elevata efficacia

La virgola dopo proteggere, la discordanza tra soggetti fragili e delle quali fanno capire a chiunque dotato di spirito critico che c’è qualcosa che non torna. L’unica cosa che possiamo fare, senza ulteriori informazioni, è dare una possibile interpretazione basata su quello che da anni ripetiamo sulle vaccinazioni.

Le vaccinazioni di massa hanno come obbiettivo quello di prevenire malattie infettive dannose che possono causare conseguenze gravi su tutta la popolazione. Solitamente vengono fatti i vaccini sulla popolazione sana in maniera da bloccare sul nascere la circolazione della malattia e proteggere così la popolazione fragile, che non sempre è possibile vaccinare. Come si può leggere su Auxologico a firma Dottoressa Daniela Mari (articolo di maggio 2021):

Attualmente è consigliata la vaccinazione anti-COVID sia per la propria protezione, sia per quella di altri, familiari e non, soggetti fragili a cui potremmo contribuire a trasmettere il virus.

Che tradotto significa: voi che potete vaccinatevi, per proteggere chi non può vaccinarsi e potrebbe contagiarsi da voi. In ogni caso la vaccinazione dei soggetti fragili non è partita a gennaio, ma solo a marzo 2021, come è possibile leggere sul Corriere della Sera in riferimento ai vaccinati a Brescia:

…trapiantati, oncologici in cura, diabetici, persone che soffrono di malattie respiratorie (fibrosi polmonare e patologie che necessitano di ossigenoterapia), malattie cardiocircolatorie, neurologiche (sclerosi, distrofia, pazienti in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive), cerebrovascolari, autoimmuni. Priorità anche a chi ha Aids, sindrome di Down (in caso di minori di anni 16 dovranno essere vaccinati i genitori ) e obesità grave. Tutte categorie che ad oggi non hanno ricevuto vaccini.

Detto ciò nel servizio viene posta grande enfasi sul fatto che quella frase sia stata cancellata, ma a noi non risulta chiaro il perché. AIFA, o chi per loro, ha fatto esattamente quanto dovuto: ha evitato di dire che c’era elevata efficacia verso i soggetti fragili in quanto appunto mancava totalmente documentazione in merito. Cosa avrebbero dovuto fare secondo Cané? Mentire?

Il servizio durava altri tre minuti, ma ammettiamo che non ne abbiamo avuto voglia, tanto è inutile, chi legge noi spesso non ha bisogno di fact-checker, mentre chi segue trasmissioni come Fuori dal Coro non ha alcun interesse nel leggere chi smonta la sua fede.

Questo perdonateci ma non è giornalismo, è sensazionalismo misto a sciacallaggio, capiamo bene che questo modo di fare piace molto in certi ambienti, per noi che ci occupiamo di corretta informazione tutto questo è assurdo.

redazione at butac punto it

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