Virgina Woolf e le citazioni ad cazzum

Oggi andiamo a scomodare una scrittrice che si è tragicamente suicidata per attribuirle una poesia che ci racconta quanto la vita sia piena di gioia, e quanto non vada sprecata

Ancora citazioni a caso, oggi ci è arrivata una segnalazione su una poesia che sarebbe stata scritta da Virginia Woolf, una poesia che è stata letta sul palco del primo maggio da Emma Marrone, che l’ha dedicata ai suoi genitori. Una poesia che però chi ce l’ha segnalata non ha trovato tra quanto prodotto dalla grande scrittrice inglese.

La poesia, post concerto, la troviamo riportata su svariati siti, anche su siti che in teoria dovrebbero stare attenti a quanto condividono, come Il Sussidiario, che si vanta di essere il “quotidiano approfondito” e che di approfondito in questo caso ha poco, visto che ha copiato e incollato quanto recitato da Marrone senza fare alcuna verifica, ma limitandosi a spiegare che:

La cantante, in chiusura, ha voluto recitare una poesia di Virginia Woolf come dedica al padre Rosario scomparso a causa di una leucemia. “Ciao mamma, ciao Francesco, ciao papà” afferma l’artista al termine della sua esibizione. Questa la poesia, denominata Resta viva, che Emma Marrone ha declamato sul palco dedicato alla Festa dei lavoratori:

“Qualunque cosa succeda, resta viva.
Non morire prima di essere morta davvero.
Non perdere te stessa,
non perdere la speranza,
non perdere la direzione.
Resta viva, con tutta te stessa,
con ogni cellula del tuo corpo,
con ogni fibra della tua pelle.
Resta viva, impara, studia, pensa,
costruisci, inventa, crea,
parla, scrivi, sogna, progetta.
Resta viva, resta viva dentro di te,
resta viva anche fuori,
riempiti dei colori del mondo,
riempiti di pace, riempiti di speranza.
Resta viva di gioia.
C’è solo una cosa che non devi sprecare della vita,
ed è la vita stessa.”

A noi spiace per Emma e per i tanti che l’hanno condivisa, ma di questa poesia non si trova traccia tra gli scritti di Virginia Woolf. Se cerchiamo il testo in italiano il primo posto che troviamo è una pagina Facebook, La Bookeria, che a settembre 2019 riportava il testo letto da Emma Marrone firmandolo Virginia Woolf, poi la pagina ufficiale di Andrea G. Pinketts, che il 23 ottobre sempre del 2019 riportava quel testo (peccato Pinketts sia morto nel 2018). Nel post leggiamo:

ANDREA G. PINKETTS – VIRGINIA WOOLF – Astrid Bissoli

“Mi colpì quanto fosse bella, in un mondo così brutto.”
Andrea G. Pinketts: La Capanna dello Zio Rom (Mondadori Editore)

E a seguire lo stesso identico testo di prima. In inglese prima del 2020 quel testo (o similare) non appare da alcuna parte, se non su Medium, il 1 giugno 2020, senza l’attribuzione a Virginia Woolf bensì a tal Joy, che lo riporta così:

Whatever happens, stay alive. Don’t die before you’re really dead. Don’t lose yourself, don’t lose hope, don’t lose direction. Stay alive, with all of yourself, with every cell in your body, with every fiber in your skin. Stay alive, learn, study, think, build, invent, create, speak, write, dream, design. Stay alive, stay alive inside you, stay alive even outside, filled with the colors of the world, filled with peace, filled with hope. Stay alive with joy. There is only one thing that you must not waste of life, and it is life itself.

Già sei mesi fa su La Bookeria qualcuno chiedeva:

Buondì a tutti…posso avere più informazioni su questo scritto? non ricordo che la Woolf abbia scritto poesie…

E ancora:

Potrei avere la versione in inglese? Da quale opera dell’autrice è tratta?

Ma gli admin della pagina ben si sono guardati dal rispondere, ed è un peccato, perché dovrebbero essere proprietari di una libreria che porta lo stesso nome della pagina, ad Alba, in provincia di Cuneo. Ma è abbastanza palese che si tratti di un falso storico: Woolf ha scritto pochissime poesie nel corso della sua breve vita, tutte ben documentate, e questa non rientra tra esse, è molto probabile che si tratti di una creazione moderna magari ispirata a Woolf – anche se il fatto che la scrittrice si sia suicidata rende il tutto quasi grottesco – ma che non ha alcun legame diretto con Virginia Woolf.

Nel frattempo – e non c’è da sorprendersi – la stessa poesia viene diffusa anche su YouTube, sempre attribuita alla scrittrice inglese, da canali che ben si guardano dal verificare alcunché: si fidano di Emma Marrone, si fidano di chi l’ha diffusa nei mesi scorsi, e realizzano video come questo andando a caccia di like (con scarsi risultati):

 

O ancora, pagine che si dicono offrire opportunità di “conoscenza e cultura”:

Purtroppo condividere citazioni false è quanto di più facile, mentre smentirle è difficilissimo. Anche per questo è importante fare attenzione alle attribuzioni corrette delle opere, per garantire che l’eredità degli autori sia rispettata e che le opere siano correttamente riconosciute. Inoltre, che personaggi famosi e testate giornalistiche diffondano testi non verificati fa sì che col tempo si consolidi il falso, rendendo sempre più difficile districarsi tra vere e false citazioni.

Su SoloLibri c’è un articolo che tratta la questione, ma anche li la cosa viene fatta quasi difendendo l’errore di Emma Marrone, vi riportiamo:

La cantante, tramite le parole di Woolf, ha voluto dare un messaggio di resilienza: di certo la scelta del testo ha incuriosito i lettori che sono a conoscenza del tragico destino della scrittrice che, lo ricordiamo, non è mai stata definita “poetessa”. Paradossale, avranno rifletto in molti, leggere le parole “resta viva” scritte proprio da colei che il 28 marzo 1941 decise di gettarsi nelle acque gelide del fiume Ouse, dietro la sua casa nel Sussex. In tanti si sono legittimamente interrogati se la citazione fosse originale oppure si tratti di una falsa attribuzione. La verità sta nel mezzo: le parole citate da Emma non sono una poesia, ma potrebbe trattarsi di un collage di alcune citazioni contenute nei diari della scrittrice.

Eh? Non sono una poesia ma un collage? Siamo seri, un collage di frasi prese da vari testi non diventa un’opera di una scrittrice, manco per sbaglio. E difatti su facebook troviamo le parole di una studiosa di Virginia Woolf, Nadia Fusini che il 4 maggio spiega:

Tanto per chiarire, questo è il tono di Virginia Woolf quando parla di cose serie come la morte, come fa in Orlando. Dove per l’appunto Orlando, sfinito dal dolore dell’abbandono dell’amata Sascia, muore per una settimana, e poi resuscita. E si chiede:

“Di tanto in tanto non è forse bene che il dito della morte si posi sul tumulto della vita, perché la vita non ci spezzi in due? Siamo così fatti, che dobbiamo prendere la morte a piccole dosi, giorno per giorno, per continuare vivere? E poi, che strane potenze sono queste, che penetrano nelle nostre abitudini più segrete e cambiano i nostri beni più preziosi senza che lo si voglia? E se così è, di che natura è la morte e di che natura è la vita?”.

Al che la scrittrice, che di Orlando racconta le avventure, conclude con ironia:

“Avendo atteso ben più di mezz’ora la risposta a tali domande, nessuna giungendo, proseguiamo il nostro racconto.”

Questa è Virginia Woolf, che non ha mai scritto quei versi melensi che le si attribuiscono.

Ci spiace per Emma Marrone e per i tanti altri che l’hanno condivisa in questi ultimi anni, sarebbe bellissimo chiarissero sulle loro pagine social da dove hanno preso la poesia e chi ha detto loro fosse da attribuire alla Woolf.

Purtroppo non ci contiamo molto, siamo abituati a restare inascoltati.

maicolengel at butac punto it

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