Vittoria della Verità sto par di palle…

...fosse per alcuni, ci cureremmo con i farmaci per cavalli!

Mi sono ritrovato a dover sfogliare un intero numero de La Verità, e onestamente fatico a capire il pubblico che lo legge senza farsi alcuna domanda. Un primo articolo l’abbiamo pubblicato qualche giorno fa, spiegandovi perché il titolone usato in prima pagina fosse decisamente fuorviante. Oggi parliamo della terza pagina e di questo riquadro centrale:

VITTORIA DELLA “VERITÀ”: AIFA AUTORIZZA ANAKINIRA CONTRO IL COVID

Il riquadro, con pochissime righe di testo, è l’ennesima prova di come la redazione de La Verità sia abituata a manipolare i fatti a proprio uso e consumo. Vediamo di capirci, la notizia è vera: AIFA ha autorizzato l’uso, e quindi la copertura a carico dello Stato, di Anakinra tra i farmaci da usare nei pazienti ospedalizzati con COVID-19. Quella che è una sciocchezza è invece la “battaglia della Verità”. Perché sì, è vero che da febbraio 2021 con alcuni articoli la redazione de La Verità ha tentato di fare pressione sul governo affinché autorizzasse il farmaco anche per l’uso contro COVID-19, ma ne mancavano i presupposti. L’unico studio che l’aveva presa in considerazione era uno del San Raffaele, il quale però spiegava chiaramente che serviva un approfondimento, che stava cominciando proprio allora. Uno studio randomizzato internazionale che si è concluso ad agosto, riportando dati e indicazioni su come e quando il farmaco vada usato.

Perché è così che funziona la scienza. Non basta che un singolo studio, su un campione poco rappresentativo, dia buoni risultati. Occorre uno studio più ampio, magari internazionale, che prenda in considerazione molti più pazienti e in maniera molto più capillare per poter arrivare a scelte come quella presa ora da AIFA.

Scelta che viene raccontata in maniera molto chiara nel loro comunicato stampa:

 Nella riunione straordinaria del 23 settembre 2021, la Commissione Tecnico Scientifica (CTS) di AIFA ha valutato le nuove evidenze che si sono rese disponibili all’utilizzo per il trattamento del COVID-19 di anakinrabaricitinib sarilumab, farmaci immunomodulanti, attualmente autorizzati per altre indicazioni.

I tre farmaci, pur avendo proprie specificità, si aggiungono al tocilizumab nel trattamento di soggetti ospedalizzati con COVID-19 con polmonite ingravescente sottoposti a vari livelli di supporto con ossigenoterapia. Tale decisione, basata sulle evidenze di letteratura recentemente pubblicate, allarga il numero di opzioni terapeutiche e nello stesso tempo consente di evitare che l’eventuale carenza di tocilizumab o di uno di questi tre farmaci possa avere un impatto negativo sulle possibilità di cura.

Scrivere riquadri come quello della Verità serve a dare a intendere ai propri lettori di avere avuto ragione fin dall’inizio. Ma anche un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno. E La Verità è  tra quelli che hanno sostenuto la bontà di ogni fantasiosa cura proposta in quest’anno e mezzo di pandemia, bastava ci fosse un preprint sui topi, ad esempio l’Ivermectina, o l’idrossiclorochina…

Non credo di dover aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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