Dionidream e i Chaga, funghetti sovietici
Dopo una giornata lunga e difficile parlando, la cosa più rilassante che possa capitarmi è scrivere un pezzo su uno dei tanti articoli del nostro amico Ricky, l’artista della fuffa noto come Dioni.
Un gioco da ragazzi, direte voi. Invece no: solo a leggerlo mi sale la carogna. Fior di ricercatori si sbattono quotidianamente per dimostrare nuove teorie, scoprire nuove cure… e poi arriva questo qui, “fresco” di laurea in ingegneria elettronica e “habemus curam!”. Il buon Ricky, per caricare nuovi contenuti sul suo discutibile sito, ci impiega probabilmente 10 minuti – prodigi del copia-e-incolla – ci aggiunge due link alla pene di segugio, riprende un paio di articoli da PubMed senza neppure averli letti, inserisce due immaginette et voilà, l’articolo è servito.
Cliccando su tutti i link a disposizione, come al solito, si rimanda a vecchi pezzi scritti da lui, o a pagine pronte a venderti il prodotto miracoloso del momento. Quello di oggi è uno di questi.
Malati di qualsiasi malattia, Ricky ha il rimedio che guarirà tutte, e dico tutte, le vostre malattie… tranne una: la sindrome del portafogli gonfio. Con soli 16,40 € (spese di spedizione non pervenute) vi porterete a casa 125g di polvere di Chaga (Inonotus obliquus). Cos’è questo Chaga, direte voi? Nientepopòdimenoche un fungo miracoloso, scoperto dai russi negli anni ’50 del secolo scorso. E NESSUNO TE LO DICE!! (Ma non erano gli orientali a curarsi coi funghi?) [Prova ad Amsterdam. ndNinth]
16 euro e qualche spicciolo e si guarisce. Ogni confezione vi basta per un massimo di 25 giorni, a seconda della quantità che ne assumete e in base (guarda caso) alla malattia da curare. Incredibile come questo sia addirittura più miracoloso di altri, come il reishi…
Mi raccomando poi, leggete bene anche la parte in fondo sia del sito dove acquistare il fungo,
DISCLAMER: I risultati possono variare da soggetto a soggetto e non possono in ogni caso essere garantiti nella loro totale efficacia. Le informazioni riportate non sono intese come consigli medici.
sia del caro amico Ricky.
Disclaimer: Questo articolo non è destinato a fornire consigli medici, diagnosi o trattamento.
Che faccia tosta, vero? Mi presentate il fungo come “miracoloso”, addirittura accennate che vi sono dosi da seguire per ogni malattia, dalle unghie incarnite al cancro al cervello. Puntate sul fatto che il 99% degli utenti non legge il disclaimer, arrivando a un 100% perché lo scrivete dopo le eventuali fonti bibliografiche.
Fonti dalle quali avete attinto effettuando un certosino lavoro di cherry picking perché si sa, avete un prodotto da vendere, che sia “informazione” o “naturopatia”.
Caro Ricky, non funziona così. Se vuoi scrivere con cognizione di causa che questo fungo è miracoloso, non basta prendere due o tre studi a casaccio, piazzarli lì in bella mostra per far vedere che “mi sono documentato, ho studiato, ho cercato informazioni”.
Dei 149 articoli che saltano fuori su PubMed – ma i sovietici non avevano nascosto questo prodigio? – cercando “Inonotus obliquus”, solo 5 titoli sono quelli più ad effetto perché contengono alcune paroline magiche: anticancro, antitumorale, carcinoma, stress ossidativo, attività immunostimolante, colon…
Per il riferimento n°1, la cosa mi sembra lapalissiana.
[…] “Anticancer effects of fraction isolated from fruiting bodies of Chaga medicinal mushroom, Inonotus obliquus (Pers.:Fr.) Pilát (Aphyllophoromycetideae): in vitro studies.” […]
Notate nulla? IN VITRO STUDIES. “Studi in vitro”. Se aveste letto il Ninth, sapreste cosa significhi. Conclusioni:
The data presented could open interesting paths for further investigations of fraction IO4 as a potential anticancer agent.
“Could”: “potrebbe”.
Riferimento n°2. Stessa solfa. Studi in vitro su una linea cellulare isolata nel 1964. Sappiamo che il cancro al colon non è l’unico cancro che esista al mondo.
[…]“Antitumor activity of water extract of a mushroom, Inonotus obliquus, against HT-29 human colon cancer cells.” […]
Anche in questo caso, la conclusione è pressoché identica: “stando ai risultati, potrebbe essere utile come agente antitumorale”. Di nuovo, would: non un will, futuro più certo, perché si parla di incertezza.
The results suggest that IOWE would be useful as an antitumor agent via the induction of apoptosis and inhibition of the growth of cancer cells through up-regulation of the expression of proapoptotic proteins and down-regulation of antiapoptotic proteins.
Da quanto riesco a capire, non avendo accesso a dati quali il CoA (certificate of analysis) e il product sheet, direi che la linea cellulare è sempre la stessa che hanno conservato e continuano a riprodurre su richiesta.
Andiamo al riferimento n°3: questa volta si parla di carcinoma polmonare e, come nel caso precedente, anche qui parliamo di un insieme di cellule tumorali.
Preliminarily experiments on theinfluence of certain separated samples on the proliferation of A549 human lung carcinoma cells were performed
La conclusione? “Si ipotizza che gli effetti antitumorali siano dovuti ai metaboliti formati in situ“. Di nuovo, ipotesi. Nessuna certezza. Dove sta il miracolo, Ricky?
Therefore, we hypothesize that the major antiproliferative effects are related to the presence of benzaldehyde, which is a benzyl alcohol metabolite formed in situ in the cells culture with the yield moderated by the presence of trace amounts of “high molecular mass compounds”.
Inonotus obliquus protects against oxidative stress-induced apoptosis and premature senescence.
Andando a leggere bene l’articolo, le conclusioni dicono che:
In conclusion, I. obliquus exerted ROS scavenging activity, inhibited hydrogen peroxide-induced apoptosis, and inhibited hydrogen peroxide or UV-induced premature senescence
Qui parliamo di invecchiamento precoce da stress ossidativo e da raggi UV. Nulla che una sana alimentazione, una buona crema protettiva e un po’ di buon senso non possano fare.
Solo al riferimento n°5 si inizia a parlare di studio sui ratti, ma le conclusioni sono ben evidenti.
In conclusion, our experiments presented that PFIO effectively promotes macrophage activation through the MAPK and NF-κB signaling pathways, suggesting that PFIO may potentially regulate the immune response.
Questo è stato fatto sui ratti. E anche qui scopriamo che “potrebbe potenzialmente”…
Adesso sulla base di questi 5 studi, di cui tre fatti in vitro e due in vivo sui topi (anzi, su un particolare tipo), io vorrei sapere da dove Ricky abbia tirato fuori tutte le proprietà miracolose del funghetto.
Dei 149 studi su questo fungo, quello davvero interessante, a mio avviso, non è free.
Review on Chaga Medicinal Mushroom, Inonotus obliquus (Higher Basidiomycetes): Realm of Medicinal Applications and Approaches on Estimating its Resource Potential.
Chissà, essendo di quest’anno, a quali conclusioni sono giunti.
Tutti gli studi che ho visionato (ben più dei 5 linkati da Ricky) giungono alle stesse conclusioni: in vitro, o in vivo su topi e ratti, questo fungo “potrebbe” avere. Potrebbe. Condizionale. Ad oggi non ci sono state sperimentazioni degne di tale nome sull’uomo. Il fatto che si usi nella medicina della tradizione popolare russa e polacca in ambito scientifico conta solo per avviare alcune ricerche che dimostrino la validità o meno del principio attivo. Queste sperimentazioni non contano come “condotte sull’uomo”.
Caro Ricky, non basta copiare da un sito preso a cazzo e incollarlo sul tuo sito, per il solo gusto di raccattare soldi dalla pubblicità coi click. Dovresti spendere qualche minuto in più. Magari chiedendoti quali possano essere le conseguenze delle tue condivisioni. Leggi a fondo qualche studio, approfondisci davvero qualche argomento, correggi eventuali errori di ortografia ed evita di riportare pedissequamente ogni singola parola.
Se lo avessi fatto, non ti sarebbe sfuggito che in Slovenia (nazione da cui arrivano i funghi che pubblicizzi) sono a favore del nucleare. E la Slovenia è una delle nazioni colpite dalla nube di Černobyl’, nonostante siano passati 29 anni non mi azzarderei a definirla del tutto “incontaminata”.
Diffidate da chi si descrive così:
Dioni aka Riccardo Lautizi, laureato in ingegneria elettronica è un ricercatore e naturopata dedito a tutto quello che riguarda il benessere dell’uomo e alla riscoperta della conoscenza della natura e dell’universo persa in quello che viene chiamato “progresso”. Fin dall’adolescenza indaga tutti i campi della conoscenza alla ricerca delle risposte che ci permettono di avere una vita sana, gioiosa e degna di essere vissuta. Condivide attraverso articoli e video un sapere che collega le più recenti scoperte scientifiche alla conoscenza millenaria di tutte le tradizioni fornendo consigli pratici da attuare nella vita quotidiana.
Diffidate da chi con la polvere di un funghetto cura qualsiasi malattia presente passata e futura!
Thunderstruck at butac punto it
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