5 bufale sul cibo

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  1. Altro giro altro regalo! Circola in rete una campagna contro la Nestea, che parla di un contenuto di zuccheri “altissimo”, citando il fatto che in una bottiglia di thè freddo al limone ci siano circa 20 grammi di zucchero (ben il 25% circa il 90% della dose consigliata giornaliera). Qual è il problema? Dove sta la fregatura? Ma mi pare ovvio: TUTTE le bevande dolci confezionate dove non c’è scritto 100% succo di (gusto a tua scelta) contengono zucchero aggiunto, in media un brik di succo di frutta ne contiene 25/30gr, una lattina di bevanda gassata 30gr, e -appunto- un bicchiere di thè freddo (di qualsivoglia marca) ne contiene tra i 20 e i 25gr. Sarà che NESTEA è una joint tra Coca Cola e Nestlé, due delle multinazionali più odiate dai salutisti, ma è un attacco come sempre fatto male. Siamo tutti d’accordo che gli zuccheri fanno male, ma, come evidenziato, non è che se, invece di Nestea, avessi comprato il thè Coop o Sanbenedetto avrei risolto qualcosa!
  2. Sembrerebbe che all’interno del dado ci siano svariate sostanze da evitare: il Glutammato monosodico, il colorante e150c (sempre uno di quelli al caramello), ed altri aromi. La fonte di questo allarmismo è sempre il Dottor Russel Blaylock, neurochirurgo in pensione noto al mondo scientifico per le tante sparate fatte negli anni, peccato che sia l’Autorità europea per la sicurezza alimentare sia l’OMS distruggano le suddette tesi! Sì, è vero che nel dado Knorr ci sono le sostanze citate, come le troviamo presenti in TUTTI i dadi da brodo di produzione industriale, ma ci sono da 50 anni, si usano da sempre, hanno alcune controindicazioni perché il glutammato è uno stimolante del sistema nervoso, quindi è sconsigliato alle donne incinte e ai bimbi in tenera età! Vale sempre la solita regola: tutto consumato in eccesso può potenzialmente fare male, che siano arance, mele, o dadi da brodo. Moderazione è la regola numero uno specie nell’alimentazione! E questi blog sono tutti a rischio denuncia per diffamazione visto che, invece che parlare genericamente di prodotti industriali, vanno a puntare il dito CONTRO specifici marchi. Pratica disgustosa che mi fa sempre pensare che dietro a questi siti ci siano produttori concorrenti. Da leggere questo vecchio articolo tratto da Le Scienze.
  3. Sai cosa mangi? ci fornisce, invece, una sana dose d’allarmismo infondato, o meglio, mal fondato: “l’aspartame e i 92 rischi per la nostra salute“. L’elenco è lunghissimo (sono appunto 92 gli effetti indesiderati che cita il blog), 92 rischi evidenziati da una ricerca di tal Lendon Smith (morto nel 2001 guarda caso) ginecologo membro di Scientology, accusato dall’FDA di aver prescritto Ritalin senza necessità a bimbi iperattivi in dosaggi sopra quelli consigliati, e accusato di aver avvallato richieste di rimborsi assicurativi senza che ce ne fossero i presupposti. Insomma un altro ciarlatano, anche se i suoi primi studi sull’uso eccessivo di zuccheri nei bambini avevano anche senso. L’aspartame ha dei rischi, ma come già detto in altri post sono rischi “calcolati”, se ne si assume troppo può causare effetti indesiderati (il primo più noto è la dissenteria), ma usato con giudizio è un ottimo dolcificante utile a chi vuole (o deve) far senza zucchero naturale! L‘FDA invece che viene citata all’inizio dell’articolo ha si fatto studi sull’aspartame che evidenziavano alcuni dei rischi, ma lo studio dove si evidenziavano i rischi è del 1976 ed è stato più volte rifatto con risultati diversi e MOLTO meno allarmistici.
  4. Greenme.it pubblica risultati sconcertanti di una ricerca fatta dall’Università della Chiesa Avventista del settimo giorno. Il titolone: Vegani e Vegetariani vivono più a lungo! Boh, non conoscevo la LOMA University, e ho pensato di legger l’articolo, sia mai che smetta con la carne rossa… Non è propriamente una bufala (eccetto il titolo che è fuorviante come pochi), insomma in venticinque righe o poco più salta fuori che la ricerca non ha dato risultati sufficienti per dire nulla, ma, siccome di 75000 avventisti tenuti sotto controllo per tre anni ne sono comunque morti un po’ salta fuori che erano quelli che fumavano e avevano uno stile di vita sbagliato (nessun esercizio fisico, alimentazione grassa, ecc ecc) ad avere il maggiore indice di decessi! Insomma non è che hanno scoperto nulla di nuovo: chiunque non fumi e mangi equilibrato (che NON vuol dire vegano o vegetariano) ha aspettative di vita più alte di chi invece si fuma 20 paglie al giorno e mangia cioccolato e carne rossa con costanza!
    Sai che novità!
  5. Roberto Robyz Sanna ci segnala la messa in giro dell’ennesima bufala su una categoria a me cara, i kebabbari, migliore alternativa “esotica” al solito McDonald e sempre più presenti sul territorio. Circola voce che i componenti di un kebab medio in giro comprendano squisitezze come occhi, polmoni, denti e altre delicatessen degne di una mostra degli orrori. In realtà l’articolo cita una ricerca inglese (senza MAI linkarla…ma chissà com’è), che in realtà si parla di componenti diversi da quelli segnalati, ma il problema principale è dato più dalla presenza di carne di maiale (in certi casi) o solo di carne di capra (in altri) quando invece gli ingredienti riportavano con pollo vitello e tacchino! Inoltre la ricerca inglese prendeva in considerazione tipi di kebab di dimensioni non vendute in Italia!
    In Italia, l’Istituto Zooprofilattico di Toscana e Lazio, a seguito delle analisi inglesi, ha ripetuto la ricerca sui nostri kebabbari dichiarando conformità con quanto riportato in etichetta (e nessuna presenza delle delicatessen sopra descritte), e rivelando un apporto calorico tre le 400 e le 500 calorie per kebab (escluse salse)!
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