Gli annunci di lavoro truffa

Questa volta la fregatura arriva via WhatsApp (o almeno, ci prova)

Una lettrice ci ha inviato una mail con una segnalazione che riporta un annuncio sponsorizzato apparso su Facebook e su Instagram. L’annuncio sponsorizzato riporta queste parole:

Stiamo assumendo.
Vi sentite a vostro agio in un ambiente collaborativo e frenetico? Entra a far parte del nostro team come ecommerce Marketing Specialist e gioca un ruolo chiave nel plasmare il futuro della vendita al dettaglio online. Opportunità di crescita. Personale di carriera, un ambiente di lavoro collaborativo e inclusivo che valorizza l’innovazione. Poi c’è il il loghetto di subito e viene raccontato appunto che stanno assumendo in Italia. Stipendio giornaliero tra i 50 e i 200 €, profitto giornaliero 100 € nessuna esperienza lavorativa richiesta formazione online disponibile gestisci le vendite online lavoro online massimo 3 4 ore. Lavorative giornaliere.

Non c’è un link, o meglio, l’unico link rimanda a Whatsapp; la pagina che condivide il post sponsorizzato, invece, è una pagina che si chiama Drop Site e che non riporta particolari informazioni. Il link che è presente sotto l’annuncio è in realtà un numero di telefono francese, +33 681231676, a cui ovviamente noi abbiamo subito scritto. Ci hanno risposto nel giro di pochissimi secondi con un post che a nostro avviso è preimpostato e che dice:

Ok, il nostro compito principale è aiutare le persone in tutto il mondo. Le attività online aumentano le vendite e la reputazione dei loro prodotti in un durante un periodo di prova di una settimana. Guadagnerai più di 30 € l’ora e riceverai uno stipendio base da 1000 a 2.000 € al mese. Basta avere un cellulare, puoi guadagnare 30 € lavorando 1-2 ore al giorno, i posti sono limitati, vuoi saperne di più?

Ovviamente ho detto di sì, che volevo saperne di più. Ho spiegato che sono giovane e ho bisogno di lavorare, quello che mi offriva mi sembrava bellissimo. A quel punto finalmente, ci hanno dato un nome, e il nome che ci hanno dato non è quello dell’annuncio a cui abbiamo risposto.

Noi abbiamo risposto a un annuncio legato al marchio Subito, e loro ci scrivono che la nostra missione principale è aiutare Rakuten ad aumentare le vendite, per le quali riceveremo una commissione.

Le informazioni specifiche ti aspettano. Compilare le informazioni di base e il dipartimento di promozione ti fornirà un’introduzione dettagliata e un inserimento lavorativo.

Ovviamente ho compilato spiegando che mi chiamo Anna Laura, che ho 28 anni, sono una donna italiana, e quando mi hanno chiesto il numero WhatsApp ho dato quello da cui stavo scrivendo.

Ti preghiamo di prestare attenzione al tuo messaggio Whatsapp e la persona incaricata ti contatterà in modo proattivo entro tre ore.

Mi hanno augurato buona fortuna per il mio lavoro, e hanno concluso il messaggio con Emoticon felice. No, non nel senso che hanno messo una emoticon, ma proprio la scritta Emoticon felice, il che mi fa pensare che stiano usando uno script che prevede l’inserimento dell’emoticon ma che chi sta usando lo script non l’abbia colto.

Passati pochi minuti, da altro numero, stavolta inglese, mi ha scritto Thiago:

Ciao Anna Laura, piacere di conoscerti, mi chiamo Thiago, il tuo profilo mi è stato consigliato da un reclutatore. Hai tempo adesso per saperne di più su questo lavoro part time?

Ve la faccio breve, Thiago mi spiega che il lavoro non è per Subito, o uno dei tanti altri brand con cui raccattano soggetti online. No, il lavoro è per il sito di e-commerce Rakuten, e ci spiegano che il nostro compito sarebbe quello di lasciare false recensioni positive per i prodotti in vendita sul portale:

L’intento è chiaro: far aumentare i punteggi di determinati prodotti tramite una piattaforma che, a dire del reclutatore, è stata creata dagli stessi titolari del marchio Rakuten. Quando chiedo che garanzie ho che dopo che avrò lasciato le mie recensioni verrò pagato, mi viene risposto che non avrebbero interesse a fregarmi, ma resto scettico che mai mi pagheranno. Per proseguire e fare le mie recensioni prova devo entrare su una piattaforma di cui mi viene fornito un link, rakutenA.net, e una password, per accedere. A questo punto dovrei inserire il numero di cellulare e la password, ma ammetto che il sito era talmente losco che a quel punto ho deciso che la mia avventura finiva lì, per non bruciarmi il numero che avevo scelto di usare come contatto. Su WhoIsDomainTool scopriamo poi che la piattaforma su cui dovremmo registrarci è nata da meno di un mese, chi l’ha registrata potrebbe trovarsi in Kosovo, ma sappiamo come funzionano queste cose.

Su AvvocatoPenalistah24 hanno parlato pochi giorni fa della stessa piattaforma, collegandola però alle truffe sul trading online. Insomma chi è dietro Rakutena.net fa parte di quel sottobosco web che ha un solo scopo allontanare noi dai nostri soldi (o dal nostro account WhatsApp, che può essere a sua volta usato per ulteriori truffe).

Come già detto in precedenza, quando l’offerta è troppo bella per essere vera è sempre meglio stare lontano, la fregatura è dietro l’angolo. Quello che insistiamo a dire è che Meta dovrebbe esser in parte ritenuto responsabile per questi post sponsorizzati: il link alla chat WhatsApp lo vedono chiaramente, il fatto che la stessa non sia collegata a un’offerta di lavoro da parte di marchi noti come Subito o Amazon pure. E difatti qualche volta gli annunci vengono bloccati:

Perché non bloccare questi annunci (oltretutto lanciati da pagine da meno di 200 follower)? Ovviamente la risposta è sempre la stessa: i soldi.

maicolengel at butac punto it

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