Blondet e le fonti non verificabili

Fonti non verificabili, siti non identificabili... ma la notizia la pubblichiamo lo stesso, perché da bravi giornalisti ci teniamo particolarmente a non contribuire al disordine informativo

Sul blog di Maurizio Blondet il 26 marzo è apparso un articolo dal titolo:

“Decine di ufficiali NATO” uccisi da un ipersonico?

L’articolo comincia così:

Notizia non verificabile. Scrive Bruno Bertez: “Secondo Pronews [sito per me non identificabile], “dozzine di ufficiali della NATO” sarebbero stati uccisi in un “attacco terrificante” da un missile Mach 12. Sarebbe stato eliminato così lo “stato maggiore-ombra” della NATO in Ucraina.

La prima domanda che vorrei fare a Blondet è: ma se la notizia non è verificabile perché la pubblichi? Se il sito non è identificabile perché gli dai visibilità? Domande che purtroppo rimarranno senza risposta.

Quello che però possiamo fare è verificare se questo Pronews in Grecia sia ritenuto sito affidabile. La prima cosa che troviamo è un post Facebook dei colleghi di Ellenika Hoaxes, post che riporto grazie alla traduzione automatica di Facebook:

EH (Ellenika Hoaxes) ha denunciato il sito web di Pronews. gr per post falsi e diffamatori contro di noi. La causa è stata discussa ieri ed è attesa una decisione. Ma il punto è un altro.
Quel sito ha falsamente riportato anche questa notizia, sostenendo che è “il primo di una serie di processi che arrivano a causa della decisione di molti editori delle reti greche per limitare il carattere censuratore della ONG Ellinika Hoaxes rivelando le vere motivazioni alla base del particolare ONG”. Anche in questa notizia hanno trasformato il bianco in nero, non sopportavano di dire la verità: ovvero che erano sul banco degli imputati, non dell’accusa.

Quindi secondo i colleghi greci Pronews è un sito inaffidabile. Bastava in effetti vedere quanti articoli hanno scritto su di loro per farsi almeno venire un sospetto.

Cercando la notizia – che riguarderebbe un attacco del 9 marzo – su altri siti in lingua greca si trovano solo siti scarsamente autorevoli. In altre lingue stesso risultato. Ma più che altro la notizia è inesistente sulle testate russe più note, la si trova nei gruppi Telegram che fanno propaganda complottista. Fosse una notizia confermata la troveremmo almeno su RT, specie visto quanti giorni fa sarebbe successa. Con il suo articolo Blondet non fa altro che riportare pura propaganda filo-putiniana, senza nemmeno la scusante della notizia condivisa dalle fonti ufficiali russe. Gli unici siti russi che la riportano citano anch’essi come fonte Pronews, che a sua volta sosteneva di averne avuto notizia da dei media russi, un circolo vizioso della disinformazione oseremmo definirlo.

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