Il Corriere, il 5G e la FAA

Rischio collissione e malfunzionamento per le interferenze del 5G i dispositivi di volo? Facciamo chiarezza

Il 6 novembre 2022 sul Corriere della Sera è apparso un articolo, a firma Leonard Berberi, dal titolo:

Falsi allarmi e rischio collisione, i piloti denunciano il 5G: «Mai vista una cosa del genere»

Il titolo è di quelli che fanno preoccupare, specie se come me siete tra coloro che volano per necessità, ma che se potessero ne farebbero volentieri a meno.

L’articolo, dietro paywall – ma sono mesi che per poter fare fact-checking paghiamo (controvoglia) l’abbonamento alla testata – comincia così:

Una mattina del gennaio 2022 un aereo pieno di passeggeri s’è ritrovato con i freni già attivati un metro prima di toccare la pista dell’aeroporto di San Francisco. L’atterraggio non è stato molto morbido. Qualche settimana dopo, a Los Angeles, il pilota automatico ha puntato improvvisamente giù il muso di un velivolo fino a soli 30 metri da terra dopo aver perso i riferimenti spaziali corretti. Lo scorso giugno, scendendo verso lo scalo di Dublino, comandante e primo ufficiale di un vettore statunitense hanno visto sparire le informazioni da alcuni dei monitor della cabina di comando e, in parallelo, gli si è disattivato il sistema automatico che regola la spinta dei motori. In decine di altri voli il radioaltimetro è semplicemente impazzito, fornendo valori sballati e, in diverse situazioni, lanciando l’allarme collisione con il terreno anche quando il jet in quel momento era fermo in pista.

Poi qualche paragrafo più sotto ci viene spiegato:

A metà gennaio le compagnie aeree americane hanno denunciato i pericolo del 5G nel Paese offerto dalle società di telecomunicazione At&t e Verizon. Secondo i vettori il servizio della banda C del 5G avrebbe potuto rendere inutilizzabile un numero significativo di aeromobili a doppio corridoio come i Boeing 787 (usati per i voli intercontinentali). In risposta At&t e Verizon hanno deciso di ritardare l’implementazione ma solo in alcuni aeroporti.

E ancora:

… i due principali costruttori di velivoli Airbus e Boeing hanno fatto trapelare che la potenza di trasmissione delle antenne 5G o le loro emissioni verso l’alto potrebbero disturbare il normale funzionamento dei radioaltimetri. E quando la Faa ha commissionato uno studio gli esperti di Rtca hanno segnalato che la banda C del 5G causa interferenze serie agli altimetri radar «su tutti i tipi di aeromobili civili» con il «rischio» di un «ampio impatto sulle operazioni aeronautiche negli Stati Uniti, compresa la possibilità di eventi catastrofici che potrebbero provocare diverse vittime».

Tutte informazioni che allarmano chi ha qualche paura a volare. Ma sono tutti allarmismi corretti?

Cerchiamo di fare chiarezza

Le denunce dei piloti sono tutte reali, e quindi da non prendere sotto gamba, ma cercando sul sito della FAA, la Federal Aviation Administration, scopriamo una pagina, aggiornata a giugno 2022, che traccia via via quanto è stato rilevato sulle possibili interferenze tra 5G e radioaltimetri.

Tutti i disturbi che il Corriere cita sono in realtà sempre lo stesso disturbo: se il radioaltimetro dà letture sbagliate allora ci sono dei dispositivi che entrano in funzione automaticamente. Non si tratta di una serie di diversi problemi, ma di un singolo problema legato all’interferenza con il radio altimetro, problema che la FAA ha affrontato da subito.

Spiegavano gli esperti che:

…5G interference with the aircraft’s radio altimeter could prevent engine and braking systems from transitioning to landing mode, which could prevent an aircraft from stopping on the runway.

Sicuramente un problema da affrontare senza indugi, che è ciò che è stato fatto fin da subito. Già dal 14 gennaio era stato chiarito che il problema non affliggeva tutti i veicoli, ma solo un determinato numero di aerei che montano un tipo di radioaltimetro che soffre quell’interferenza.

Dal 14 gennaio a fine luglio si è andati avanti nell’analisi di quanti tipi di aerei siano afflitti dall’interferenza, e cosa fare per ovviare al problema. Sono state create delle nuove direttive di aeronavigabilità, pubblicate il 14 febbraio 2022, direttive che vanno a modificare determinate procedure operative quando si è in presenza di un aeroporto dove esistono antenne 5G che possano dare problemi a quei radioaltimetri.

E da allora hanno continuato a studiare su quali aerei i radioaltimetri avessero questo tipo di problemi, in modo da poter avvertire chi li pilota (e chi li fabbrica). Nel frattempo sono state studiate altre misure per evitare il problema, una cosa che oltretutto viene evidenziata sul sito della FAA è che il problema colpisce gli Stati Uniti perché da loro il 5G funziona con una potenza di molte grandezze superiore a quella adottata in Europa (e in Italia abbiamo scelto di stare ulteriormente sotto ai valori europei, quindi non ci dobbiamo preoccupare in alcuna maniera).

Sul sito di FAA c’è un’altra pagina che suggerisco di visitare, dove viene raccontato tutto quanto c’è da sapere sul 5G e il volo, con anche la mappa degli aeroporti americani interessati dalle nuove direttive. Il 2 novembre, su Flight Global, è apparsa un’intervista ai dirigenti FAA, dove viene riportato che:

The FAA has received several hundred reports of possible 5G interference and, as of mid-September, we have been unable to rule out 5G in approximately 80 cases. None of these resulted in safety-related effects, and none affected a direct aircraft control input such as autothrottle or speed brakes/spoilers.

Che tradotto:

La FAA ha ricevuto diverse centinaia di segnalazioni di possibili interferenze del 5G e, a metà settembre, non siamo stati in grado di escludere il 5G in circa 80 casi. Nessuno di questi ha provocato effetti relativi alla sicurezza e nessuno ha influito su un input di controllo diretto dell’aeromobile come l’acceleratore automatico o i aerofreni/spoiler.

Nel resto dell’intervista la FAA spiega che pur non avendo trovato un nesso causale tra 5G e problemi con i radioaltimetri le interferenze si sono avute proprio quando il 5G ha cominciato a funzionare, e quindi non smetteranno di studiare il problema e fare pressione sulle compagnie telefoniche per collaborare con loro alla ricerca di soluzioni che non prevedano di sostituire tutti i radioaltimetri che risultano colpiti dall’interferenza.

Tutti gli articoli che ho trovato sui giornali dedicati al volo commerciale, pur riportando le testimonianze dei piloti, non usano toni allarmistici o sensazionalistici, al contrario del nostro Corriere della Sera.

maicolengel at butac punto it

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