La disinformazione contro l’elettrico

Quelle narrazioni contro il mainstream che riescono ad andare anche contro ai fatti...

Titola ByoBlu:

BRUTTE NOTIZIE PER LE AUTO ELETTRICHE: CROLLA IL PROGETTO “GREEN”?

L’articolo, a firma Arianna Graziato, comincia così:

Il progetto green dell’Occidente sembra destinato a fallire. Primo tassello a crollare: le auto elettriche. Sono tre le notizie che in questi giorni mettono in crisi la narrazione mainstream:

    • Il fallimento della fabbrica di batterie Britishvolt, che manda in fumo quasi 4 miliardi di sterline.
    • La macchina elettrica a guida autonoma della Tesla, Project X, che ammette di non essere né pronta né sicura.
    • Le dichiarazioni del capo della ricerca Toyota, Gill Pratt, che al WEF critica apertamente il mondo delle auto elettriche.

Abbiamo pensato potesse essere utile inquadrare le tre notizie dando qualche informazione in più.

Britishvolt

La notizia è vera, la Britishvolt è un fallimento, ma questo cosa ha a che vedere con “il progetto green”? Il fallimento di Britishvolt è una questione solo politica e solo britannica, nulla a che vedere con i progetti legati alla transizione ecologica. Non è che siccome un’azienda – che da anni viene criticata in patria per la scarsa trasparenza – fallisce allora è la dimostrazione del fallimento del progetto di transizione. Quello che viene dimostrato dal fallimento di Britishvolt sono per l’ennesima volta le bugie raccontate da certi politici britannici per portare acqua al mulino della Brexit. Perché Britishvolt era proprio questo: un progetto che avrebbe dovuto mostrare ai cittadini britannici la forza del governo nell’attirare investitori dall’estero. La vicenda è stata spiegata più approfonditamente dal Guardian.

Project X

Nel corso di una causa su un incidente avvenuto nel 2018, qualche giorno fa un ingegnere della Tesla ha ammesso che un video promozionale del 2016 sulla guida automatica era una messa in scena. Queste le parole usate dall’ingegnere:

L’intento del video non era quello di ritrarre accuratamente ciò che era disponibile per i clienti nel 2016. Era quello di ritrarre ciò che era possibile integrare nel sistema.

Ma questo non significa affatto che Project X di Tesla sia un fallimento, bensì che quello che veniva mostrato nel 2016 riguardo alle automazioni della Tesla fosse appunto una messa in scena a scopo promozionale. Il problema è che Musk nei suoi tweet (imparasse a tenere le ditina ferme…) aveva promosso quella pubblicità, sostenendo che Tesla appunto guidasse da sola. E questo ha causato un’incomprensione in alcuni utenti, che l’hanno comprata convinti che poi avrebbero potuto mettersi al volante mentre leggevano il giornale. Ma nel manuale della Tesla, come di tutte le altre macchine che implementano assistenti alla guida, è chiaramente spiegato che occorre tenere le mani sul volante anche con l’assistente alla guida acceso. Tutte cose esplicitate anche sul sito web dell’azienda americana, come riporta Reuters:

La tecnologia Tesla è progettata per assistere con sterzata, frenata, velocità e cambi di corsia, ma le sue caratteristiche “non rendono il veicolo autonomo”, afferma la società sul suo sito web.

L’ammissione dell’ingegnere non è un segnale d’arresto del progetto o del suo fallimento, ma solo una testimonianza davanti al giudice di un fatto incontrovertibile. La Tesla non ha la guida autonoma, la tecnologia esistente la permette, ma la legislazione no, e il rischio di incidenti resta anche con la guida autonoma, perlomeno finché non avremo tutti macchine in grado di comunicare fra di loro e dare coordinate e dati che permettano di capire con un sufficiente grado di sicurezza come evitare possibili collisioni.

Le dichiarazioni del capo di Toyota

La frase riportata virgolettata da Graziato è questa:

“Soltanto con le auto elettriche non si andrà da nessuna parte nei prossimi anni occorre raggiungere emissioni zero progressivamente e minimizzando l’accumulo di carbonio”.

Non avendo linkato dove Pratt l’avrebbe pronunciata e senza la sua versione originale in inglese, ci risulta difficile verificarla e controllare che non sia stato omesso qualcosa. A noi in questa versione non sembra comunque che Pratt “critichi apertamente il mondo delle auto elettriche” ma che faccia una precisazione sensata, spiegando che se non si affiancano altre iniziative all’utilizzo delle auto elettriche l’eliminazione delle auto endotermiche da sola non basterà. In ogni caso, visto che non possiamo verificare il discorso di Pratt, andiamo a cercare l’opinione del capo di Toyota, il signor Toyoda:

Le persone coinvolte nell’industria automobilistica sono oggi in gran parte una maggioranza silenziosa, ed è questa maggioranza silenziosa che si sta chiedendo se le vetture elettriche siano davvero l’unica opzione. Ma pensano, invece, che sia la tendenza del momento e quindi non possono esprimere questo concetto ad alta voce. Finché la risposta giusta non sarà del tutto chiara, di sicuro non dovremmo limitarci a un’opzione soltanto…

…Per raggiungere la neutralità del carbonio, dobbiamo ricordare che il carbonio è il vero nemico, non un particolare propulsore e, francamente, i Bev (auto a batteria, ndr) non sono l’unico modo per raggiungere gli obiettivi a livello mondiale della neutralità del carbonio. Ad esempio, alla Toyota non a caso stiamo cercando da tempo di disporre di un portafoglio di scelte per la riduzione delle emissioni con ibride, plug-in, elettriche a batteria e veicoli a celle a combustibile.

E quanto viene riportato sul sito ufficiale di Toyota dove i concetti espressi da Toyoda (e da Pratt) vengono riassunti così:

Dr Pratt explained how to get to net zero while minimising carbon accumulation. While zero emission vehicles including battery electric vehicles will dominate in the longer term, shortages of lithium and insufficient charging infrastructure currently prevent a universal switch to these vehicles in the short-term. Under these conditions, he outlined how we can decarbonise more quickly during this transition period by manufacturing battery electric vehicles and other electrified vehicles which use much less lithium.

Che tradotto:

…il dott. Pratt ha spiegato come arrivare alle zero emissioni riducendo al minimo l’accumulo di carbonio. Mentre i veicoli a zero emissioni, compresi i veicoli elettrici a batteria, domineranno a lungo termine, la carenza di litio e l’insufficiente infrastruttura di ricarica impediscono attualmente un passaggio universale a questi veicoli a breve termine. In queste condizioni, ha delineato come possiamo decarbonizzare più rapidamente durante questo periodo di transizione producendo veicoli elettrici a batteria e altri veicoli elettrificati che utilizzano molto meno litio.

Non ci sembra una dichiarazione che dimostra il fallimento dell’elettrico in alcuna maniera. Ma noi siamo gli indipendenti senza finanziamenti, piccoli e inascoltati, ByoBlu è il colosso della controinformazione che raccoglie 200mila euro al mese. È evidente chi è il potere forte che difende lo status quo di benzinai e produttori di auto endotermiche.

maicolengel at butac punto it

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