E-commerce e bracciali

Una piccola guida agli acquisti online in vista delle prossime festività

Qualche giorno fa sul Corriere della Sera, con la firma di Alessio Cozzolino, è uscito un articolo in cui siamo stati intervistati in merito ai famosi braccialetti che tracciano squali, tartarughe e altri animali fantastici.

Oggi, mentre scrollavo la mia bacheca social, mi è passata davanti un’altra pubblicità, stavolta non si parla di tracciare animali, ma comunque di bracciali che “stanno facendo impazzire tutti”. La foto pubblicitaria è questa:

La curiosità del fact-checker, sommata a quella del gioielliere, vedendo quest’immagine mi ha fatto prima cliccare sul sito sponsorizzato per vedere a quanto questi bracciali venissero venduti:

Una bazza immensa, come diciamo a Bologna. Se ne compri più di uno paghi il primo 24,99€, e i successivi (fino a un massimo di dieci) 5€. Sul sito dicono che sono fatti in pietra vulcanica… ho qualche dubbio ma non posso sfatarlo con certezza. Però una cosa posso farla, usare il tasto destro del mouse e fare “Cerca immagine con Google”…

I risultati sono vari, da un link a Etsy dove pare che questi bracciali siano venduti a ben 35,99€, a un risultato su Shein e uno su eBay con prezzi decisamente più bassi. Cliccando su Etsy trovo uno dei bracciali venduto come “articolo raro”, la foto promozionale è sempre la stessa, il prezzo è lievitato: 42,74€, wow…

Su eBay le cose cambiano:

Ci viene spiegato che l’oggetto si trova in Cina, e da nessuna parte si parla di pietre laviche; viene indicato solo dove è fatto, e che sono pietre naturali occhio di tigre. Il prezzo è di 7,19€ più 2,06 di spedizione. La foto promozionale viene sempre dallo stesso set.

Arriviamo su Shein, non si parla più di rocce laviche bensì di pietre e pelle sintetica, ma il problema è il prezzo:

Due euro e settantacinque centesimi, IVA e spedizione inclusa.

Tutto questo solo per ricordarvi, via via che si avvicina il Natale, a stare attenti a cosa e come comprate online. Nessuno dei soggetti qui sopra ha fatto nulla di illegale, il prezzo è fatto da quanto è disposto a pagare il cliente, ma se lo stesso oggetto è possibile trovarlo con una forbice di prezzo così larga è sempre meglio cercare di spendere la cifra inferiore invece che quella superiore, anche perché è palese che il valore dell’oggetto è probabilmente meno della metà del prezzo più basso che trovo online.

L’avvento dell’e-commerce ha aperto la porta a pratiche di prezzatura ingannevoli. Come dimostra l’esempio dei braccialetti, la discrepanza di prezzo per lo stesso prodotto da diversi fornitori può essere abissale. La percezione del valore può essere facilmente manipolata, sfruttando la descrizione del prodotto o l’origine dei materiali dichiarata, come nel caso della presunta “pietra vulcanica”. Pertanto, cari lettori, mentre ci avviciniamo alla stagione festiva, è imperativo armarsi di uno spirito indagatore. Verificate sempre più fonti, confrontate i prezzi su diverse piattaforme e non lasciatevi abbindolare da descrizioni prodotto allettanti senza una valida conferma. L’informazione è potere, e un consumatore informato non solo risparmia denaro, ma contribuisce anche a promuovere pratiche commerciali più trasparenti nel vasto mondo del commercio online. Quando possibile, supportate i venditori che forniscono informazioni chiare e accurate sui loro prodotti, contribuendo a creare un ambiente di shopping online più onesto e aperto per tutti.

redazione at butac punto it

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