Elena Firenze e la truffa dei prodotti inesistenti

Con l'aiuto dell'intelligenza artificiale, chi vuole truffare gli utenti dei social ha uno strumento in più (oltre al beneplacito delle piattaforme)

Ogni anno che passa le cose peggiorano su certe piattaforme social; dopo anni in cui abbiamo trattato numerosi articoli di finte aziende italiane prossime alla chiusura, oggi passiamo alle finte aziende italiane prossime alla chiusura che vendono prodotti le cui immagini sono state realizzate con l’IA.

Prodotti che quando (se) arrivano a casa sono completamente diversi da quelli visti in foto – perché la foto, appunto, in realtà è stata fatta da un’intelligenza artificiale.

Oggi ci occupiamo di Elena Firenze, ma come Elena Firenze ci sono migliaia di falsi profili social identici che spacciano la stessa robaccia (e dopotutto uno dei nostri vecchi articoli trattava i post di tale “Domenica Milano”, si vede che a questo genere di truffatori piace associarsi alle città italiane per dare un’immagine di familiarità e, forse, un richiamo a città conosciute per la moda e lo shopping). Il post che ci è stato segnalato recita:

È con le lacrime agli occhi che dobbiamo dirvelo. Dopo tanti anni di amore e dedizione alla boutique Elena Firenze, dobbiamo arrenderci. È come se avessimo combattuto una battaglia contro i grandi colossi che, con i loro enormi budget e la loro influenza, stanno spingendo sempre più ai margini i piccoli imprenditori come noi. Purtroppo, non è più sostenibile dal punto di vista economico. Il mondo sta cambiando e la nostra boutique non riesce più a stare al passo.
Ma c’è anche un’altra ragione per cui abbiamo deciso di chiudere le nostre porte. Sia mio marito che io siamo recentemente diventati nonni, e questo ci ha fatto capire che vogliamo trascorrere più tempo con i nostri nipotini. Sono la luce della nostra vita e vogliamo esserci per loro — in un modo che prima non era possibile, perché il nostro cuore e la nostra anima erano sempre dedicati alla boutique. È difficile per noi lasciar andare questa passione, ma sappiamo che è arrivato il momento di prendere una decisione e concentrarci su ciò che conta davvero.
Per chiudere questo capitolo, stiamo organizzando una grande svendita. Tutto in boutique — dalle tazze più belle agli accessori più unici — sarà offerto a prezzi fortemente scontati. È il nostro modo di salutarvi e di fare in modo che gli ultimi pezzi della nostra collezione trovino una nuova casa.
https: //elena-firenze.com/collections/animal-collection-2
Dobbiamo ammettere che i grandi colossi hanno vinto. Ma lasciamo questa battaglia a testa alta, perché voi — i nostri fedeli clienti — ci avete sempre sostenuto. Siete stati la ragione per cui siamo riusciti a resistere così a lungo, e per questo vi saremo eternamente grati.
Con affetto,
Elena – Fondatrice di Elena Firenze

A seguire 4 immagini di lampade, lampade che non esistono, e sono generate da un’intelligenza artificiale:

Sul sito di Elena Firenze queste lampade sono vendute a circa 40 euro l’una (fintamente scontate da circa 200 euro):

Di pagine come Elena è pieno, c’è ad esempio Lombardi (sempre accompagnato da “Firenze”, evidentemente una delle location preferite dai truffatori esteri che realizzano queste pagine), ma ce ne sono davvero tantissime, non solo in Italia.

E qui arriva il mio suggerimento, seguite Maggie McGaugh, influencer americana che da tempo realizza video che cominciano quasi tutti alla stessa maniera:

I know this was fake but i bought it anyway

Che significa:

Sapevo che era finto ma l’ho comprato comunque

Una serie di video dove Maggie ci mostra quelle che sarebbero le aspettative generate dalle immagini realizzate con IA e, a seguire, mostra il prodotto reale. Qui sotto vedete un video di Maggie con una lampada simile a quelle pubblicizzate da Elena Firenze:

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da maggie mcgaugh (@maggiemcgaugh)

Maggie è bravissima, e ritengo che quanto faccia sia importante per mostrare realmente come sono i prodotti che potreste incautamente acquistare: è rarissimo che quanto arriva a casa sia somigliante a quanto visto nello spot generato dall’IA.

Giusto per non farci mancare nulla, Maggie ha recensito una delle tazze che troviamo anche su Elena Firenze (e su Lombardi Firenze, e in mille altre pagine di e-commerce fatte alla stessa maniera). Questa è l’immagine con cui pubblicizzano la tazza:

E qui quanto ricevuto da Maggie:

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da maggie mcgaugh (@maggiemcgaugh)


Il sito (i siti…) avvisa che visto l’alto numero di ordini stanno esaurendo le scorte, e purtroppo siamo convinti non sia una strategia di vendita. Di soggetti che acquistano senza pensarci due volte il web è pieno, persone che magari si stanno mettendo avanti coi regali di Natale e credono di fare un pensiero gradito acquistando cose fatte a mano da qualche negozio italiano. E invece finiamo per regalare denari a soggetti terzi, non residenti in Italia, che si riforniscono da fabbriche che usano mandopera non qualificata (e molto probabilmente sottopagata) per vendere oggetti di scarsissima qualità a prezzi altissimi.

Giusto per completezza, le norme imporrebbero che almeno il sito Elena (o Lombardi, o uno delle migliaia di altri nati in questi ultimi mesi) riportasse chiaramente il responsabile del trattamento dei dati. Beh, qui non si trova nessun responsabile, e anche l’indirizzo del negozio a Firenze è assolutamente inventato, come la falsa immagine con cui Elena e la sua famiglia di persone generate da IA ci salutano dalla home page del sito e della loro pagina Facebook:

Non credo di poter aggiungere altro, se non che Facebook dovrebbe avere algoritmi in grado di riconoscere fin da subito le immagini generate da IA e inserire un’avvertenza, perlomeno nei post sponsorizzati, così da evitare diatribe, ma come vi abbiamo già raccontato a Facebook non gliene frega niente di noi, gli interessa solo dei possibili lauti guadagni che può fare sulla nostra pelle.

maicolengel at butac punto it

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!

Un altro modo per sostenerci è acquistare uno dei libri consigliati sulla nostra pagina Amazon, la trovi qui.

BUTAC vi aspetta anche su Telegram con il canale con tutti gli aggiornamenti e il gruppo di discussione, segnalazione e quattro chiacchiere con la nostra community.