Il magico mondo dei gatti neri

Da dove nasce la Giornata del Gatto nero? Abbiamo fatto qualche ricerca e abbiamo una sorpresa per i nostri lettori più affezionati...

Oggi, in Italia, è la Giornata del gatto nero, giornata che si festeggia anche in altre parti del mondo, non sempre nella stessa data – anche perché il 17 è un numero ritenuto sfortunato, anche se quasi esclusivamente nei Paesi di origine greco-latina.

Non è una bufala che oggi sia la Giornata del gatto nero, è sufficiente aprire i giornali per scoprirlo, solo che basta aprire i giornali anche per scoprire da dove nasce…

Gavin Jones nel 2007 su Reuters titolava:

Italy’s “black cat day” aims to halt killings

Ovvero: la Giornata del gatto nero in Italia nasce per cercare di fermare le uccisioni, ma di che uccisioni stava parlando Gavin Jones? Andiamo a leggere insieme il suo articolo del 2007, e voi che leggete da tempo BUTAC sedetevi, c’è una piccola sorpresa che vi attende.

Il breve pezzo su Reuters comincia così:

Saturday is “black cat day”, in Italy, an initiative by an animal rights group to try to stop the killing of thousands of the cats by superstitious citizens convinced they bring bad luck.

Che tradotto:

Sabato è il “giorno del gatto nero”, in Italia, un’iniziativa di un gruppo animalista per cercare di fermare l’uccisione di migliaia di gatti da parte di cittadini superstiziosi convinti che portino sfortuna.

Poche righe più sotto, rullo di tamburi:

The Italian Association for the Defense of Animals and the Environment (AIDAA) estimates 60,000 were killed last year, to ward off bad luck but also for use in satanic rites and in cosmetics laboratories where black fur gives the best results.

“We want to halt this massacre, educate people and restore dignity to black cats,” said AIDAA President Lorenzo Croce.

Per chi ha problemi con l’inglese:

L’Associazione Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente (AIDAA) stima che lo scorso anno ne siano stati uccisi 60.000, per scacciare la malasorte ma anche per l’utilizzo nei riti satanici e nei laboratori di cosmesi, dove la pelliccia nera dà i migliori risultati.

“Vogliamo fermare questo massacro, educare le persone e restituire dignità ai gatti neri”, ha dichiarato il presidente dell’AIDAA Lorenzo Croce.

Sì, la Giornata del gatto nero è la migliore trollata del nostro Lorenzo Croce, arrivata a circolare a livello internazionale.

Da quello che risulta in rete, infatti, il primo anno in cui Croce ha lanciato l’iniziativa è il 2006, quando il 17 novembre cadeva di venerdì, mentre nel 2007 era un sabato. Da allora altri hanno colto la palla al balzo in vari Paesi del mondo e rilanciato la giornata, ma sono venuti tutti dopo il nostro Lorenzo Croce.

Riassunto delle puntate precedenti

Per chi sia arrivato qui senza avere la più pallida idea di chi sia Lorenzo Croce facciamo un brevissimo riassunto. Lorenzo Croce è, da sempre, il presidente di questa associazione che esiste solo ed esclusivamente su comunicati stampa e sulle pagine social, non c’è uno statuto associativo, non ci sono documenti che ne attestino l’esistenza, non ci sono le attività che ci si aspettano da una reale associazione animalista. Si tratta di una creatura di Croce, nata per raccogliere donazioni in difesa degli animali e dell’ambiente. Il modus operandi è sempre lo stesso da tanti anni, cercare notizie che abbiano come protagonisti gli animali, emettere comunicati stampa in cui si prendono le difese degli stessi (a volte oltrepassando il confine del ridicolo, come quella volta della gallina Rosita – in questo articolo oltre alla vicenda che vede Croce prendere le difese di un animale meccanico maltrattato potete anche leggere di quella volta che è stato radiato dall’Albo dei Giornalisti per aver inventato di sana pianta un’intervista a Craxi) e farsi pubblicare su più giornali possibili, in maniera da far girare nome e acronimo (stranamente simile a quello di un’associazione molto attiva e conosciuta, la AIDAeA). Nel giro di poco tutte le testate italiane avevano preso l’abitudine di pubblicare i suoi comunicati stampa, dove a volte offriva taglie da migliaia di euro contro chi maltrattava gli animali, altre volte chiedeva donazioni, spesso sparava dati sensazionalistici a caso (e per aver chiesto conto di alcuni questi dati, la nostra Noemi si è vista arrivare a casa una querela, poi ovviamente archiviata). Non ci risulta sia mai stata pagata una delle tante taglie offerte da Croce, che in compenso di donazioni negli anni ne ha raccolte tante. Senza uno statuto associativo non esiste un bilancio trasparente che permetta di quantificare quanti di quei soldi siano realmente andati in difesa degli animali, e quanti invece siano serviti ad aiutare Croce, che non risulta impegnato in altre attività lavorative.

Purtroppo la colpa (o il merito) del suo successo è tutta dello scarso giornalismo italiano, che solo negli ultimi cinque anni ha smesso di dargli visibilità, dopo che noi con BUTAC e altri colleghi fact-checker ci siamo messi in pianta stabile a fare campagne contro la pubblicazione dei suoi comunicati stampa. Per anni, ogni volta che una testata pubblicava un suo comunicato, andavamo nella sezione commenti a pubblicare questo volantino:

A parte certe redazioni che campano di notizie legate al mondo animale e piccole testate locali, difatti, negli ultimi anni il nome AIDAA è quasi scomparso dai giornali di primo piano (qualcuno che ci ricasca lo si trova sempre, ma nulla rispetto al passato).

Su BUTAC ci sono tantissimi articoli dove spieghiamo perché non va data evidenza ai comunicati stampa di AIDAA, ma non c’è solo BUTAC a spiegarlo, ad esempio su GreenMe nel 2012 usciva un articolo che spiegava chi fosse Croce e quale fosse il suo modus operandi, raccontando alcuni falsi scoop giornalistici da lui lanciati nel corso del tempo. L’anno prima era uscito un altro articolo su un blog che ho seguito per alcuni anni, articolo scritto da una signora, lei sì grande amante degli animali, che oggi non c’è più. Il blog era (ed è, visto che è ancora aperto) Ti presento il cane, e l’articolo, a firma Valeria Rossi, s’intitola:

L’AIDAA e Lorenzo Croce: attenti a quei due…

Ve ne riporto un paragrafo:

Anche la sezione ENPA di Milano “punta il dito contro la comunicazione ad effetto dell`associazione AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) e chiede uno stop definitivo alla continua diffusione di cifre, palesemente inventate, e di problemi esasperati in modo paradossale. La produzione ininterrotta di allarmi da parte di questa associazione sembra aver infatti toccato il fondo ed ENPA si rivolge alle testate giornalistiche invitando ad una maggiore attenzione nel controllo delle fonti”.
L’AIDAA, intanto, continua imperterrita ad emanare un’overdose di comunicati stampa (191 comunicati  in otto mesi, una media di 23,8 al mese, sempre stando all’ENPA, che li definisce “sempre e costantemente con numeri giganteschi e scenari apocalittici”)
Si parla anche di un accordo tra AIDAA e il Fronte di Liberazione dei Nani da giardino…

Valeria è venuta a mancare nel 2016, con Croce che commentava pubblicamente sui social così l’agonia della povera Valeria nei suoi ultimi giorni di vita:

Lo stesso Croce che nell’anno precedente aveva finto di essere malato di un tumore al cervello:

Tumore che poi avrebbe colpito il resto del corpo:

Il Gatto nero day è una bellissima iniziativa, forse l’unica nata dalla mente di Lorenzo Croce, ma è una bella iniziativa nata su presupposti errati: i fantomatici 60 mila gatti che verrebbero uccisi in quanto neri, dato citato per anni da Croce senza mai una fonte verificabile.

redazione at butac punto it

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