I gatti da vivisezione

maicolengel butac 29 Mar 2014
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GATTI-ADULTI-VIVISECTION

Ci addentriamo stavolta nella legislazione sulla Sperimentazione Animale,  legislazione che ha avuto modifiche il 4 marzo scorso, modifiche che sono in vigore da oggi (29 marzo 2014)! Geapress “agenzia” di stampa animalista ha dedicato alla cosa un articolo, che a me sembra MOLTO disinformativo.

Italia, i gatti da vivisezione – “Adulti” a quattro mesi, come saranno ammazzati ed il proiettile libero in ambiente naturale

Il titolo la dice lunga… l’articolo è un attacco frontale alle nuove normative di cui sopra… ma la voluta disinformazione attuata lo rende fastidioso come le unghie di un gatto che grattano la lavagna.

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I tanto amati mici, sono infatti i soggetti prediletti, assieme ad alcuni primati, per le neuroscienze. Craniotomia, elettrodi e “spinotti” nel cervello. Cronico, per l’esperimento che si conclude con la morte dell’animale (è il caso, ad esempio, dell’ apertura della scatola cranica) ed acuti, come nel caso dell’inserimento di elettrodi. In questo caso lo spinotto saldato al cranio, può rimanere anche per diverso tempo.

Intanto ci si concentra sui gatti come se le modifiche alla normativa fossero disegnate per loro. Ma è una balla, i gatti (come i cani e le specie rare) sono tutelati già nelle prime righe del testo della legge:

il Governo e’ tenuto a seguire, oltre ai principie criteri direttivi di cui all’art.1, comma 1, anche i seguenti principi e criteri direttivi specifici:

…vietare l’utilizzo di primati, cani, gatti ed esemplari di specie in via d’estinzione a meno che non si tratti di ricerche finalizzate alla salute dell’uomo o delle specie coinvolte, condotte in conformita’ ai principi della direttiva 2010/63/UE, previa autorizzazione del Ministero della salute, sentito il Consiglio superiore di sanita’;

vietare gli esperimenti e le procedure che non
prevedono anestesia o analgesia, qualora esse comportino dolore all’animale, ad eccezione dei casi di
sperimentazione di anestetici o di analgesici;

Geapress ci parla anche di come secondo loro verranno soppressi i gatti, ovviamente senza mai citare la legge completa (che sia chiaro è stata linkata anche da loro, ma probabilmente contano che l’uTonto medio non faccia lo sforzo di andarla a leggere):

 i gatti potranno essere uccisi con overdose di anestetico, colpo da percussione alla testa (metodo valido solo per i neonati), elettrocuzione con attrezzature specifiche, colpo a proiettile libero con fucili, pistole e munizione adeguate. In  quest’ultimo caso le armi potranno essere utilizzate solo in ambiente naturale da tiratori esperti e quando non sono praticabili altri metodi. Un metodo, quello dello sparagatti in ambiente naturale, che lascia  quantomeno perplessi ed oltretutto valido anche per cani, furetti e grandi mammiferi (questi ultimi senza scelta alternativa). Giova forse ricordare che molti di questi metodi (tra cui quello del proiettile libero) sono mutuati dalla normativa sulla macellazione. Per molti animali, come arma perfetta per il tiro a proiettile libero, viene menzionata, nei manuali di macellazione, il fucile da caccia calibro 12.

Tutte cose giuste, peccato che si eviti di raccontare tutto…ne di spiegare che LA LEGGE deve tenere conto di TUTTI i casi possibili!

E nel caso di cani, gatti e furetti (che sono un’unica categoria, come lo sono i grandi mammiferi e i rettili) è ovvio che sia necessario tenere conto anche di casi in cui l’abbattimento sia necessario da distanza. Ma come si evince dal leggere tutto il documento sulla Gazzetta Ufficiale e facendo lo sforzo di guardare le cose con il giusto distacco si capisce chiaramente che si tratta di casi limite, casi che non sono la norma.

BUTAC come più volte ripetuto sta dalla parte della scienza, e quindi non siamo contrari alla sperimentazione animale, quando possibile anche a noi fa piacere che gli animali sottoposti a esperimenti e test soffrano il meno possibile. Ma trovo giusto che le cose quando vanno raccontate vadano spiegate per bene! Geapress non lo fa. Anzi pochi giorni fa aveva fatto uscire un identico articolo dove invece che ai gatti si dedicavano ai cani (ma usando la stessa legge e le stesse parole), non bastava farne uno dedicato a cani gatti e furetti? Ehi, disinformare è un’arte e due (o tre, attendo quello sui furetti) articoli in rete che dicono le stesse cose portano più visibilità!

È triste che si debba agire in questa maniera, specie dopo che già si sono avute moltissime vittorie, alcune su cui posso anche concordare (la sperimentazione animale a fini cosmetici anche per me era da smettere), ma quando si parla di salute umana, scusate ma per me è inaccettabile.

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