Il beluga arma russa

Tante testate ieri hanno riportato la notizia del beluga ritrovato con una imbracatura indosso nei mari di Norvegia, Quotidiano .net ha titolato così:

Norvegia, trovato beluga con uno strano collare. “È un’arma segreta russa”

Sulla stessa riga hanno titolato in tanti. La notizia del ritrovamento del beluga è vera, ma siamo di fronte a un’arma? Quotidiano Net resta misterioso sull’argomento:

Scordatevi raggi laser o altre diavolerie. La nuova arma segreta che i russi starebbero sviluppando è un esercito di beluga. Un esemplare del timido cetaceo che popola i freddi mari nordici è stato ritrovato vicino al piccolo paese di Inga, in Norvegia, con uno strano collare al cui interno è stata ritrovata la scritta ‘Equipaggiamento di San Pietroburgo‘. Secondo voci da Oslo, il simpatico mammifero sarebbe stato addestrato dalla Marina russa e farebbe parte di un programma top secret per utilizzare i beluga come una vera e propria forza sottomarina.

Ma davvero l’imbracatura che indossava il beluga era così misteriosa? Prendiamo la notizia sulla BBC ad esempio, che invece che parlare di arma titola:

Norway finds ‘Russian spy whale’ off Arctic coast

Si parla chiaramente di possibile “balena spia” ma in tutto l’articolo non si fa mai menzione di un’arma o misteriose imbracature. Anzi, sono riportate due citazioni che non ho trovato su quasi nessuna della altre testate italiane:

Prof Rikardsen told the BBC that the harness “was attached really tightly round its head, in front of its pectoral fins and it had clips”. He said there was a GoPro attachment, but no camera.

Che tradotto:

Il Prof Rikardsen ha detto alla BBC che l’imbracatura “era attaccata saldamente attorno alla sua testa, davanti alle sue pinne pettorali e aveva delle mollette”. Ha detto che c’era un aggancio per una GoPro, ma nessuna videocamera.

Quindi la misteriosa imbracatura era un aggancio per una GoPro, non un qualcosa di segreto. Ma non è tutto qui, Quotidiano .net ci parla di una scritta che faceva riferimento a San Pietroburgo, e dall’articolo della BBC salta fuori anche un colonnello della riserva russa che fa facile ironia:

Interviewed by Russian broadcaster Govorit Moskva, Col Viktor Baranets said “if we were using this animal for spying do you really think we’d attach a mobile phone number with the message ‘please call this number’?” “We have military dolphins for combat roles, we don’t cover that up,” he said.

Che tradotto:

Intervistato dall’emittente russa Govorit Moskva, Col. Viktor Baranets ha dichiarato: “Se stessimo usando questo animale per spionaggio pensate davvero che avremmo allegato un numero di telefono cellulare con il messaggio -si prega di chiamare questo numero- ?Abbiamo delfini militari per i ruoli di combattimento, non lo nascondiamo”

Quella del militare russo è una battuta, ma ha senso. Se, come sostengono coloro che hanno avuto in mano l’imbracatura, era chiaramente specificata la provenienza dell’animale, ha poco senso parlare di qualcosa di misterioso e segreto. Non si sa ancora a chi faccia riferimento il beluga, se a istituti di ricerca russi o alla marina, ma al massimo è un animale sfuggito all’area dove veniva addestrato. Difficile credere che si lasci girare una possibile spia con riportata chiaramente l’identificazione del mandante. Quello che possiamo dire è che lo stesso colonnello russo intervistato da Govorit Moska ha ammesso senza fatica che hanno già delfini e foche addestrati in una base in Crimea. Addestrati sia alla sorveglianza che all’attacco, perché dovrebbero tenere nascosto un beluga non è chiaro.

L’amico che mi ha segnalato la notizia (grazie Fabri) chiudeva il messaggio ricordandomi che la Russia dovrebbe aver liberato molti cetacei (tra cui dei beluga) grazie all’intervento di personaggi famosi come Jean-Michel Cousteau (figlio del noto Jacques) ma anche Leonardo Di Caprio. Sarebbe curioso fosse uno di quelli, ma decisamente poco probabile. I cetacei a cui si faceva riferimento sono in acque giapponesi e non è chiaro se siano già stati liberati. La Russia però avrebbe fatto pressioni perché ciò avvenisse in tempi brevi.

Resta il mistero di chi abbia fornito il beluga di imbracatura e dove sia finita la GoPro che indossava. Che a saperlo la vado a cercare sul fondo marino: per riaprire il canale YouTube mi sa che mi serve qualcosa del genere…

maicolengel at butac punto it
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