Il film da 4 minuti che ha vinto un Oscar

Il corto che viene condiviso da qualche anno e che "commuove il web" non ha vinto alcun Oscar, è realizzato proprio per attirare click e viralità

La settimana scorsa tra le tante condivisioni social diventate virali, oltre alla toccante (e falsa) storia della foto con la mamma cerva che si immola per salvare i due cerbiatti c’è un altro post che ha circolato moltissimo.

Un video da 4 minuti, che viene condiviso con queste parole su moltissime bacheche in giro per il mondo:

Questo film dura solo 4 minuti, è stato girato in mezz’ora e ha vinto un Oscar. “Fa riflettere” da guardare fino alla fine…

Vero, falso e falso. Il film dura realmente 4 minuti, non è stato girato in mezz’ora, non ha vinto alcun Oscar, non è nemmeno stato nominato agli Oscar. Ma presentarlo in questo modo permette di raggiungere molte più condivisioni.

Oltretutto, pur comprendendo il perché lo si condivida presenta un messaggio comunque sbagliato. Nel film vediamo un insegnante punire un proprio alunno con la classica bacchettata di righello sulle mani per ogni ingresso in ritardo, fino a che l’insegnante non scopre che l’alunno arriva in ritardo perché prima di entrare a scuola accompagna quella che probabilmente è la mamma in sedia a rotelle all’ospedale. Allora invece che punire l’alunno l’insegnante lo abbraccia.

Il messaggio è che è giusto punire corporalmente un alunno che arriva in ritardo, ma non se ha una giustificazione come un parente disabile? Perdonatemi ma è un messaggio di merda, un bambino (sì perché quello nel filmato se va bene ha al massimo 11 anni) non va picchiato mai, specie da un’insegnante. Passare il messaggio che quel bambino meriti la punizione fino a che non si scopre il motivo dietro al suo ritardo è qualcosa che forse andava bene ai tempi della pubblicazione di Cuore di De Amicis, ma nel 2023 dovremmo esser arrivati a comprendere che le punizioni corporali sui bambini sono sempre la cosa sbagliata da fare.

Chi condivide quel genere di video è la stessa persona che sotto sotto ritiene che un ceffone ben assestato a volte possa servire.

Ma sbaglia.

Il video, per completare la nostra analisi, è prodotto da FourMedia, società svizzera specializzata nella realizzazione di prodotti che possano servire a raggiungere viralità e contribuire a fare crescere profili social di persone e aziende. Come riportato nel loro sito:

Il nostro obiettivo è fornire alle persone creative e alle imprese gli strumenti di cui hanno bisogno per prosperare nella sfera digitale.

Il video in questione è stato realizzato per Elvis Naci, con cui la compagnia pare lavorare molto: Elvis Naci è Elvis Naçi, l’imam e conferenziere nella Moschea di Tabakeve. Elvis ha un suo canale YouTube con quasi mezzo milione di iscritti, dove è possibile trovare questo e altri video realizzati per sensibilizzare i propri follower.

Nessuno ha mai proposto il video per una candidatura all’Oscar, è un filmato abbastanza banale fatto apposta per solleticare specifici sentimenti e per portare a facili condivisioni, specie su piattaforme popolate da persone che non si rendono conto di quanto sia sbagliato il messaggio che viene trasmesso.

Elvis Naci oltre ad essere imam è anche il fondatore di una associazione benefica, la Fondacioni Firdeus che così si presenta su Internet:

Scopo della Fondazione è contribuire al soffocamento del povertà, dolore e solitudine degli albanesi costruendo e promuovendo ponti di solidarietà in tutte le comunità di lingua albanese oltre confine Il fondatore Elvis Naçi (nato il 7 aprile 1977 a Tirana) è un imam albanese e una figura pubblica che ispira in modo attivo attraverso azioni filantropiche; discorsi, pubblicazioni, il suo profilo Facebook con oltre 650.000 follower che unisce gli albanesi oltre frontiera a beneficio delle persone meno fortunate. Ha una grande reputazione nel paese e a livello internazionale. È il fondatore del programma televisivo “Albanesi per gli albanesi”, che ispira gli albanesi di tutto il mondo a esprimere la loro solidarietà e impegnarsi in azioni filantropiche per aiutare i poveri e i bisognosi, per dare restituiamo il sorriso e la fiducia alle persone che li hanno perduti. 

Sui profili Facebook condividono video e immagini di bambini malati per cui sono state aperte raccolte GoFundMe. Ogni raccolta fondi andrebbe attentamente analizzata per capire quanto ci sia di vero. Ma per oggi ci limitiamo a invitarvi a smettere di condividere il corto da 4 minuti, sia perché viene condiviso con un racconto fasullo sia perché comunque il messaggio che porta è sbagliato.

redazione at butac punto it

 

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