Il parlamento italiano e le norme della community
Claudio Messora è arrabbiato, molto arrabbiato, perché YouTube continua a rimuovergli dei video. Un tempo si arrabbiava perché li demonetizzavano, ora si arrabbia perché i video gli vengono rimossi.
Il 17 giugno su ByoBlu è apparso un articolo che titola:
Per Youtube il Parlamento italiano viola le Norme della Community
Il problema è un video caricato il 14 maggio sul canale di ByoBlu che riprende un intervento di Sara Cunial al Parlamento. Il video, tutt’ora presente su YouTube caricato su altri canali, è uno spezzone dell’assemblea del parlamento del 14 maggio 2020. Il video è caricato sulla piattaforma della Camera dei Deputati come tutte le assemblee del nostro Parlamento. Non è la prima volta che ByoBlu riprende estratti dai video della Camera e li ripubblica sul suo canale YouTube.
Stavolta, non è chiara la motivazione, questo video è stato rimosso da YouTube che ha segnalato la cosa a Messora, il quale si è ovviamente arrabbiato.
Cosa è successo?
Non posso saperlo con certezza, Messora evita di riportare la mail con cui YouTube ha segnalato la rimozione del video, quindi non sappiamo se è per segnalazioni di utenti, per violazione di qualche regola speciale o altre ragioni. Quello però che vorrei evidenziare è che quanto fatto da ByoBlu (e tanti altri) negli anni non è pratica che abbia il plauso del Parlamento. Riprendere video dalla piattaforma della Camera per usarli in altri contesti è qualcosa per cui va richiesta un’autorizzazione.
Come è facile capire leggendo il disclaimer sulla stessa piattaforma video del Parlamento:
Il contenuto del sito della Camera dei deputati comprende informazioni testuali, nonchè elementi multimediali quali testi, immagini, estratti audio e video, fotografie e software che sono protetti dalla normativa dettata dagli articoli 2575 e seguenti del codice civile e della legge 22 aprile 1941, n.633, in materia di “Protezione del diritto d’autore”.
La Camera dei deputati è titolare del diritto esclusivo sul sito, sulle informazioni testuali e sugli elementi multimediali in esso contenuti, salvi i diritti degli autori e/o di eventuali terzi interessati.
Quindi tutti i contenuti video sono di proprietà della Camera. Solo la Camera può autorizzarne l’uso al di fuori di quella piattaforma. Messora di tutto questo nel suo articolo non fa cenno, sa benissimo che i suoi follower mai andranno a fare qualche approfondimento.
Ma le regole del Parlamento sono chiare e disponibili a tutti, e può essere che YouTube abbia rimosso il video perché appunto è un video protetto dal diritto d’autore. Come succede se caricate qualcosa che ha in sottofondo una musica famosa, o un video che viene da un programma TV (anche solo uno spezzone). Capita a tutti. YouTube premia solo i contenuti originali. Lo fa da sempre. Ed è chiaramente esplicitato nelle sue regole.
Respect copyright. Only upload videos that you made or that you’re authorized to use. This means don’t upload videos you didn’t make, or use content in your videos that someone else owns the copyright to, such as music tracks, snippets of copyrighted programs, or videos made by other users, without necessary authorizations.
Che tradotto:
Carica solo i video che hai creato o che sei autorizzato a utilizzare. Ciò significa che non devi caricare video che non hai realizzato o utilizzare contenuti nei tuoi video di cui qualcun altro detiene il copyright, come brani musicali, frammenti di programmi protetti da copyright o video realizzati da altri utenti, senza le necessarie autorizzazioni.
Perché Messora queste cose non le spiega? Perché ama avvelenare il pozzo, dare a intendere ai proprio follower che YouTube ce l’abbia con noi in quanto italiani. Guarda caso, leggete alcune parti del suo articolo:
Cari italiani, il 14 maggio – come tante altre volte abbiamo fatto per tanti altri eletti – abbiamo caricato sul nostro canale Youtube le riprese del discorso dell’Onorevole Sara Cunial alla Camera dei Deputati del Parlamento italiano…
…Siamo abituati ormai al nuovo corso della gestione di Youtube, che rimuove video perfettamente legali, educati, civili, in linea con le leggi vigenti sulla stampa, contenenti interviste a scienziati o ricercatori universitari, a capo di gruppi di lavoro nei nostri atenei, solo perché non si limitano a ripetere a pappagallo le linee guida dell’OMS, che peraltro spesse volte si è contraddetta.
…Se il popolo sovrano che si esprime nell’aula parlamentare viola le norme di una azienda straniera, quella azienda straniera implicitamente sta violando le norme della nostra democrazia.
Io onestamente fatico a comprendere come ci siano così tante persone che non si rendono conto di essere costantemente prese per i fondelli da soggetti come Messora.
Ma è abbastanza chiaro che in questo caso a Messora questa cosa fa molto comodo, perché gli permette di spingere ulteriormente le sue raccolte fondi, stavolta i soldi li sta raccogliendo per andare sul digitale terrestre… Ah, non lo sapevate? Così conclude il suo articolo:
…dobbiamo andare sul digitale terrestre e dobbiamo farlo subito. A settembre, se ci date una mano, tutti insieme potremo affrancarci da questi comportamenti ormai divenuti inaccettabili, e rispondere unicamente alle leggi italiane, le sole “norme della comunità” che vogliamo rispettare.
Che potremmo tradurre così:
Sul digitale terrestre lasciano chiunque dire quel che gli pare, sono anni che cialtroni vari vendono cure dimagranti fuffa, sali che purificano dal malocchio, vaccini omeopatici. Almeno lì possiamo monetizzare quanto ci pare e nessuno (se non la giustizia italiana coi suoi tempi lentissimi) potrà rimuoverci alcunché. Non come questi cattivoni di YouTube che tramite algoritmi e segnalazioni si accorgono di quando eludiamo le regole.
Non credo di dover aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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