In 45 anni come medico

Chiedere di essere smentiti "dati alla mano"? No, non funziona così...

C’è un post di un medico che sta trovando spazio anche su altre piattaforme oltre a quelle su cui è stato originariamente pubblicato a inizio agosto. Il post riporta queste parole:

In 45 anni di Medico non ho mai visto né sentito tanti casi di Malori improvvisi e di tumori soprattutto fulminanti come in quest’ultimo anno … Qualche collega può smentirmi con dati alla mano ? Ne sarei felice.

Il post porta la firma di Giovanni Grilli, medico natio di Torino e oggi iscritto all’Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di Barletta-Andria-Trani. Fonti della sua affermazione non pervenute, eppure è lui che chiede che, dati alla mano, altri colleghi la smentiscano, con un rovesciamento dell’onere della prova che vediamo andare fortissimo sui social media (ma, stranamente, non all’interno della comunità scientifica).

Il post su TikTok circola accoppiato a uno dei commenti lasciati sotto al post Facebook, questo:

Un amico medico di base, che segue migliaia di pazienti da 40 anni, mi dice che se prima faceva una paio di diagnosi “brutte”, adesso ne fa quasi dieci volte tanto. Una proporzione spaventosa. Come diversi oncologi, che affermano che le prime diagnosi di cancro al quarto stadio fossero l’eccezione. Adesso pare si stiano moltiplicando.

Il dottor Grilli fa parte del gruppo Terapia domiciliare di Trani e a giugno è stato insignito della civica benemerenza per “per l’impegno umano e sociale dedito al servizio del prossimo, per l’abnegazione e la professionalità dimostrati in pandemia” come raccontato da TraniLive in un articolo dove vengono riportate le parole del medico stesso:

Pensare che il sindaco l’ho anche criticato per alcune azioni anti contagio intraprese durante il primo periodo della pandemia. Evidentemente conoscendo la mia storia, leggendo quanti tutt’oggi mi sono grati per l’aiuto ed il sostegno in quel periodo con le terapie domiciliari, ha ritenuto di darmi questo riconoscimento.

E ancora:

La mia lunga esperienza in Malattie infettive a Trani mi ha permesso di poter dire da subito che una polmonite non si cura con vigile attesa e tachipirina. Sono entrato in contatto con un gruppo di medici che in una chat si stavano confrontando già dopo i primi casi di infezione su quello che sarebbe stato opportuno fare. I pazienti, i positivi, abbandonati a sé stessi in casa senza alcuna terapia, contattavano il gruppo di Terapia domiciliare. Avevamo un moderatore che ci chiedeva chi potesse seguirli e li prendevamo in carico del tutto gratuitamente, seguendoli lungo il periodo della malattia e oltre. Era assurdo che pazienti che potevano prendere farmaci come idrossiclorochina, vitamine, antibiotici, dovessero attendere di stare peggio a casa e poi arrivare in ospedale per seguire la stessa terapia domiciliare che avrebbero potuto già fare con dosaggi minori e non ingorgare il sistema ospedaliero o peggio giungere in ospedale quando era già troppo tardi.

L’articolo poi ci racconta che:

Il dottor Grilli non si è mai vaccinato, scelta che gli è costata la sospensione dall’Ordine dei medici: «In quel periodo non ho potuto emettere ricette, con una sorta di mutuo aiuto altri medici del gruppo mi permettevano di fornire terapie ad alcuni pazienti che seguivo». Quante persone ha seguito? Oltre 800 dichiara, da tutta Italia.

Al momento il dottor Grilli non ci risulta sospeso, ma come sappiamo i medici che fanno ricorso alla sospensione vengono reintegrati fino alla fine del procedimento. Intanto, da un altro suo profilo Facebook raccogliamo alcune altre informazioni e vediamo, ad esempio, che è Specialista in Igiene e Medicina Preventiva con un Master di 2° livello in “Medicina Estetica Omeopatia – Omotossicologia – Fitoterapia – Mesoterapia estetica e antalgica – Dietoterapia obesità”.

Noi come sempre ricordiamo che le statistiche italiane, da ben prima della pandemia, parlano di circa 110 morti improvvise al giorno sul territorio nazionale, e che a oggi non ci risulta alcun aumento di quel numero: sta al dottor Grilli fornire dati (con fonti) che dimostrino quanto afferma. Ad oggi non abbiamo visto una singola prova apparire sui suoi profili Facebook, dove in compenso non passa giorno senza che pubblichi qualcosa.

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