L’isola del cambiamento

A cosa fare attenzione quando ci troviamo di fronte a "iniziative di economia circolare solidale"?

Abbiamo ricevuto una segnalazione molto interessante da parte di un lettore, segnalazione che riguarda un sito web, Island Of Change, “l’isola del cambiamento”, a cui il nostro lettore è stato invitato a partecipare.

Siamo andati a visitare il sito, scoprendo che la piattaforma Island of Change si presenta come un’iniziativa di economia circolare solidale, ovvero si basa su donazioni iniziali da parte dei partecipanti che, avanzando in una sorta di percorso, possono ricevere a loro volta doni da altri partecipanti. Inoltre, sempre secondo quanto spiegato sulla piattaforma, esiste la possibilità di accelerare questo processo attraverso la presentazione di nuovi contatti all’iniziativa.

Questo modello richiama chiaramente le caratteristiche tipiche degli schemi piramidali in cui i guadagni dipendono dal reclutamento di nuovi partecipanti più che dall’effettivo scambio di beni o servizi, come invece avviene nel Multi Level Marketing.

Secondo quanto ci viene spiegato, chi vuole entrare all’interno di questa iniziativa deve versare una quota iniziale. La quota che viene richiesta ai nuovi aderenti e al nostro lettore è di 20€ a persona. L’aderente poi si impegna a trovare nuovi adepti e alla fine, dopo avere presentato un certo numero, potrà ricevere una (lauta, a quanto dicono) ricompensa.

Questo tipo di meccanismo ricorda molto gli schemi Ponzi, di cui qui su BUTAC abbiamo parlato in passato. Il nostro lettore ci segnala che l’iniziativa viene promossa da una fondazione che si chiama Apotropos. Tra i fondatori della stessa troviamo due soggetti, uno è anche tra i fondatori di RQI Academy, l’altro è stato più volte protagonista di servizi a Striscia la Notizia e alle Iene.

Noi del secondo soggetto avevamo parlato, senza nominarlo, in un articolo che si intitolava Se potessi avere 1.500 € al mese. A seguire, appunto, se ne era occupata Striscia la notizia, con tantissimi servizi. Servizi che evidentemente non hanno portato a grandi risultati visto che cambiano i nomi, cambiano i marchi, ma le iniziative ricordano sempre troppo uno schema Ponzi.

Non sta a noi dirvi se quello portato avanti sia uno schema piramidale illegale o se si tratti di una vera iniziativa solidale. Onestamente visti i precedenti ci viene da prendere con le molle qualsiasi cosa venga sostenuta senza prove alla mano. Quello che però ci teniamo a sottolineare è che tutte le iniziative che richiedono un investimento iniziale con la promessa di ricompense, e che sono basate principalmente sul reclutamento di nuovi partecipanti, sono iniziative che devono vederci sempre molto cauti.

Sono sistemi che non sono solo difficilmente sostenibili nel lungo termine, ma in molti Paesi sono addirittura illegali. Prima di aderire o suggerire ad altri di aderire a iniziative simili, è importantissimo effettuare ricerche approfondite e valutare le informazioni disponibili, cercando magari recensioni o testimonianze da fonti affidabili. Quello che però dobbiamo aggiungere è che spesso e volentieri le realtà legate a questo tipo di iniziative, conscie di come funziona il web, sono molto attente a diffondere recensioni online eccezionalmente positive, in maniera da inondare la rete e rendere quasi impossibile trovare critiche affidabili su quello stesso schema. Chi dovrebbe intervenire a fare chiarezza sono le autorità, o magari altri servizi delle Iene e di Striscia la notizia. Visto che come ci fu segnalato all’epoca, non essendo noi coinvolti in queste attività, possiamo al massimo segnalarle, ma non denunciarle.

redazione at butac punto it

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