Le dichiarazioni di Kaja Kallas

Davvero le dichiarazioni dell'Alto Commissario europeo per la Politica Estera e di Sicurezza Kaja Kallas sulla storia della Russia dimostrano la sua impreparazione? Siamo andati a verificare il contesto in cui sono state dette

Un nostro lettore ci ha inviato una segnalazione che crediamo importante da trattare. Poco conta quanti leggeranno quanto segue, il tema è di quelli di attualità urgente. La segnalazione che ci è arrivata:

La disinformazione è una brutta bestia si sa, ma quando ciò a volte la realtà è anche peggio per cui su certe esternazioni a volte è difficile capire se siano frutto della dolorosa -ignorante- realtà o di disinformazione. Le dichiarazioni sono dell’Alto Commissario europeo per la Politica Estera e di Sicurezza Kaja Kallas e sono le seguenti:

  1. durante il vertice SCO di Shangai e alla parata militare di Pechino la Kallas avrebbe affermato che per lei fosse una novità che Cina e Russia fossero tra i vincitori della seconda guerra mondiale.
  2. Ha recentemente detto che negli ultimi 100 anni la Russia ha attaccato ben 19 paesi, ma nessuno ha attaccato la Russia https://www.facebook.com/ukrnewsfeed/videos/-kaja-kallas-in-the-past-100-years-russia-has-attacked-19-countries-and-not-a-si/3870340649935224/ Che il Ministro degli esteri non abbia nemmeno una banale infarinatura di storia dell’Europa lo trovo alquanto grave, soprattutto quando essa stessa che si batte contro al disinformazione fa, se confermato quanto ha detto, disinformazione. Odio e antipatie non devono prevalere sul ruolo istituzionale.

Ora… sul punto 1 potrei anche convenire che la Cina le abbia prese dal Giappone dal primo all’ultimo giorno e annoverarla fra i vincitori richieda un certo sforzo, più che altro faceva parte della coalizione che ha vinto, un po’ come la Francia. Ma negare che l’Unione Sovietica abbia svolto un ruolo decisivo mi sembra un po’ eccessivo. Capisco l’odio e l’astio verso la Russia, ma da qui a riscrivere e negare la storia (e al contempo accusare gli altri di farlo…) Sul 2 sono basito. Non solo nega la storia (immagino sempre per odio e astio e dipingere la Russia come un orco cattivo) ma soprattutto una simile analisi andrebbe allora estesa a tutti i paesi occidentali. questa la tabella che fa ChatGpt:

Stato Paesi che li hanno attaccati Paesi che hanno attaccato
USA pochissimi (uno grande: Giappone) ~25–30
URSS/Russia ~9 ~15
Regno Unito 4 ~20
Francia 3 ~20–25

Noi non vogliamo dare opinioni, ma fatti, perché BUTAC è appunto un sito che nasce con questo intento. Quindi partiamo dal primo punto.

Kaja Kallas e i vincitori della Seconda Guerra Mondiale

La frase detta da Kallas, in inglese, è questa:

Russia was addressing China, like: ‘Russia and China, we fought the Second World War, we won the Second World War, we defeated Nazism.’ And I thought, ‘Okay, this is something new.’ If you know history, a lot of question marks immediately arise in your head. But nowadays people don’t really read or remember history that much, which is why they buy into this narrative.

Che tradotta in italiano:

La Russia si stava rivolgendo alla Cina dicendo: ‘Russia e Cina, abbiamo combattuto la Seconda guerra mondiale, abbiamo vinto la Seconda guerra mondiale, abbiamo sconfitto il nazismo.’ E ho pensato: ‘Okay, questa è nuova.’
Se conosci la storia, ti sorgono subito molti punti interrogativi. Ma oggi le persone non leggono e non ricordano davvero la storia, ed è per questo che accettano questa narrativa.

Si tratta di un estratto del 4 settembre 2025, potete sentirlo qui (al minuto 29:10):

Le parole di Kallas hanno ovviamente scatenato lamentele da parte di tanti (principalmente russi, cinesi e loro sostenitori), ma a me pare chiaro che la sua critica sia rivolta al fatto che la narrazione parla appunto di Russia e Cina, come se Russia e Cina fossero le sole vincitrici della Seconda guerra mondiale. Quando invece è vero che facevano parte della coalizione dei vincitori, ma la vittoria è stata possibile solo per il fatto di essere al fianco di Regno Unito e USA. Ometterlo è disinformare. Come sarebbe disinformare omettere il patto Molotov-Ribbentrop, patto di cui riporto da Wikipedia il sunto:

Il trattato di non aggressione fra la Germania e l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, comunemente chiamato patto Molotov-Ribbentrop o patto Hitler-Stalin,[1] fu un patto di non aggressione di durata decennale stipulato a Mosca il 23 agosto 1939 fra la Germania nazista e l’Unione Sovietica e firmato rispettivamente dal ministro degli Esteri sovietico Vjačeslav Molotov e dal ministro degli Esteri tedesco Joachim von Ribbentrop.

I contraenti s’impegnavano a non aggredirsi reciprocamente, a non appoggiare potenze terze in azioni offensive e a non entrare in coalizioni rivolte contro uno di essi.

L’accordo inoltre definiva in base a un «Protocollo segreto» anche le rispettive acquisizioni territoriali corrispondenti ai loro obiettivi di espansione: in questo modo l’URSS si assicurò l’annessione della Polonia orientale, i Paesi baltici e la Bessarabia per ristabilire i vecchi confini dell’Impero zarista, mentre la Germania si vide riconosciute le pretese sulla parte occidentale della Polonia[2].

Quattro giorni prima, Germania nazista e URSS avevano anche firmato un primo accordo commerciale, a quale ne sarebbero seguiti altri due, nel 1940 e nel 1941.

Difficile fare gli eroi che hanno contrastato i cattivi nazisti quando inizialmente si erano fatti accordi commerciali con gli stessi, accordi che hanno contribuito allo scoppio della stessa guerra. Ma ai russi piace omettere cose, ci siamo abituati.

Un’informazione interessante reperita grazie al nostro autore R.C. è che esiste uno studio dell’agenzia russa Yuri Levada Analytical Center che ci racconta di come sia cambiata la percezione degli alleati della Russia nella Seconda guerra mondiale (la Grande guerra patriottica per i russi). Ci limitiamo a pubblicare i tre grafici:

La percentuale di risposte alla domanda “chi erano i nostri alleati durante la Grande Guerra patriottica” varia a seconda dell’anno in cui viene chiesto, fateci caso. Curioso no?

L’altra cosa curiosa è che esista un interrogazione scritta al Parlamento europeo su quest’affermazione di Kallas, interrogazione presentata da un politico tedesco di estrema sinistra con cittadinanza italiana, Fabio De Masi.

Gli attacchi della Russia

Anche qui: la frase detta da Kallas e linkata dal nostro lettore è vera. Ma va contestualizzata. Chi la fa circolare così sta facendo malinformazione, una delle preferite del Cremlino.

Nel suo discorso, Kallas stava rispondendo alla narrativa russa secondo cui la Federazione “si limita a reagire quando attaccata”. Kallas ribalta questo quadro spiegando che negli ultimi cento anni la Russia è stata aggressore molte più volte di quanto non sia stata aggredita.

Vi riporto le parole per come vengono dette nel video:

In the last 100 years, Russia has attacked more than 19 countries, and some as many as three or four times. None of these countries has ever attacked Russia.

Kallas non sta presentando una ricerca storica, si sta limitando a rispondere a una specifica narrativa politica portata avanti dalla Russia da tempo. Lo fa con una precisa controargomentazione: non è vero che “la Russia è sempre stata vittima”. Ma non sta dicendo che la Russia non è mai stata attaccata, come invece fa intendere il punto del nostro lettore e come sostengono i tanti che portano avanti la narrazione russa. Kallas spiega chiaramente i fatti: sono i Paesi di cui parla a non avere mai rappresentato una minaccia per la Russia.

Kallas parla di 19 Paesi, ma non li elenca; abbiamo provato noi a fare una lista, si tratta di un elenco a maglie larghe. Si potrebbe probabilmente ridurre a 10-11 Paesi, che non sono comunque pochi, e sicuramente non sono zero, come invece a Putin fa comodo che noi crediamo:

  • Repubblica Popolare Ucraina (1918-21) Guerra sovietico-ucraina.
  • Estonia (1918–1920) Guerra d’indipendenza estone.
  • Lettonia (1918–1920) Stesso contesto.
  • Lituania (1918–1920) Idem.
  • Georgia (1921) Invasione bolscevica.
  • Polonia (1939) Invasione con la Germania nazista.
  • Finlandia (1939) Guerra d’Inverno.
  • Paesi baltici (1940) Annessione forzata.
  • Romania (1940) Annessione della Bessarabia.
  • Ungheria (1956) Intervento contro la rivolta.
  • Cecoslovacchia (1968) Invasione con il Patto di Varsavia.
  • Afghanistan (1979) Invasione su larga scala.
  • Moldova/Transnistria (1992) Supporto alle forze separatiste.
  • Georgia (1992–1993) Conflitto in Abcasia.
  • Cecenia (1994–1996 / 1999–2009) Le due guerre cecene.
  • Georgia (2008) Guerra in Ossezia del Sud e Abcasia.
  • Crimea (2014) Annessione.
  • Donbass (2014–2021) Intervento ibrido e militare.
  • Ucraina (2022) Invasione su larga scala.

La frase di Kallas quindi non vuole negare i casi in cui la Russia è stata vittima di attacchi e minacce, ma ribadire come spesso la Russia sia stata la prima a muoversi verso Paesi che non rappresentavano in alcun modo una minaccia militare contro di lei. La domanda da farsi non è se “Kallas sa la storia”, ma a che pro vengono diffusi contenuti estrapolati dal loro contesto.

Ma la risposta la sappiamo, lo scopo è riuscire nel far sembrare incompetente l’avversario politico.

Un ultimo appunto: vediamo che viene sempre più citato ChatGPT come se i risultati elaborati dal chatbot fossero automaticamente attendibili, noi invece vi consigliamo di informarvi su come funzionano questi strumenti e a diffidare da chi vi presenta le loro risposte come oro colato.

 

maicolengel at butac punto it

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