I più ricchi, i più poveri e i meno accurati

Sparare dati senza specificare il contesto non funziona né per la statistica né come indicatore economico

Sono tantissime le testate giornalistiche che hanno titolato nei giorni scorsi raccontandoci quale sia il paese più ricco d’Italia e quale il più povero.

Pochi però hanno riportato il dato unendolo alle spiegazioni dei fatti. Il dato su quali siano il Comune più ricco e quale il più povero, se non si analizza la situazione specifica, è assolutamente inutile. Cerchiamo di approfondire la questione insieme.

I due paesi citati da tutti sono Cavargna, il Comune più povero, e Lajatico, il più ricco.

Cavargna

Si trova in provincia di Como, al confine con la Svizzera, e il motivo per cui l’IRPEF medio è di soli 6314 euro a testa è presto detto: essendo così a ridosso della Svizzera, la maggior parte degli abitanti del Comune in età lavorativa (su 94 contribuenti) lavora e paga le proprie tasse in Svizzera. Come spiegava il Sindaco Ermanno Rumi ai pochi che hanno pensato di chiedere lumi:

La maggior parte dei nostri residenti lavora in Svizzera e con meno di duecento abitanti facciamo sicuramente più fatica di altri comuni. Abbiamo un’impiegata comunale, un operaio e un tecnico esterno. Ci arrabattiamo con qualche bando, ma anche con i ristorni non diventiamo ricchi. Siamo sicuramente in sofferenza e facciamo fatica a trovare forza lavoro sul territorio.

Lajatico

Il discorso per il Comune più ricco è all’opposto. Sì, perché Lajatico ha un IRPEF medio di 54708 euro, ma quel dato viene dal fatto che su 985 contribuenti uno è particolarmente ricco. Infatti Lajatico è dove risiede e paga le tasse Andrea Bocelli, e il suo F24 da solo può sollevare le entrate di tutto il Comune senza particolare sforzo. Raccontava il Corriere Fiorentino:

Davanti al municipio una statua in bronzo del tenore, l’ha donata lui stesso al comune dopo averla ricevuta dall’autrice, Gina Lollobrigida.

Bocelli cantine, Bocelli negozio di cosmesi e uno di forniture agricole, oltre l’immancabile b&b, insomma il motore immobile dell’economia paesana è uno e uno solo, l’alfa e l’omega del comune più ricco d’Italia. Uno degli adagi più famosi di Wall Street recita: «Quando la marea sale fa salire tutte le barche». Restando in tema canoro, finchè la barca di Bocelli va, a Lajatico la lasciano andare.

Quindi, sì: analizzando i numeri e basta questi due sono il Comune più povero e più ricco d’Italia, ma il dato di per sé non ha alcuna rilevanza, in quanto si tratta di un dato statistico che non ha alcun valore sul piano economico. Sono due casi particolari, che ai fini di un’analisi socio-economica non hanno e non devono avere rilevanza.

Il titolo della CGIA di Mestre se permettete faceva davvero pena:

I PAPERONI D’ITALIA ABITANO A LAJATICO

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