L’uomo più cattivo del mondo

ARTICOLO AGGIORNATO ALLE ORE 20:56

DARAPRIM12

In tantissimi mi avete segnalato in questi giorni la seguente notizia:

Martin Shkreli compra il brevetto del farmaco Daraprim per i malati di Aids e ne alza il prezzo del 5000%. “È l’uomo più cattivo d’America”

Come ho cercato di rispondere ai tanti la notizia è VERA. Ma visto il numero di segnalazioni credo sia il caso di parlarne un secondo.

Martin Shkreli è un imprenditore che lavora nel farmaceutico, il farmaco Pirimetamina (Daraprim è il nome commerciale) un’invenzione della GKS. Il brevetto è scaduto da anni. Quindi chiunque può produrre un farmaco basato sullo stesso principio. La concorrenza è inesistente, in quanto la produzione è minima. Stiamo parlando di 12700 prescrizioni all’anno. Numeri che per una casa farmaceutica dicono poco. Specie se si pensa che inizialmente la GKS lo vendeva a $1 dollaro a pillola. Il farmaco è stato acquistato prima dalla CorePharma, che ha portato il prezzo della singola pillola a 13,50 dollari, con un aumento del 1400% (e nessuno si è lamentato). In questi giorni però è stato venduto ancora una volta, alla Turing Pharmaceutical, presieduta da Martin Shkreli, e il prezzo è schizzato a $750 a pillola.
Con un aumento di circa il 5000%.
Alla faccia. Questo è davvero tanto, e tantissimi hanno incominciato a protestare. Ma non credo che Shkreli abbia intenzione di cedere. Ma vorrei che avessimo ben presente una cosa: i medicinali sono prodotti da aziende private, aziende che impegnano propri soldi per la ricerca di cure. Aziende che se spendono soldi inutilmente non li rivedono, aziende che devono fare i conti con il bilancio. Non è il caso della Turing, sia chiaro, loro come dice Shkreli son li per incassare.
Fino alla prima cessione del marchio nessuno era interessato a produrre un farmaco generico uguale al Daraprim, al prezzo di $1 a pillola per 12700 prescrizioni l’anno ce ne si fa poco. A $13,50 già poteva esserci un po’ più concorrenza. Ma a $750 la concorrenza dovrebbe essere un’eventualità concreta.
Come mi è stato fatto notare, il generico esiste già, anche sul mercato italiano:
genericoprime
E invece ancora nulla.  Chiunque s’immetta sul mercato con un costo per pillola a $40 dollari a pillola fa soldi facili (chi è che sceglierebbe il marchio commerciale in confronto al generico se il risparmio fosse di oltre 700 dollari?). Per cercare di spiegarmi meglio: evidentemente i costi di produzione sono bassi, se GKS la vendeva ad $1 (guadagnandoci un minimo). Quindi facciamo finta che produrle costasse 0.70 centesimi, se le vendo a $40 dollari anche solo 12700 prescrizioni l’anno possono diventare interessanti. Ma per ora non si è fatto avanti nessuno.
La cosa che mi ha lasciato un po’ sconcertato è che poche testate hanno spiegato che, volendo, qualsiasi casa farmaceutica può produrre il suo generico e venderlo alla cifra che gli pare. Perché il dito è stato puntato solo contro la Turing?
La vicenda ha comunque un “lieto” fine. La gogna mediatica è servita, e “l’uomo più cattivo del mondo” dopo aver candidamente detto che lui ha comperato quel marchio per farci un profitto, ha annunciato che il prezzo di vendita verrà ridiscusso ed abbassato. Di quanto ancora non è dato sapere.

The pharmaceutical company boss under fire for increasing the price of the drug Daraprim by more than 5,000 percent said Tuesday he will lower the cost of the life-saving medication. Martin Shkreli did not say what the new price would be, but expected a determination to be made over the next few weeks.

Speriamo sia una sconto almeno del 95%  (anche se ci credo poco).
Su Forbes  c’è un interessante punto di vista di cui suggerisco la lettura: Here’s A Way For Pharma To Prevent Outrageous Generic Price Increases
maicolengel at butac.it