Matteo Gracis e Barbara D’Urso

Per parlare di etica dei media, e in particolare della TV, si utilizza il confronto tra due immagini che con la TV non c'entrano niente

Sul profilo Telegram di Matteo Gracis è apparso un post che mostra due foto di Barbara D’Urso a confronto, e una frase a commento.

Il post è questo:

La frase, per chi avesse problemi a leggerla nell’immagine, è questa:

SE LA TV RIESCE A FARE QUESTO CON LE IMMAGINI, PENSA COSA PUÒ FARE CON LE NOTIZIE

Seguita da quattro righe in cui si pubblicizza il quotidiano fondato dallo stesso Gracis:

Pensaci. 📍

Se vuoi un’informazione seria, senza filtri, senza pubblicità, senza conflitti di interesse, senza notizie strumentalizzate ma soprattutto senza padroni, leggi L’Indipendente.

A parte il cattivo gusto del post in sé, le due foto mi hanno incuriosito. Che in TV vengano usati trucchi e luci che rendono tutti in forma migliore è un dato di fatto, ma quelle immagini sembravano entrambe esagerate in un senso o nell’altro. Come volevasi dimostrare, nessuna delle due immagini viene dalla TV. Una, quella dove Barbara d’Urso sembra più vecchia, circola dal 2017, ed è stata commentata da tanti colleghi della conduttrice, ad esempio Belen già nel 2017 commentava così la foto – che era stata diffusa sui profili social di TrashItaliano:

Non mi sono mai ritrovata a difendere la signora d’Urso, ma siccome mi avete taggato, vi dico che questa è un’immagine saturata e contrastata apposta per rendere l’immagine orrenda. Non capisco questa voglia di voler denigrare sempre le persone. Vi posso garantire che quando vedete le persone dal vivo non sono proprio così. Che cattiverie inutili.

L’altra immagine invece arriva dal profilo Twitter della stessa Barbara D’Urso, che la pubblicava il 3 aprile 2020. Sia chiaro, non ho dubbi che siano stati usati filtri, Barbara d’Urso ha 62 anni, e nella foto ne dimostra 30.

 

Ma ciò non significa che il confronto tra i due scatti abbia senso, anche andando oltre alle differenze tecniche tra filtri fotografici, uso del trucco e ovviamente della luce. Noi capiamo perfettamente il ragionamento fatto da Gracis, e potremmo pure essere d’accordo che non ci si debba fidare della TV – guarda caso abbiamo trattato trasmissioni TV un po’ di tutti i canali, dalle reti RAI al palinsesto delle reti private, da Mediaset a La7, fino a Telecolor e ByoBlu – ma il suo post sembra molto più mirato a un attacco personale a Barbara d’Urso piuttosto che a una critica ben ponderata sui meccanismi mediatici.

Non si può negare che la televisione e i media in generale utilizzino tecniche di manipolazione delle immagini e delle notizie per raggiungere determinati obiettivi, siano essi di natura politica, economica o di intrattenimento. Ma ciò non significa che tutto ciò che vediamo in TV sia falsificato o distorto. È compito del telespettatore affinare il proprio senso critico, interrogarsi sulle fonti dell’informazione e sul contesto in cui è presentata, altrimenti finisce per non esserci più alcuna differenza con chi si beve qualsiasi cosa veda sullo schermo in maniera passiva.

Per quanto riguarda il post di Gracis, il nostro lavoro di fact-checking ha dimostrato che entrambe le foto di Barbara d’Urso non provengono da un contesto televisivo, bensì da fonti online diverse e lontane nel tempo. Questo rende il confronto proposto dal post fuorviante e poco significativo.

In conclusione, consigliamo sempre di guardare oltre la superficie delle affermazioni che circolano in rete, specie quando queste sembrano alimentare polemiche o attacchi personali. L’informazione, per essere di qualità, deve essere trasparente, obiettiva e fatta in toni civili. Riteniamo che il post di Gracis non rispetti questi criteri e non aggiunga nulla di costruttivo al dibattito sull’etica dei media.

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