Michael Jackson e le accuse sulla pedofilia

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Premessa, quello che segue non è un vero e proprio debunking, ma solo una mera verifica dei fatti, cercando di riportarli nella maniera più obbiettiva possibile. Questa verifica non vuole scagionare Jacko dalle accuse (da cui in realtà fu scagionato dagli stessi tribunali) che gli furono mosse, ma solo mostrarvi parte di quelle che erano le prove a suo carico. Essendo io un classe 1972 sono cresciuto (anche) con la musica di Michael Jackson  quando ho ricevuto una mail che mi segnalava quest’articolo mi ci sono tuffato come un pesce (e un grazie a Rob di RadioPico per avermela portata all’attenzione).

Michael Jackson: divulgati i rapporti della polizia del 2003, si parla di molto materiale pedopornografico rinvenuto a Neverland

L’articolo è uscito fresco fresco il 21 giugno su Rockol e riprende pari pari un articolo di RadarOnline, testata di gossip americano di cui onestamente mi fido sempre poco per il tipo di toni usati. Questa l’introduzione fatta su Rockol:

La testata scandalistica “RadarOnline” ha ottenuto copia dei rapporti stilati dalla polizia nel 2003, quando Michael Jackson finì nei guai con l’accusa di pedofilia e molestie, riguardanti le perquisizioni alla sua residenza di Neverland. A quanto pare il Re del pop aveva una grandissima collezione di materiale pornografico nella propria dimora – molto del quale di natura pedopornografica (ma si parla anche di sadomasochismo e torture ad animali).

Sia chiaro, quell’uso del termine scandalistico dovrebbe far capire subito a chi legge che quanto segue potrebbe esser interpretato appunto in maniera sensazionalistica, quindi Rockol lo evidenzia subito, ma quello che mi dispiace è che non sembrano aver fatto la benché minima ricerca prima di pubblicare, non ci sarebbe voluto molto visto che la stessa RadarOnline rende disponibile un link con gli originali di questi rapporti. Sia chiaro, è un lungo PDF, ricavato da un rapporto battuto a macchina in lingua inglese, è una rottura di scatole, non si può evidenziare il testo, i software di riconoscimento lo vedono così cosà, tocca fare e riportare tutto a mano, ma per il compianto Re del Pop possiamo cercare di fare una breve analisi.

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In realtà potrei anche limitarmi a spiegarvi che l’unica “prova” di tutto il report è questa frase:

Based on my training, this type of material can be used as part of a ‘grooming’ process by which people (those seeking to molest children) are able to lower the inhibitions of their intended victims and facilitate the molestation of said victims.

Che è il commento dell’investigatore impegnato nell’analisi dei materiali, commento che nel report di cui si parla viene ripetuto più e più volte. Che in parole povere significa che lo stesso, basandosi sul suo addestramento, ipotizza che il materiale possa venire utilizzato da un pedofilo per abbassare le inibizioni della sua vittima per facilitarne le molestie.

Ma cosa è stato davvero trovato in casa in quel lontano 2003? Materiale pedopornografico come tantissime testate stanno riportando in queste ore?

No, a meno che quello stesso materiale non sia di libera vendita su Amazon. Sì, perché tutto il materiale trovato e segnalato dal solerte investigatore è disponibile per l’acquisto sul sito del colosso americano, senza neppure bisogno di essere maggiorenni (eccetto nel caso di tre riviste porno, che sono solo tre riviste porno). Lo dice lo stesso report:

None of the material within this book would meet the legal requirments to be considered child pornography.

Questa frase è ripetuta più e più volte nel report, seguita da quella di prima, quindi il materiale pedopornografico che tutte le testate strombazzano in giro non è vero che sia stato trovato, neppure un oggetto della lunga lista non riporta quella dicitura, sono tutti oggetti di libero commercio. Anche nei puritani Stati Uniti d’America. In tutta la raccolta di materiale sono state rinvenute solo due testate porno, pornoporno, non pornografia vietata o strana, no donnine nude e forse quale ometto che s’intrattiene con loro.

Ma quindi quali materiali scottanti sarebbero stati trovati?

Quello che credo abbia attirato di più l’attenzione è in cima alla lista, s’intitola The Fourth Sex, Adolescent Extreme, e dal titolo chissà cosa ci fa pensare.  In realtà si tratta più di un saggio legato al marketing di prodotti d’ogni tipo per gli adolescenti. Insomma un manuale per cercare di piacere a quel pubblico. Questa è parte della descrizione che si trova su Amazon.com:

They often give form to their world and their culture in an aggressive manner, but at the same time they are forced to come to grips with the labels, judgments and formulae of adults. Their behaviour patterns are constantly monitored because they represent a decisive segment of the strategy of consumption. Fashion pays particularly close attention to the teenage universe both as a source of inspiration and as a crucial consumer segment, while contemporary art probes, exploits and analyses the myth of the eternal adolescent. This book is constructed with images of fashion, art, music, cinema and the news, accompanied by an anthology of writings that mixes poetry, literature, journalism and research, highlighting the increasing importance of the teenage tribe in a society such as ours, where the inadequacy of sexual and demographic identities is reflected in a violent, contradictory way in the social changes in progress.

Michael Jackson era il Re del Pop, non trovo scandaloso che possa aver fatto uso anche di libri del genere per documentarsi su come attrarre il pubblico dei teenagers. Voi sì?

Cronos di Pere Formiguera sempre su Amazon raccoglie foto di soggetti dai due ai settantacinque anni, anche questo non mi pare scandaloso, è un libro di un fotografo famoso. In una casa come Neverland ci sta che ci siano libri di quel genere, nulla di sconvolgente, ma più che altro, nulla di illegaleUnderworld di Kelli Klein, altro libro di foto in bianco e nero, non mi pare di ravvisare che sia particolarmente porno o dedicato ai bambini. Di Room to play trovo poco in rete se non questa gallery su Google, e la pagina di Amazon. com.
Drew and Jimmy di J Patrick Salisbury Amazon lo presenta così:

John Patrick Salisbury’s first book is the result of five years of reflection on his family’s past. Hailing originally from an isolated farming village in Northern California, Salisbury was preceded by seven generations. Family relations still live there, and Salisbury relives his past vicariously in this book through the lives of his cousins, Drew and Jimmy. What results is a poignant and moving portrait of boyhood in rural America.

E così via, perché poi uno si stanca, non ho voglia di analizzarli uno per uno, l’unica parte porno come detto prima erano tre numeri di una rivista che si chiama The Best of Club, rivista che potremmo paragonare al nostro Le Ore forse.

Ma nel lungo elenco di vero materiale pedopornografico non c’è traccia.
E allora perché?
Da il Giornale:

…è celato l’armadio oscuro. Un luogo colmo delle follie e delle pedopornografiche della superstar. Il tutto è protetto da ben tre catene pesanti.

Da Il Fatto Quotidiano:

“Immagini di torture su bambini e animali, droghe e altre amenità “disgustose” trovate nel suo ranch”

E potremmo andare avanti a lungo nell’elenco di chi ne ha parlato tra ieri ed oggi.
La risposta al mio perché è semplice: nessuno dei giornalisti ha fatto il benché minimo sforzo di leggersi il report originale, la notizia era troppo succulenta per farsela sfuggire, tanto Jackson è morto e non credo che gli eredi vengano in Italia a far valere i propri diritti in alcuna maniera; e dopotutto in ogni articolo c’è un accenno al fatto che tutto questo sia stato riportato da altri (nella fattispecie RadarOnline o il Daily Mail che ha ripreso la notizia) quindi il giornalista italiano se ne lava le mani di verificare alcunché. Un esempio lampante del pessimo modo di fare informazione che sta colpendo tutti i media.
Gli unici che hanno tentato di fare un minimo di chiarezza sono i ragazzi di Rolling Stones e di Panorama, bravi loro.
Non credo serva aggiungere altro.
Michelangelo Coltelli
maicolengel at butac punto it
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