Ospedalizzazioni crollate tra non vaccinati?
Le fonti, qualcuno pensi alle fonti! Specie quando si tratta di scienza
Ci avete segnalato un post sulla bacheca di Francesca Donato:
Il post, per chi avesse problemi a visualizzarlo, recita:
Vedi un po’: ora @Libero_official pubblica lo studio che conferma quelle che per #Sallusti mesi fa erano soltanto mie “tesi bislacche”… 😄
E a seguire mostra lo screenshot di un articolo di Libero del 26 aprile, dal titolo:
Covid, “ospedalizzazioni crollate tra i non vaccinati”. Lo studio italiano che cambia tutto
Amiamo molto questa cosa tutta italiana – e apprezzatissima da chi legge testate come Libero, La Verità o Il Giornale – di dare a intendere che in Italia siamo quelli che le scoprono prima e meglio le cose. Un orgoglio nazionalista potremmo dire, ci ricorda un po’ quel modo di fare del caro Valdimir Putin: anche a lui piace che i giornali titolino sempre dando a intendere che in Russia le cose vengono fatte prima e meglio che nel resto del mondo, anche quando è una bugia.
Andiamo a cercare lo studio, che ovviamente su Libero non viene linkato manco per sbaglio – sia mai che qualcuno vada a approfondire che testata sia quella citata. Lo studio s’intitola:
COVID-19 Early Treatment with Non-Steroidal AntiInflammatory Drugs Reduces Hospitalizations and Symptom Duration
La testata che lo pubblica si chiama American Journal of Biomedical Science & Research, non l’avevamo mai sentita nominare in questi quasi dieci anni di corretta informazione scientifica, la cosa ci incuriosisce anche grazie a quanto era stato scritto nella segnalazione ricevuta:
Amici di BUTAC siamo di fronte a una testata definita di predatory publishing, con un Impact factor inesistente. La classica testata che non ha alcuna autorevolezza in quanto basta pagare una piccola somma che si viene pubblicati con qualunque sciocchezza passi per il cervello del supposto ricercatore.
Nel 2020 sulla stessa testata erano stati pubblicati studi dove si citavano l’uso improprio dei pipistrelli nel combattere il crimine da parte di Bruce Wayne (in arte Batman), e che quell’uso avesse portato a sviluppare il Sars-Cov-2, studi che avevano tra i firmatari dottor House o Nurse Joy dei Pokémon.
Questi studi fantasiosi erano stati inviati a tante riviste scientifiche per vedere quali tra esse li avrebbero pubblicati in cambio di una tariffa, e la testata in questione li ha pubblicati tutti, senza battere ciglio. Essere pubblicati su questa testata non significa aver fatto un buono studio, revisionato da altri scienziati, ma solo aver scelto una delle testate che avrebbero pubblicato qualsiasi cosa fosse scritta nello studio in questione.
Chi usa questo genere di pubblicazioni scientifiche solitamente lo fa per dare autorevolezza a materiale che su testate più serie e blasonate non avrebbe la possibilità di essere pubblicato. Chi usa questo genere di pubblicazioni scientifiche spesso ha la necessità di darsi un’aura di autorevolezza per convincere i propri seguaci di essere nella ragione. Guarda caso è esattamente quanto successo con Francesca Donato, felice di vedere uno studio che le dà ragione, ed evidentemente accecata dalle conclusioni dello studio stesso al punto da non fare la benché minima verifica su dove sia stato pubblicato e quali siano le modalità di pubblicazione sulla rivista in questione.
Lo “studio” potete trovarlo qui, ma onestamente sono proprio tre pagine che dicono davvero molto poco. Riportano a loro volta fonti che andrebbero valutate una per una. Cercando in rete la testata che lo pubblica, oltre al link di prima, già nella prima pagina dei risultati Google ne troviamo altri, dai titoli non proprio rassicuranti:
La tristezza è che non solo testate come LQ e ByoBlu riportano la notizia in forma acritica, ma anche ANSA nelle sue pagine dedicate a salute e benessere ha riportato lo stesso studio con il titolone:
Covid: studio, meno ospedalizzazioni con fans entro 72 ore
L’articolo di ANSA è ovviamente la riproposizione tale e quale del comunicato stampa che sarà stato diffuso dal Comitato terapie domiciliari, è anche così che durante la pandemia si è diffusa disinformazione a piene mani, e finché nelle redazioni questa cosa non sarà chiara la strada da fare per poter offrire ai lettori un buon servizio è ancora lunghissima.
Non crediamo sia necessario aggiungere altro, lasciamo la valutazione finale sullo studio a voi che ci seguite.
la redazione di BUTAC
segnalazioni at butac punto it
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