Pagine facebook e pubblicità virali
Il giochino è semplice: si fa un post su Facebook con un titolone che attira gente e relativa immagine. E si mette un bel link ad una pagina di un blog che non ha nulla a che vedere con la notizia.
Stupra una bambina, il padre gli tagli i testicoli e glieli mette in bocca
L’importante è che voi, attirati dal titolo, clikkiate e arriviate là.
Per ogni mille che visualizzano la cosa, al gestore della pagina possono arrivare tra i 20 centesimi e l’euro; a volte anche di più, se c’è una pubblicità overlay dove ti obbliga a clickare per chiuderla. Una pagina che attira gente così può arrivare a fare anche 70mila visualizzazioni in un giorno. 70mila visualizzazioni che monetizzate diventano 70 euro e anche di più.
Noi blogger usiamo la pubblicità, ma c’è un confine tra l’usarla ragionevolmente – ripagare la fatica di gestire un blog serio – e l’usarla contro ogni etica giusto per cogliere boccaloni in giro per la rete.
Uomo d’onore ne ha solo il titolo, di onore: eppure è una pagina che ha circa 10mila fan più di BUTAC, e pure in crescita esponenziale. È deprimente che ci siano più persone interessate alla fuffa, che premiano una pagina così rispetto a quante invece si sbattano per dare un “servizio” agli utenti del web italiano.
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