Paragone, il false balance e la Rai

Si tratta davvero di par condicio quando si parla di salute pubblica?

Il senatore Paragone non cessa di dimostrarci quanto sia sbagliato che possa campare con uno stipendio pagato dalle nostre tasse. Lo fa con l’ennesimo video che viene ripreso da testate già note come ByoBlu e Radio Radio, sostenendo che la RAI abbia ammesso una propria faziosità sui vaccini.

Nel video, che dura 16 minuti, vengono dette tante cose, a partire dalla questione dei vaccini che non sarebbero vaccini ma sieri genici sperimentali, cosa che piace tantissimo a Paragone ma è una sciocchezza già demistificata da medici e divulgatori scientifici. Purtroppo c’è l’immenso problema che la massa che segue il senatore Paragone – e lo vota – non è minimamente in grado di capire la demistificazione scientifica. Il senatore nel suo video passa diverse informazioni, ma come voi sapete a me le chiacchiere piacciono fino a un certo punto. In compenso amo i fatti, pertanto cercando di essere il più veloce possibile prima di tutto vi riporto quella che è la risposta precisa della RAI al quesito posto da Paragone.

In merito all’ interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni della Direzione Coordinamento Offerta Informativa.

In linea generale si ritiene opportuno porre l’attenzione sulla peculiarità della tematica di cui si sta trattando: la somministrazione di vaccini per far fronte a una pandemia che ha causato la morte di milioni di persone in tutto il mondo, modificando forse per sempre le nostre abitudini di vita.

Non esistono temi o notizie paragonabili a queste, per cui non esistono regole volte a una sorta di par condicio che si possano ragionevolmente applicare a questa fattispecie. Ciò nonostante, in diverse situazioni è stata data la possibilità di esprimere la propria opinione a chi ha deciso di non vaccinarsi, in un leale contradittorio con chi invece aveva deciso di farlo. E purtuttavia, in questo caso specifico non vi sono riferimenti che obblighino la Rai a rispettare le logiche “di ricerca dell’equilibrio” nelle posizioni.

È invece un preciso dovere del servizio pubblico non diffondere fake news, bensì seguire le posizioni espresse dal mondo scientifico anche e soprattutto a tutela della salute di ogni singolo cittadino.

Come noto, i vaccini sono scientificamente sostenuti e raccomandati da Organizzazione Mondiale della Sanità, scienziati, virologi, medici e, pertanto, è su questo terreno che si muove l’Azienda.

Va letta tutta, senza interventi di sorta, cosa che invece il senatore nel suo video evita attentamente di fare: la legge, ma fa quel giochino che piace tanto in certi ambienti, cioè interrompere, poco conta che non ci sia un dirigente Rai a leggere la risposta, Paragone interrompe per dire la sua tra una riga e l’altra. E la sua opinione su questa risposta quale pensate che sia? Che la Rai ammette di essere faziosa. Ma come avete appena letto la dirigenza Rai non ha ammesso faziosità. Ha spiegato che la tematica in oggetto è delicata, che non esistono precedenti e che come servizio pubblico dovrebbe assolutamente evitare di riportare fake news. Il senatore Paragone invece vorrebbe vederli trasmettere il rusco e il brusco come diciamo a Bologna, sia il parere del Ministero sia quello del nanopatologo esperto di metalli pesanti in cibi e vaccini. Insomma proprio le fake news che la dirigenza RAI sostiene di non voler riportare… Che si tratti di fake news lo so io, lo sapete voi che mi leggete e probabilmente lo sa pure il Senatore, è troppa la carriera che ha fatto per esser davvero un credulone.

Detto ciò, sapete benissimo che non difendo affatto la Rai, anzi, durante la pandemia ho visto un servizio pubblico in balia della lobby di turno, con servizi e conduttori che andrebbero pensionati quanto prima. Qualche minuscola eccellenza c’è e ovviamente credo sappiate tutti che mi riferisco a soggetti come Piero Angela, Corrado Augias, alla presenza di soggetti come Luca Perri e alcune redazioni. Ma nel complesso ho già detto e ripetuto che il mio è comunque un giudizio negativo nei loro confronti.

Paragone lamenta una mancanza di par condicio, una pluralità d’informazione, ma vaneggia. Non può funzionare così la televisione pubblica. La par condicio nasce per dare a tutti i partiti la possibilità di essere rappresentati in televisione. Ma quando il tema non è politico bensì sanitario, la televisione pubblica deve (o almeno dovrebbe) dare spazio solo all’informazione verificata. Quindi gli unici che dovrebbero parlare in televisione sono i membri di ISS, Ministero e al massimo gli Ordini dei Medici. Nessun altro dovrebbe andare a dire la sua. Perché allora, sull’onda di questa par condicio sanitaria, dovremmo dare spazio alla Nuova Medicina Germanica, o a quel farabutto che sosteneva di curare il cancro col bicarbonato.

Ma il senatore prima di dare fiato alle trombe queste cose le considera? Purtroppo non credo, lui e la sua ItalExit sono lì solo e unicamente per contribuire all’infodemia, e voi che avete permesso che finissero in Parlamento dovreste davvero vergognarvi. Questa gente va messa il più lontano possibile dalle stanze del potere.

La redazione di BUTAC

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