Pratiche commerciali illecite

Una società già multata che continua a sollecitare pagamenti per servizi che non sono mai stati sottoscritti

Ci sono arrivate segnalazioni in  merito a un tipo di pratica commerciale aggressiva e ingannevole che è già stata oggetto dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) che ha imposto sanzioni per un totale di circa cinque milioni di euro.

Purtroppo il fatto che siano arrivate ulteriori segnalazioni a noi significa che queste pratiche vengono tutt’ora portate avanti. Citando dall’Autorità Garante:

Si tratta di pratiche diffuse sull’intero territorio nazionale che prendono forme sempre nuove e via via più insidiose per condizionare indebitamente il processo decisionale delle microimprese, approfittando del loro timore di essere svantaggiate per non aver compiuto adempimenti prospettati come necessari. Secondo l’Autorità spesso tali pratiche, in genere attuate da società estere, sono seguite da un’intensa attività di recupero del credito ingiustamente vantato, tramite solleciti, diffide e talvolta con la minaccia di intraprendere azioni giudiziarie internazionali per il recupero coattivo che possono risultare particolarmente costose.

Il sistema è molto semplice: vengono inviate comunicazioni ad aziende (solitamente, come diceva l’AGCM, microimprese), comunicazioni strutturate in maniera ingannevole, che fanno credere che il mittente sia un ente fieristico o altro organizzatore di eventi a cui l’impresa ha partecipato. La comunicazione serve a convincere il destinatario che ha sottoscritto un qualche contratto per cui è debitore di somme a vario titolo. Che si tratti di servizi pubblicitari di cui avrebbero usufruito durante la fiera, o che venga richiesto il pagamento di abbonamenti a database in cui sarebbe stato inserito il nome dell’azienda. Chi riceve questo genere di comunicazione, se non paga, si ritrova con tantissime richieste, a volte anche particolarmente aggressive, che sollecitano il pagamento di quanto dovuto.

Un esempio di comunicazione aggressiva:

Buongiorno,
Seguito precedente corrispondenza e conversazione telefonica con la scrivente in data odierna, siamo a confermare che, non essendo pervenuta la richiesta di annullamento da parte della Vostra Societa’ . entro i termini indicati, il contratto si intende confermato con validita’ triennale. Come specificato nella sezione ‘ordine’ del contratto:
“Con la firma del presente, la nostra compagnia accetta la stipula di un contratto vincolante per i prossimi tre anni…”(cit.)
Al fine della chiusura transattiva della pratica, a fronte della somma di Euro 4.252,19 (Euro 3.720,19 inerente la triennalita’ contrattuale, oltre Euro 532,00 per spese di recupero) richiesta dalla nostra mandante a saldo Contratto nr. 455139, siamo a proporVi la seguente Proposta Transattiva:
– Pagamento della somma di Euro 2.000,00 a saldo e stralcio entro e non oltre il giorno 26.10.2023
A seguito di accettazione della suddetta proposta ****** Company rilascera’ Risoluzione Contrattuale dove verra’ comunicato che al ricevimento del pagamento della somma concordata, il Contratto nr. 455139 terminera’, la stessa nulla avra’ a che pretendere dalla Vs. Societa ne’ direttamente ne’ tramite terzi, e conseguentemente non verranno inviate Fatture relative al rinnovo del contratto per le annualita’ successive.
In attesa di un Vs. riscontro, ringraziamo anticipatamente per la collaborazione.
Cordiali saluti

Purtroppo sono tante le microimprese che alla fine cedono e pagano. Le sanzioni di cui parlavamo a inizio articolo risalgono a fatti avvenuti tra il 2020 e il 2021, ma le segnalazioni a noi sono arrivate in quest’ultimo periodo: come vedete dalla data di scadenza del sollecito qui sopra, parliamo di una società che ancora nel 2023 (e nel 2024) porta avanti questo sistema truffaldino.

Il nome che ci è stato segnalato è tra quelli già sanzionati da AGCM, ma non lo riporteremo qui, consci che probabilmente scatterebbe subito la querela per diffamazione. Speriamo che chi ha segnalato a noi lo faccia anche con AGCM, e che le autorità stavolta non si limitino a delle sanzioni. Chi è recidivo dovrebbe essere punito in maniera esemplare, magari colpendolo non solo nel portafoglio ma anche nella libertà personale.

Ma noi non siamo dei magistrati. Saranno, speriamo presto, loro a decidere.

Il suggerimento per voi che non volete continuare a ricevere solleciti per spese non dovute è quello di non rispondere mai, solo così desisteranno. Magari ci metteranno qualche PEC e qualche mese, ma prima o poi smetteranno. Anche la mia attività anni fa subì richieste simili, il mio avvocato mi suggerì di lasciare che scrivessero: se avessero avuto realmente qualcosa in mano sarebbero passati alle vie di fatto. E invece, dopo mesi, così come i solleciti avevano cominciato ad arrivare così smisero.

maicolengel at butac punto it

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