Riccardo Iacona e la Banca Nazionale Italiana

Anche questo giovedì, la solita folita fuffa del trading online

Ci risiamo, è passato pochissimo ed ecco un altro sito che clona una testata Rai, stavolta si tratta di RaiNews con questo titolone:

La Banca Nazionale Italiana sta facendo causa a Riccardo Iacona per i suoi suggerimenti su come ogni italiano può arricchirsi.

Secondo il falso sito RaiNews Iacona, nel corso di una trasmissione, ospite di Fazio, avrebbe appunto rivelato il segreto per diventare ricchi. Indovinate quale? Se avete risposto “trading online” (come molti dei nostri lettori abituali avranno fatto), bravi, avete indovinato. Cambiano i marchi, o meglio i nomi, ma la fuffa è sempre la stessa. In questo caso, poi, il contenuto è davvero molto simile a qualcosa di già visto qualche mese fa con protagonista Luciana Littizzetto, anche lei denunciata per aver spifferato segreti per arricchirsi in diretta.

Stavolta il nome è Immediate Connect, ma se ci iscriviamo arriviamo su un sito dal nome completamente diverso: Finex Leaders, indirizzo web registrato a luglio 2023, ovviamente in forma anonima.

Come in tutti i casi di truffe legate al trading online che abbiamo trattato in precedenza, la cifra minima richiesta è sempre la stessa: 250 euro (o dollari) di investimento iniziale.

Il giochino ormai dovrebbe essere stranoto a tutti, ma il fatto che continuino a proporsi significa che per i truffatori il gioco vale la candela. Ovvero che c’è sempre qualcuno che purtroppo ci casca, e che difficilmente andrà a denunciare di essere stato truffato.  Lo so, voi che seguite BUTAC con costanza vi stufate di leggere sempre le stesse cose, ma serve indicizzare questi marchi per far sì che quando qualcuno li cerca online, oltre ai siti ufficiali, escano fuori anche i nostri articoli: sia mai che qualcuno prima di inserire i dati della sua carta di credito provi a fare le minime verifiche per capire a chi sta dando i suoi soldi.

Noi più di questo non possiamo fare, consci che il giro dietro questi raggiri è milionario, e che basterebbe che – invece che perdere tempo a farsi i comodi propri – i grossi attori del web unissero gli sforzi per realizzare algoritmi che possano riconoscere questo genere di truffe e bloccarle sul nascere.

Lo so, sono un sognatore, o più probabilmente un illuso…

Giusto un appunto per i truffatori: si chiama Banca d’Italia, non Banca Nazionale Italiana, così vi fate sgamare subito…

maicolengel at butac punto it

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