Il passaporto del Papa, che è una carta d’identità…
Rispondiamo a un dissing con i fatti e invitiamo tutti a verificare sempre con i propri occhi le informazioni che circolano in rete (e fuori)

Andrea Cionci ci ha dedicato un lungo video in cui, tra una lezione improvvisata di latino e un accenno a tribunali, ci accusa di sbufalare solo le “tesi alternative” senza mai mettere in discussione il mainstream. In altre occasioni abbiamo scelto di non rispondere a chi si lamentava dei nostri fact-checking, ma in questo caso Cionci chiude il suo video con un invito ben preciso:
Io vi inviterei a pubblicare questo video, che smentisce la vostra opera di presunto sbufalamento. Se questo non avverrà, penso di dovermi far difendere secondo gli strumenti della legge. Non cominciate a dire: ‘Cionci ha minacciato!’ Io non minaccio nessuno. Vi dico, vi chiedo gentilmente di pubblicare il mio video, perché il vostro presunto sbufalamento di fake news e disinformazione sarà una forma di diffamazione verso il mio lavoro, e quindi la diffamazione poi è sanzionata dalla legge.
Poi fate come vi pare.
E noi, che siamo sempre gentili e trasparenti, non possiamo che accogliere il suo invito e pubblicare il video:
Il mainstream
Nel video Cionci afferma:
Qualcuno è in grado di segnalarmi uno sbufalamento della versione dei media mainstream? Io non ho mai visto qualcosa del genere.
Non ho capito per quale motivo butac.it mi sembri difendere sempre e comunque la versione mainstream. Non ho mai visto un’operazione di inchiesta fatta su informazioni diffuse a reti unificate dall’informazione del pensiero unico che sia stata debunkata da butac.it.
Se qualcuno mi manderà qualche esempio, lo esaminerò volentieri.
E dire che sarebbe bastato un rapido giro su BUTAC per scoprire che negli anni ci siamo occupati di media mainstream numerosissime volte. Abbiamo un’intera categoria dedicata allo pseudogiornalismo diffuso dai media mainstream, e, negli anni, abbiamo analizzato e smentito bufale diffuse da quotidiani nazionali, telegiornali, trasmissioni di infotainment a quelle che si mettono in cattedra. Chi ci segue sa che, quando c’è una bufala, la verifichiamo a prescindere da chi la racconta. Certo, se una fonte istituzionale sbaglia, spesso è per errore e non perché segue la narrazione di complotti mondiali. Differenza sottile, ma fondamentale.
Sappiamo però che questa narrazione fa molta presa in ambienti dove i follower non hanno l’abitudine di verificare con i propri occhi le informazioni che all’interno di quegli ambienti vanno per la maggiore.
Munus vs Ministerium
Noi non siamo latinisti, pertanto possiamo sbagliare, ma sul tema si sono espressi svariati esperti della materia e canonisti, e il consenso è chiaro: la rinuncia di Benedetto XVI è valida. La differenza terminologica tra munus e ministerium non ha inficiato l’atto, perché nei documenti ecclesiali essi vengono spesso usati come sinonimi funzionali. Lo stesso Benedetto XVI ha confermato esplicitamente la validità della sua rinuncia e ha riconosciuto senza riserve il successore.
Riportiamo dal Fatto Quotidiano:
Non c’è il minimo dubbio – scrive oggi Ratzinger – circa la validità della mia rinuncia al ministero petrino. Unica condizione della validità è la piena libertà della decisione. Speculazioni circa l’invalidità della rinuncia sono semplicemente assurde”.
E ancora Benedetto nei suoi saluti di congedo diceva:
E tra voi, tra il Collegio Cardinalizio, c’è anche il futuro Papa al quale già oggi prometto la mia incondizionata reverenza ed obbedienza. Per questo, con affetto e riconoscenza, vi imparto di cuore la Benedizione Apostolica.
Se perfino Benedetto XVI ha ribadito più volte la validità della sua rinuncia, perché dovremmo dare più credito a un giornalista rispetto a teologi e canonisti?
Il passaporto, che passaporto non è
Cionci insiste sulla questione passaporto con scadenza a quindici anni, e lo fa con questi toni perculatori:
Io, nella conversazione con Barbara Balanzoni, non è che potevo sciorinare tutto il mio lavoro, no?
Sapete leggere? Sapete leggere? Ci vedete bene?
Vedete qui sul passaporto rinnovato di Bergoglio: 2014 – 2029. Quanto fa 2029 meno 2014? Datemi una mano, perché io ho sempre avuto difficoltà in matematica…
Secondo lui, il passaporto di Bergoglio sarebbe stato rinnovato per quindici anni, quando normalmente in Argentina i documenti vengono rinnovati per dieci.
Qui sotto potete vedere il passaporto per come mostrato sul sito di RaiNews. Nel tondino in giallo vedete che sopra la foto, e sotto la scritta Republica Argentina, il documento riporta la dicitura PASAPORTE – Passport:
Questa invece è l’immagine che Cionci usa nel suo video:
Qui la scritta “Pasaporte” manca del tutto, perché quella in foto, rilasciata lo stesso giorno del nuovo passaporto, è la sua carta d’identità, che, come chiunque può verificare, in Argentina ha validità di quindici anni dal rinnovo.
Qui, in un video de La Repubblica, potete vedere Passaporto e Carta d’identità uno vicino all’altro, e se guardate da vicino sul passaporto come data di scadenza si legge chiaramente FEB 24, dieci anni, come da legge argentina.
A questo punto ci chiediamo: è più grave non saper leggere un documento od ostinarsi a costruire una teoria su un errore di base? In ogni caso, fare fact-checking significa verificare i dettagli, non interpretarli a proprio piacimento.
La messa e la liturgia
Ci accusa Cionci:
Ma qui butac.it frana in un abisso di ignoranza e di approssimazione, perché dice anche la bufala che Bergoglio non abbia officiato una Santa Messa dal 2022…
…siete talmente ignoranti che non sapete neanche la differenza fra presiedere assistendo e presiedere celebrando.
Cionci ha ragione, c’è una differenza tra presiedere assistendo e celebrando, e tutto il discorso sul piviale che fa è corretto, però basta fare una ricerca sulle casule indossate da Papa Francesco per trovare ad esempio la Santa Messa in Coena Domini del 6 aprile 2023, come recita il sito del Vaticano:
il Papa si è diretto alla Cappella dove ha presieduto la Messa, concelebrata con il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie e Responsabile della Cappella Musicale Pontificia, Mons. Diego Giovanni Ravelli.
Secondo il sito Catholic Fandom, che tiene traccia delle casule indossate dal Papa, in questo caso indossava la casula n.3 – se indossava la casula dunque era celebrante, e non si limitava a presiedere la Santa Messa (come racconta infatti il sito del Vaticano). Il 7 aprile 2023 invece indossava una casula rossa, durante le celebrazioni della Passione del Signore. Il 2 novembre 2024 ne indossava una viola in occasione della Santa Messa per la Commemorazione dei fedeli defunti. In entrambi i casi era un concelebrante, e indossava, come da rituale liturgico, la casula.
Insomma, prima di darci degli ignoranti, sarebbe meglio verificare chi, tra noi e Cionci, è riuscito a distinguere un piviale da una casula. Spoiler: non è lui.
Concludendo
Sappiamo di non aver risposto a ogni punto del dissing contro di noi, ma riteniamo che quanto esposto sopra sia più che sufficiente. Non abbiamo né il tempo né l’interesse di analizzare frame by frame gli ultimi due anni di video di Papa Francesco per verificare dettagli irrilevanti, come l’eventuale assenza dell’anello, e riteniamo che sia abbastanza inutile anche dedicarsi a ipotesi sulle scelte fatte dal Papa per il suo funerale (no, a proposito di mainstream Porta a Porta non è una fonte affidabile).
Per quanto riguarda i dubbi sull’elezione del cardinale Bergoglio, al di là delle sottigliezze giuridiche, non c’è stato alcun cardinale, partecipante al Conclave del 2013, che abbia sollevato dubbi sulla validità di quell’elezione. Tutta la Chiesa ha accettato e riconosciuto Francesco come legittimo Papa e, secondo il diritto canonico, la pacifica “universalis ecclesiae adhaesio” (adesione della Chiesa universale) è segno ed effetto infallibile di un’elezione valida e di un papato legittimo.
Chi sostiene di fare inchieste dovrebbe partire dai fatti.

Quello che abbiamo visto finora non è ciò che definiremmo un lavoro di indagine rigoroso. Se si vuole smentire un fact-checking, il minimo indispensabile è basarsi sui fatti e su prove concrete. Noi le abbiamo riportate, con fonti verificate e verificabili.
Detto ciò i follower di Cionci (che si professano veri cattolici) ci hanno mostrato la loro anima pia e gentile con messaggi di questo tipo:
Tanti Saluti da Trump che sta abbattendo il sistema che vi paga.
Avete le ore contate.Meritate l estinzione.Addio
Non crediamo sia necessario aggiungere altro.
redazione at butac punto it
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