StopCensura e il decesso di tre medici

Un approfondimento sui medici "vaccinati con la terza dose"

Ci segnalate un articolo che è apparso su StopCensura, e la prima cosa che mi salta all’occhio è che StopCensura usa come concessionario pubblicitario uno di quelli che, quando BUTAC cominciò ad acquistare notorietà, iniziò a corteggiarci. Feci una prova con loro di breve durata, mi lasciò scontento per la bassa qualità delle inserzioni e lo scarso controllo che avevo su quelle che ritenevo pubblicità scorrette. Non mi stupisco che oggi eADV abbia il proprio logo in grandissima evidenza su un sito che ha fatto della scorrettezza e della disinformazione la propria bandiera.

Veniamo all’articolo di StopCensura, che titola:

Covid, muoiono altri tre medici: erano vaccinati con la terza dose

Nel testo, piuttosto corto, ci raccontano brevemente tre storie, che riguardano tre medici che sono morti nell’ultimo mese. Tre medici che secondo StopCensura avevano già fatto la terza dose.

Fonte dell’affermazione: non pervenuta.

In compenso quello che evitano accuratamente di dire è che che due su tre facevano parte dei gruppi che sostenevano la validità delle terapie domiciliari, gruppi che evidentemente nel loro caso non sono serviti. Due dei tre deceduti sono medici che hanno passato gli ultimi due anni a denigrare i colleghi che seguivano le indicazioni del Ministero sostenendo che l’unica via fossero le cure domiciliari tempestive.

Tutti e tre i medici sono morti a causa del COVID, non di terze dosi di vaccini, o di “tachipirina e vigile attesa“. È questo virus ad averli portati alla morte, non altro. Quello che sappiamo è che il dottor Marescotti era stato sospeso quest’autunno, impossibile saperne la motivazione, ma quasi tutti i medici sospesi negli scorsi mesi lo sono stati a causa di un ciclo vaccinazioni da Covid non completato, o nemmeno iniziato. Il dottor Comodo invece è vero che, come si legge su alcune testate, aveva fatto anche la terza dose – come diceva lui obtorto collo, per poter continuare a lavorare – ma la riteneva comunque inutile e sulla questione si è espresso più e più volte.

Quello che ovviamente StopCensura vuole mettere in evidenza è che pur essendosi vaccinato e avendo fatto la terza dose si è comunque ammalato grave. Tutto corretto, ma come tentiamo di mostrare da mesi non è il singolo caso che va preso in esame ma i grandi numeri. E i grandi numeri ci dicono che i vaccini proteggono dall’aggravarsi della malattia nella stragrande maggioranza dei casi, esattamente come il casco in motocicletta ti salva la vita nella stragrande maggioranza dei casi. Poi, come già spiegato, possono esserci quelle che sono definite breakthrough infections in soggetti che non hanno risposto al vaccino come la maggioranza degli altri, esattamente come se fai un incidente in motocicletta c’è il caso di farsi molto male o di morire anche indossando il casco. Ma che esistano queste, più rare, infezioni che possono comunque essere letali, non diminuisce il valore del vaccino, finora unica vera arma contro questa pandemia. Esattamente come alcune morti per incidenti in motocicletta non diminuiscono il valore della protezione offerta dal casco.

La dimostrazione che il vaccino sia l’unica vera arma contro questo virus è data proprio dal decesso dei due medici sostenitori delle terapie domiciliari. Medici che pensavano di sapere come e quando fosse opportuno intervenire contro il virus, medici che sostenevano che esistesse un protocollo che evitava il ricovero ospedaliero, medici che sono comunque morti in un reparto di terapia intensiva devastati dalla malattia. Spero che il loro decesso possa servire a far riflettere qualcuno dei tanti sostenitori di queste terapie.

Non credo di poter aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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