La truffa del Postamat

Oggi l’articolo che state per leggere vi arriva grazie non solo alla segnalazione, ma anche all’aiuto di un nostro amico virtuale, che non si è limitato a segnalarci quanto state per leggere, ma ci ha inviato la sua precisa testimonianza dei fatti.

Stiamo per parlare di una truffa che si protrae da anni, ma che evidentemente non viene denunciata spesso visto che cercando in rete non trovo molti che ne parlano, perlopiù piccoli quotidiani locali. Anche se nel 2019 sul sito della Polizia online la truffa (definita “nuova tipologia di truffa”, e vedremo perché questa sia a sua volta una bufala) veniva trattata in pochissime righe:

Attenzione: se metti in vendita oggetti su Internet potresti ricevere, subito dopo la pubblicazione dell’annuncio, una telefonata da parte di possibili acquirenti che sono pronti ad inviare la somma di denaro richiesta in tempi molto brevi. Si tratta di una truffa vera e propria. Il truffatore invita il malcapitato a recarsi presso uno sportello “Postamat” e, guidandolo telefonicamente, gli fa effettuare una “semplice operazione”: inserita la “carta bancomat” e il PIN dovrà digitare la somma di denaro pattuita ed un “codice segreto“, fornito dal truffatore stesso. In realtà il codice inserito permetterà al truffatore di ricevere sulla propria carta prepagata la somma precedentemente digitata.

Sia chiaro, oltre al fatto che si tratta appunto di una truffa che nel 2019 era tutt’altro che nuova, il resto è in linea di massima corretto. Solo che come da testimonianza la “nuova” tipologia di truffa esiste almeno dal 2015, quindi forse sarebbe il caso darle più risalto. Perché è solo attraverso la conoscenza e la condivisione che la gente si forma gli anticorpi per evitare di cascarci. Un po’ come il “non accettare caramelle dagli sconosciuti”.

L’amico che ci ha segnalato la truffa ha anche riportato ben due case history che ha vissuto in prima persona, credo che quello del 2015 sia interessante da condividere con voi:

Tutto inizia dopo aver inserito il mio annuncio di vendita su E-bay. Si tratta di una tavola da Windsurf molto particolare. Una tavola, diciamo, “non per principianti”.
Il truffatore fa di tutto per mettersi in contatto con me tramite cellulare, per poter parlare a voce, mostrare il suo numero e mettermi a mio agio. Uno dei primi indizi che mi ha fatto incuriosire è il fatto che il truffatore non ha contrattato per niente il prezzo e non ha chiesto alcuna specifica della tavola. Fatto molto insolito per una persona che acquista un oggetto del genere. Un surfista fa mille domande anche in presenza, guardando e/o toccando l’attrezzatura a cui è interessato. Invece questa persona chiede al massimo se la tavola è “in buono stato”. E risponde in maniera davvero troppo generica e sfuggente alle mie domande su dove era solito uscire in windsurf, se era sufficientemente bravo per evitare di farsi male, se era in grado di fare certe manovre e con quale vele avrebbe completato l’attrezzatura. Insomma, davvero troppo strano per uno interessato ad un oggetto così particolare. Si spacciava per medico, di Milano. Mi dice subito che per il ritiro avrebbe mandato uno spedizioniere di sua fiducia e che mi avrebbe pagato la tavola in anticipo. Lo avrei solo dovuto richiamare a quel numero quando ero davanti ad un Postamat. Diceva che era il sistema più rapido per ricevere del denaro. Trovato un ufficio postale con il Postamat all’esterno, lo richiamo, pronto a farmi seguire passo passo nella procedura di ricezione del denaro sul mio Bancomat tramite il suo conto postale (lui avrebbe inviato il denaro usando la sua prepagata Postepay). Nel guidarmi però, le opzioni da scegliere sono quelle per l’invio di denaro, non per la ricezione. Non conoscevo i servizi delle Poste Italiane e della carta Postepay – pur avendola – perché non la usavo mai. Eppure era troppo strano il fatto che lui mi stesse facendo digitare il numero della sua carta Postepay dopo avermi suggerito l’opzione “versamenti” e questo mi ha fatto desistere dal continuare le operazioni guidate al telefono con lui. Dopo che ho inventato una scusa per non procedere, ha avuto anche il coraggio di richiamarmi e tentare di portare a completamento l’operazione, ma a quel punto ero sicuro che fosse un truffatore, perché non forniva una spiegazione plausibile di una procedura tanto contro-intuitiva.
Perché vedete, chiunque possieda una carta di credito o un bancomat può andare a uno sportello Postamat e ricaricare la PostePay di qualcun altro.
La procedura per ricaricare una PostePay è questa:
  1. Da un Postamat inserisci una qualsiasi carta di credito o di debito supportata (BancoPosta, un’altra PostePay o una carta di credito Visa, Visa Electron, Mastercard o Maestro).
  2. Digita il PIN della carta che stai utilizzando (non della PostePay!) e, tra le opzioni disponibili, scegli Ricarica PostePay.
  3. Digita il numero della carta PostePay da ricaricare
  4. Digita la somma da versare
  5. Dopo la conferma avrai effettuato la ricarica

Se sei davanti al Postamat che pregusti il tuo incasso e non sei titolare di carta PostePay nemmeno ci fai caso a quello che c’è scritto sul monitor, segui passo passo quello che ti viene detto da quello che credi il tuo onesto acquirente.

Arrivato al quinto passaggio sei già fregato.

Fate girare queste informazioni, perché la truffa così congegnata gira ancora tantissimo, spesso sfruttando il marketplace di Facebook per fregarvi. Il marketplace pullula di persone poco abituate a stare attente. Sì, lo so che alcuni di voi diranno che se uno è così sprovveduto se lo merita, ma io non la penso così, tutti vanno aiutati, specie visto che per tanti il mondo digitale e degli acquisti e vendite online è ancora terreno poco esplorato.

Non credo di poter aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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