La truffa di WhatsApp

L'ennesima truffa di WhatsApp...

In uno dei gruppi dove bazzico di più è stato condiviso un messaggio truffa che mancava alla nostra collezione, trovo pertanto interessante rigirarlo anche qui da voi.

Per chi non riuscisse a leggere l’immagine ne riporto il testo:

Ciao, non ci sentiamo da molto tempo, non so se riesci ancora a ricordarti di me, quindi ti ho inviato una mia foto ora, mi manchi molto, come stai recentemente? Sono passato a un nuovo account WhatsApp Possiamo tenerci in contatto meglio qui: https://wa.me/numeritruffa

Se cliccate sul link compare questa pagina, che vi invita ad aprire il messaggio su WhatsApp:

Il numero viene da Hong Kong e se accettate il contatto, spiegando che non sapete chi sia, è probabile che la persona dall’altra parte si scuserà per aver sbagliato numero, ma poi continuerà a scrivervi, sempre con toni gentili. La truffa si sviluppa in due modi, o in maniera abbastanza diretta o indiretta. In quella diretta, dopo qualche giorno vi manderà un messaggio in cui vi chiederà conto di un SMS che lei erroneamente ha fatto inviare a voi, voi glielo rimanderete senza leggerlo con attenzione, e lei prenderà possesso del vostro account WhatsApp, come già visto in precedenti occasioni. Oppure tra un messaggio carino e l’altro tenterà di convincervi a investire in trading online, con link a siti di quelli che voi che leggete BUTAC dovreste conoscere bene.

Lo so che siete sempre qui a dire che chi casca in queste truffe merita di cascarci, io continuo a considerare i truffati vittime, prima di tutto di una società che con l’evolversi della tecnologia non ha saputo traghettare tutti nel nuovo secolo, lasciando indietro prima di tutto i più anziani e meno avvezzi, poi i più giovani che si sono trovati fra le mani oggetti con la potenza di calcolo di un PC di alta gamma di vent’anni fa, senza avere la più pallida idea di quali sono i limiti e i rischi dell’uso errato.

Voi che leggete BUTAC siete una nicchia della nicchia, prima di tutto perché ancora leggete invece che limitarvi ai video, poi perché se leggete BUTAC è probabile che le fonti che usate siano ricche di spirito critico. Ma il web è dominato dagli altri, quelli che guardano video brevi e faticano a capire la differenza tra un browser e una app.

Non credo di poter aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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