La villa di Lecce e il guardrail
Facciamo due verifiche (che a quanto pare chi ha riportato la notizia non ha fatto)
Sono tante le testate italiane che ieri 21 febbraio hanno riportato questa notizia, probabilmente girata tra le redazioni grazie a qualche comunicato stampa scritto da chi non ha interesse a fare verifiche, ma solo realizzare articoli virali.
Ve ne parliamo partendo dall’articolo del Corriere della Sera, ma lo stesso potrebbe esser fatto con uno dei tanti altri giornali che l’hanno trattata.
Sul Corriere titolano:
Lecce, l’ingresso della villa bloccato dal guardrail: famiglia chiusa in casa, scatta la denuncia
Nel primo paragrafo si riporta:
Se «l’uomo è nato libero ma ovunque è in catene» come diceva Rousseau, nel Leccese accade che a impedirne la libertà sia il guardrail di una maxi rotatoria, piazzato proprio davanti l’ingresso di una villa storica. È l’incredibile vicenda che giunge da Villa Convento, frazione appartenente ai comuni di Lecce e Novoli, dove i proprietari di “Villa Luisa della Ratta” hanno sporto una denuncia per limitazione della libertà personale: l’ingresso della storica dimora è bloccato da un guardrail installato con la realizzazione di una rotatoria. E il risultato è che la famiglia proprietaria non più entrare in casa.
Il grassetto è nostro. Siamo andati su Google Maps a fare quelle che dovrebbero essere le verifiche di base della notizia, guardando la posizione della villa, e lo street view, abbiamo notato tre cose.
- Il perimetro della villa e la sua recinzione sono stati rifatti dopo giugno 2022, una parte di giardino è stata inglobata nella rotonda della strada nuova.
- La villa ha un accesso carrabile senza nessun intoppo nella prima strada laterale a pochi metri da quello che tutti i giornali hanno mostrato nei loro articoli.
Il giornalista del Corriere, pur non portando all’attenzione dei lettori questi tre dettagli, perlomeno riporta un virgolettato che non tutti hanno ripreso:
«Quest’opera – proseguono i proprietari della villa – contrasta con il progetto della rotatoria realizzato per conto della Provincia di Lecce e che prevede, invece, che quell’uscita debba consentire l’accesso pedonale. Informai sia i vigili urbani che i carabinieri di Novoli, ai quali ho denunciato la grave situazione che costituisce un abuso, oltre ad una chiara violenza privata, in quanto mi è stato illegittimamente posto un ostacolo fisso, che non permette l’accesso pedonale alla villa».
Prima di tutto chi parla – e ha denunciato il fatto – non è il proprietario della villa come sostenuto dal Corriere, ma colui che la usa, chiamiamolo conduttore. E sa benissimo che non è un prigioniero di Zenda, come sembrano sostenere i tanti titoli che sono usciti sui quotidiani. Altrimenti non avrebbe parlato di “accesso pedonale”.
Qui sotto potete vedere la versione satellitare della zona, evidenziati in rosso i due ingressi della villa, quello carrabile e quello a fianco dell’area gialla (che è, più o meno, la parte che è stata espropriata del terreno del giardino per la realizzazione della nuova rotonda), che è quello che tutti i giornali hanno fotografato.
Basta fare due ricerche in più e trovare che su giornali locali a esprimersi sono stati i veri proprietari della villa, o meglio il figlio della proprietaria, che su Quotidiano di Puglia (sempre ieri) ha spiegato:
Quella villa è di mia madre e colui che si dichiara prigioniero è il conduttore. In accordo con la Provincia in fase progettuale è stato predisposto un secondo ingresso che permette di entrare e uscire dalla dimora.
Sempre su Quotidiano di Puglia, purtroppo dietro paywall, viene spiegata la modifica alla recinzione, con esproprio per opera di pubblica utilità. Come mai i giornali nazionali queste cose non le hanno prima verificate e poi riportate? Perché non è così che funziona il giornalismo nel nostro Paese. Prima si pubblica, poi, se c’è il tempo e se è il caso, si verifica. Ché tanto l’unica cosa importante è accalappiare il click del lettore, non la correttezza dell’informazione che viene data. Grazie Ordine dei Giornalisti per ricordarci sempre la tua assoluta inutilità.
maicolengel at butac punto it
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