Il voto di protesta

Comunque ci si comporti non cambierà l'esito della protesta: è inutile

EDIT  siccome ci avete fatto presente che alcuni passaggi dell’articolo non erano chiari (ed avete ragione, ho dato per sottointese alcune cose che erano solo nella mia testa mentre scrivevo) abbiamo aggiornato l’articolo.


Abbiamo ricevuto alcune segnalazioni in merito al  “voto di protesta”. Alcune segnalazioni rimandano a un video, altre a un modulo altre ancora al sito VotodiProtesta .it. Il messaggio che viene fatto passare è più o meno lo stesso: andate a votare ma fate voto di protesta, ovvero denunciate il vostro dissenso ai partiti politici come regolamentato dal DPR 361 del 1957.

Sul sito esistono ben tre video, per mostrare all’utente cosa fare in caso ci si trovi di fronte a una delle tre tipologie di presidente di seggio:

Dal presidente tollerante a quello di “pessima disponibilità”. Sul sito Voto di protesta viene spiegato che:

Il Voto di Protesta nasce da un’idea di AlbaMediterranea, che lo propose per le elezioni del 4 Marzo 2018. A quei seggi più di 700’000 voti furono di protesta, dei quali più di 90’000 con i moduli riportati in questo sito. Oggi, sia le leggi del Parlamento e quelle emanate dai Governi che si sono succeduti negli ultimi anni, sono totalmente incostituzionali, anche da sentenza 1/2014 CC.

Il sito è nato dalla mente di Orazio Fergnani, attivista politico originario di Pontinia (LT). Nel cercare informazioni sull’associazione da lui fondata ho trovato una sua video conferenza su YouTube che riporta questa descrizione:

CONFERENZA A PERUGIA DEL 19 LUGLIO 2022 SDV 0332 IN UNA BIRRERIA… COME IL CAMERATA ADOLFO CHE TENNE LA SUA PIU’ FAMOSA CONFERENZA PROPRIO NELLA BIRRERIA Hofbräuhaus DI MONACO DI BAVIERA NEL 1920 … EMULI SENZA VOLERLO.

Leggere frasi così lascia lievemente interdetti, ma ovviamente ognuno è libero di emulare chi gli pare. Quello che a noi interessano sono i fatti. Quindi vogliamo chiarire in particolare se esistano davvero leggi che sostengono come legittimo il voto di protesta.

La risposta è semplice e veloce: no.

Nel DPR del 1957 si parla di proteste in seggio elettorale, è vero, ma quelle a cui si fa riferimento non sono proteste contro i partiti o lo Stato in generale, bensì specifici reclami legati all’esercizio del voto in uno specifico seggio elettorale. Per cui io elettore protesto perché il presidente di seggio magari ha una maglietta con Stalin o con il simbolo della DC, oppure voglio fare reclamo perché per arrivare al seggio ho dovuto fare due rampe di scale ma io ho problemi alle gambe.  Sia chiaro, l’articolo 104 del citato DPR riporta anche le sanzioni amministrative e penali per il presidente di seggio che non tenesse conto di questi reclami:

…il segretario dell’Ufficio elettorale che rifiuta di  inserire nel processo verbale o di allegarvi proteste o reclami di elettori è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa sino a lire 20.000…

Ma appunto si sta facendo riferimento alle procedure di voto all’interno del seggio stesso.

È vero che esiste una circolare del 2013 che parla del voto di protesta (della Prefettura di Isernia) che riporta:

il presidente del seggio – al fine di non rallentare il regolare svolgimento delle operazioni – possa prendere a verbale la protesta dell’elettore e il suo rifiuto di ricevere la scheda, purché la verbalizzazione sia fatta in maniera sintetica e veloce, con l’annotazione nel verbale stesso delle generalità dell’elettore, del motivo del reclamo o della protesta, allegando anche gli eventuali scritti che l’elettore medesimo ritenesse di voler consegnare al seggio.

Subito dopo viene specificato che chi rifiuta la scheda per protesta non verrà conteggiato tra i votanti. E non esiste altro nell’attuale legislazione che dica qualcosa in merito a questo voto di protesta, non fatevi circuire da fantomatici esperti legali. Se fate quello che viene descritto come voto di protesta svanite, il vostro voto non viene conteggiato tra i votanti. Anche se foste in milioni non cambia nulla. Solo chi ha ritirato la scheda verrà conteggiato tra gli elettori.

Alba Mediterranea, viste le informazioni reperibili in rete, purtroppo ci sembra essere l’ennesima copia di quello che era Alba Dorata in Grecia, che vorremmo ricordare è stata bandita dal parlamento greco il 7 ottobre 2020 in quanto, come spiegava ANSA, definita:

…organizzazione criminale perché i suoi leader sono stati giudicati responsabili di omicidi e violenze ai danni degli immigrati. In passato, membri del partito hanno espresso ammirazione per Adolf Hitler e altre personalità legate al nazismo.

maicolengel at butac punto it

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