Zona Bianca e il false balance

Il complottismo in TV, però presentato come se le teorie su cui si basa abbiano qualche riscontro nella realtà

Nunzia Schilirò

Ci sono trasmissioni che invitano apposta ospiti che fanno sensazionalismo, su quello si campa, e grazie a quello si portano a casa lauti stipendi e tanti introiti pubblicitari. Lo ammetto, sono anni che attendo la fine della TV generalista, con quelle logiche di produzione che portano i padroni di casa a invitare soggetti come l’ex comico complottaro negazionista che va in giro con la maglietta della Decima Mas (ma poverino, lo fa perché è un collezionista) o l’ex senatrice free vax Bianca Laura Granato.

Oggi parliamo di Zona Bianca e della puntata del 13 novembre 2022. Dopo circa un’ora e 45 minuti di trasmissione si comincia a parlare di medicina, e ci sono sei ospiti che dibatteranno del tema. Sei ospiti che dimostrano alla perfezione come nelle redazioni non sappiano cosa sia il false balance, o lo sappiano alla perfezione ma se ne infischino.

Il false balance, per chi non l’avesse presente, è un “bias dei media”, spesso diffuso nel settore giornalistico, un pregiudizio che – ironicamente – quasi sempre deriva da un tentativo di evitare pregiudizi nel pubblico ma finisce per conferire un’illusione di rispettabilità a posizioni dubbie o non supportate. Si invitano infatti personaggi che sostengano posizioni diverse, senza però rispettare la proporzione in cui quella posizione è davvero rappresentata all’interno della comunità di riferimento (generalmente quella scientifica), e questo crea nello spettatore la percezione che un argomento sia molto più controverso di quanto effettivamente è.

Vediamo di capirci. Nella puntata del 13 novembre a un certo punto, come dicevamo, si parla di medicina, e come ospiti sono invitati:

  • Matteo Bassetti, infettivologo
  • Roberta Villa, giornalista e divulgatrice scientifica con laurea in medicina
  • Pasquale Bacco, medico, ricercatore ex novax, come lo definiva il Corriere
  • Bianca Laura Granato, ex senatrice, insegnante di lettere classiche in una scuola secondaria superiore
  • Nunzia Schilirò, ex vice-questore salita alla ribalta delle cronache per le sue posizioni novax
  • Rosanna Cancellieri, giornalista

Tre voci a favore dei vaccini e delle linee guida del Ministero della Salute (ma lasciatemi stendere un velo pietoso su Bacco), tre voci contrarie. Mettere tre voci contro tre offre allo spettatore a casa la percezione che esista realmente un dibattito sulla pandemia e che ci siano due posizioni opposte ed entrambe rispettabili. Ma è falso: la redazione sta appunto facendo leva su un false balance. Se prendessimo in considerazione la popolazione italiana e quanti sostengono l’idea della libertà di scelta sui vaccini ci accorgeremmo che sono una nicchia della popolazione, per non parlare della comunità scientifica dove la nicchia è ancora più piccola.

Inoltre, se da un lato ci sono tre soggetti con una laurea in medicina, perché devono essere messi a confronto con tre che non hanno lo stesso livello di competenze? Chiunque dotato di spirito critico è in grado di capire che questo modo di fare serve solo a sensazionalizzare il tema, a fare cagnara, non a fare informazione per gli spettatori a casa. E difatti assistiamo a una trasmissione in cui alzare i toni, parlare sulla voce degli altri, muovere accuse basate sul nulla è la normalità.

Purtroppo quello che si evince da una trasmissione del genere è che alla fine poco contano i fatti, quello che conta è saper usare il mezzo, e avere il tono di voce più alto del nostro opponente. A poco serve che il conduttore in qualche momento prenda posizione a favore della scienza e della medicina. Chi è a casa finirà la trasmissione convinto che l’opinione di Granato, Cancellieri, Schilirò sia comunque rispettabile, quando invece si tratta perlopiù di echi di complottismi vari, di nessuna affidabilità. Basti pensare a questa frase detta dall’ex vice questore:

Le persone a casa dovrebbero essere informate che vaccinati e non vaccinati si ammalano e contagiano allo stesso identico modo, quindi non c’è motivo di avere paura di un medico che non si è vaccinato…

La frase è una bugia, non è vero che vaccinati e non vaccinati si ammalano e contagiano alla stessa identica maniera, è vero che via via che il virus è mutato il vaccino ha avuto meno efficacia, è vero che il vaccino nelle prime fasi di sviluppo non è stato testato per prevenire il contagio bensì solo l’aggravarsi della malattia, ma non è vero che vaccinati e non vaccinati subiscano l’infezione da SARS-COV-2 alla stessa maniera. E basterebbe capirne un po’ di statistica e medicina per rendersene conto. Frasi come questa invece, pur se smontate subito dopo dall’ospite pro vaccino (cioè “l’ospite che non è no vax”: come ha ben spiegato Astutillo Smeriglia, infatti, i pro vax non esistono), restano impresse nella testa di chi guarda, che si convincerà che esista appunto un dibattito scientifico rispettabile sulla materia. E invece, come ha spiegato lo stesso Bassetti, su oltre 400mila medici iscritti all’Ordine coloro che hanno scelto di non vaccinarsi e che ora sono stati reintegrati al lavoro sono 1500. Ovvero, lo 0,375% dei medici non ha creduto nell’efficacia del vaccino. Schilirò, Granato e Cancellieri – che tra l’altro, e non casualmente, non sono medici – rappresentano quello 0,375%, Villa, Bassetti e Bacco il restante 99,625%. Capite cosa intendiamo per false balance, falso equilibrio?

Non è così che si può parlare di scienza e corretta informazione.

Finché i media tradizionali continueranno a trasmettere contenuti di questo genere, purtroppo, l’information disorder si diffonderà e i cittadini continueranno a essere pesantemente disinformati su svariati temi. Perché noi ci limitiamo quasi sempre a trattare la parte scientifica di queste trasmissioni, ma le redazioni – che sanno che la formula polarizza gli spettatori e, quindi, funziona alla grande – fanno lo stesso gioco con qualsiasi tema che affrontano.

maicolengel at butac punto it

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