No, l’aglio non cura COVID-19

Come abbiamo già visto succedere altre volte, risultati in vitro vengono scambiati per una reale efficacia e spacciati per tali

maicolengel butac 20 Giu 2023
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Ci avete segnalato un video dal canale YouTube di Michele Marmo, Il salotto di Mimar, canale che da inizio pandemia condivide vari contenuti che stanno in bilico tra la controinformazione e il complottismo. Il video che ci avete segnalato titola:

Scoperta australiana : l’aglio potrebbe curare il…

Nella descrizione del video leggiamo:

In una cittadina australiana sono stati prodotti degli integratori all’aglio che sembrano curare …

Quei puntini di sospensione evitano di nominare la COVID-19: Mimar, probabilmente, ha paura che gli chiudano il canale per disinformazione sulla pandemia.

La notizia raccontata da Mimar ha come fonte un servizio del 30 maggio 2023 sul canale 9 News Australia, servizio che vi riportiamo nella sua interezza:

 

Servizio che ci racconta appunto che un tipo di aglio (solo uno, ben specifico) in un test in vitro è risultato diminuire il carico infettivo di SARS-Cov-2 e del virus dell’influenza. Ma la ricercatrice Julie McAuley ha subito spiegato che il risultato si riferiva solo a un tipo di aglio e che è necessario condurre rigorosi studi clinici per determinare se i risultati si possono trasferire dalle provette agli esseri umani, cosa assolutamente non scontata.

Giusto per non dimenticare, vi riporto una vecchia vignetta di xkcd che portiamo sempre nei nostri cuori:

Vignetta che ci ricorda che anche una pistola elimina le cellule tumorali in vitro, ma questo non significa che possiamo usarla per curare un paziente malato di tumore…

La confusione che nasce dal fatto di non conoscere come funziona la ricerca è stata anche alla base della disinformazione che ha circolato per tutta la durata della pandemia (e in alcuni ambienti anche oggi) riguardo all’ivermectina che avrebbe dovuto curare COVID-19: promettenti risultati in vitro (cioè in laboratorio), infatti, non significa automaticamente che tali risultati verranno riprodotti in vivo (cioè in un organismo vivente), anzi, purtroppo succede solo una piccola percentuale delle volte. Come sempre, conoscere come funzionano le cose è un ottimo modo per difenderci dalla disinformazione.

Erano anni che non sentivamo parlare di aglio come antibatterico o antivirale naturale, ma tra il 2015 e il 2016 ne avevamo parlato più e più volte.

Siccome siamo sicuri che a breve altri seguiranno la notizia, magari per cercare di spingere prodotti a base di aglio sostenendo che curino, se non COVID-19, almeno raffreddori e influenza, suggeriamo a tutti una sana rilettura dei nostri vecchi articoli.

Non crediamo di poter aggiungere altro

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