Ancora sulle frodi elettorali

...e sulla scarsa cultura informatica...

In pompa magna il canale Telegram CodeMonkeyZ ha rilasciato un video alle ore 17:00 italiane del 3 agosto 2021. Un video in cui secondo loro si sta dimostrando la frode elettorale ai danni di Donald Trump. Siamo di fronte a un minuto e 17 secondi che stanno venendo condivisi ovunque, per nessuna ragione specifica: il video non dimostra nulla. ma nulla per davvero. Io non sono un esperto, sono stato consulente informatico aziendale per 25 anni, ma senza avere titoloni da far cadere dall’alto. Quanto segue viene dal mio buon senso, se avrete qualcosa da aggiungere sarà un piacere leggere i vostri commenti in merito. Ancor prima che il video che state per vedere fosse fatto uscire sul canale Telegram di CodeMonkeyZ i commenti arrivavano a chili… parliamo di più di 5mila persone che in meno di mezz’ora si sono messe a gridare di giubilo.


Il video s’intitola Dominion Whistleblower, ma già dal titolo siamo lontani dai fatti. Perché vedete, un whistleblower dovrebbe condividere cose sull’azienda per cui lavora che si ritiene siano illegali, illecite, non sicure o uno spreco, una frode o un abuso. Nel video prima sentiamo il CEO dell’azienda Dominion, John Poulos, spiegare che il loro sistema per il voto elettronico non è disegnato per essere collegato alla rete internet.  Poi sentiamo una voce (potrebbe essere chiunque, dobbiamo fidarci che sia di un impiegato Dominion) che dice (vi riporto il dialgo testuale in inglese per chi avesse problemi a leggerlo/sentirlo dal video):

Other voce: Do we have these passwords in this system?

Dominion:  Not the BIOS passwords.

Other voice: What’s that?

Dominion: The State is keeping them.

Other voice: The State won’t let us have our own passwords?

Dominion: Not the BIOS password.

Questa prima serie di frasi fa riferimento alle password di un computer di una sede elettorale, ovvio che lo Stato non vuole che la password del BIOS sia in mano agli scrutinatori: è la password con cui si possono modificare impostazioni del PC senza aver bisogno di fare accesso al sistema operativo, perché dovrebbero dargliela? Subito dopo, per confondere le acque, sentiamo la domanda di un senatore che chiede se qualcuno in Dominion abbia qualche maniera di accedere da remoto ai computer usati per le cabine elettorali. Poi chiede se qualcun’altro possa avere accesso (si sottointende sempre da remoto)… la risposta del CEO di Dominion è sempre no. Queste domande, contrapposte alle frasi precedenti, dovrebbero metterci il dubbio che il CEO di Dominion stia mentendo. Ma la password del BIOS non significa automaticamente accesso da remoto: senza che ci sia una rete attiva e collegata verso l’esterno, anche se io avessi le passord del BIOS, potrei farci poco se non fossi fisicamente di fronte al PC.

Ma ovviamente chi diffonde questa roba conta che voi queste cose non le sappiate. E si prosegue con il “whistleblower”:

Dominion: You are connected to the internet.

Other voice: Right!

Dominion: This one has wireless.

Other voice: Right!

Dominion: But the devices are greyed out. They are not checked!

Other voice: Oh I see.

Dominion: They are disabled!

Other voice: Ok… But you would be able to go in and that though, right?

Dominion: Yay.

Other voice: By unlocking it and putting the password in?

Dominion: Right.

La prima domanda estrapolata dal contesto non significa nulla: non si sa se si stia riferendo ai PC di cui parlano, o al PC del signore che fa le domande. Tutto potrebbe essere. La confusione mentale che poi si genera con la frase “This one has wireless” è totale. La maggior parte degli utenti sono convinti che se parlo di wireless sottintendo che ci sia rete internet. Ma non è così: wireless significa semplicemente senza fili. Il video è volutamente fatto male, con riprese che inquadrano velocemente le cose, senza che ci sia alcun bisogno di questa velocità da video catturato di nascosto. Ma viene fatto così perché sembri per davvero un filmato catturato in segreto. In realtà, quando stanno parlando di caselle che sono “greyed out”, si stanno riferendo a quella del Bluetooth e a quella della WLAN, e basta bloccare un secondo il video per accorgersene:

Sia chiaro, senza avere ulteriori riferimenti, senza avere un soggetto preciso della conversazione che viene riportata, è impossibile mettere la mano sul fuoco, ma è molto probabile che si stia facendo riferimento alla possibilità (si parla di devices: periferiche) di collegare in rete (locale, WLAN sta per Wireless Local Area Network) alcune periferiche. Io a casa ho una stampante e uno scanner che sono collegati così al mio PC, nessun cavo, si parlano attraverso una rete locale. Che non è internet, non sono collegati a internet (o meglio, lo possono essere ma solo se accendo il PC che li controlla e che è collegato anche alla rete esterna e permetto l’accesso). Ma se mi salta la connessione internet la mia stampante e il mio scanner continuano a funzionare senza problemi, e dal PC, anche se scollegato alla rete, posso continuare a usarli quanto voglio. Potremmo tranquillamente essere, per fare un esempio, di fronte a una chiacchierata tra un funzionario Dominion che spiega che le cabine per il voto elettronico siano collegabili fra di loro in una rete locale interna alla sede elettorale. Senza che debbano essere collegate a internet.

Sia chiaro, che certe cabine elettorali potessero avere accesso alla rete è cosa che finì su tutti i giornali americani, a gennaio 2020, un anno prima delle elezioni. Questo video “che dovrebbe cambiare tutto” mi pare una immane presa per i fondelli. Ma ovviamente verrete a dirci che siccome tutto è possibile allora è proprio come ci raccontano: Trump ha vinto le elezioni ma il governo che fino a cinque minuti prima era sotto il suo controllo ha manipolato i voti da remoto senza che nessuno in sette mesi si sia reso conto di nulla, se non – ovviamente – gli amici di Q.

Non credo sia necessario aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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