L’arcivescovo e i complotti

Articoli di blog tradotti da altri articoli su siti di nessuna affidabilità, e che diffondono teorie del complotto senza alcuna prova...

Qui su BUTAC durante la pandemia abbiamo sempre evitato di parlare di Monsignor Viganò, onestamente ritenevamo che dargli visibilità fosse proprio quello di cui era alla ricerca, speravamo che il Vaticano sarebbe prima o poi intervenuto prendendo le distanze dal soggetto.

Questo non è successo, e oggi tra le segnalazioni una ci ha ricordato della sua esistenza. La segnalazione riguarda un link sul blog di Aldo Maria Valli, con un testo dal titolo:

Scoperta la confessione dell’agente della Cia del 1992: “Il Wef ucciderà quattro miliardi di persone entro il 2030”

L’articolo inizia con questa frase:

Ricevo dall’arcivescovo Carlo Maria Viganò questo contributo.

Il contributo, firmato da Viganò, è questo:

Questa è la mia traduzione di un articolo pubblicato su News Punch il 3 febbraio scorso (qui). Vi si parla di un piano del World Economic Forum, risalente a prima del 1992, per eliminare quattro miliardi di persone. Il testo completo del libro di John Coleman, The Conspirators Hierarchy, the Committee of 300 (La gerarchia dei cospiratori, il Comitato dei Trecento) è scaricabile in pdf qui. Che non si tratti di una teoria cospirazionista è ormai evidente; ma per fugare ogni dubbio sarà utile consultare questo link (qui), nel quale vengono indicati tra gli altri dati anche la popolazione divisa per ogni Paese, con la riduzione di abitanti che verrà raggiunta nel 2025. Chi si chiede, giustamente, a che cosa sia dovuta la diminuzione della popolazione prevista da Deagel.com – ad esempio quella italiana da oltre 61 milioni a 42 milioni), risponde l’articolo di La forza della verità, in cui si riporta l’intervento di Catherine Austin Fitts, Ogni paese avrà un numero della popolazione assegnato da ridurre.

Ci troviamo dinanzi ad un crimine pianificato da un’organizzazione eversiva, perseguito con un’organizzazione capillare e con la collaborazione di governi, enti sovranazionali, multinazionali, media.

Rimarremo inerti e silenziosi anche dinanzi all’evidenza di questo piano infernale?

Su News Punch ci sono un po’ di cose da dire, ma le lasciamo alla conclusione dell’articolo. Prima vediamo di cosa parla il libro proposto da Viganò.

The Olympians

Quella narrata nel libro è una delle mille teorie del complotto che circolano da anni. La storia nacque quando il politico tedesco Walter Rathenau scrisse una lettera alla rivista Neue Freie Presse di Vienna, il 25 dicembre 1909. Nella lettera c’era questa frase:

Dreihundert Männer, von denen jeder jeden kennt, leiten die wirtschaftlichen Geschicke des Kontinents und suchen sich Nachfolger aus ihrer Umgebung.

Che tradotta:

Trecento uomini, che si conoscono fra loro, guidano i destini del continente e cercano i loro successori tra i migliori del loro ambiente.

All’epoca la frase fu interpretata come un’accusa verso gli ebrei, sostenendo che i 300 a cui si fa riferimento lo fossero tutti. Ma Rathenau non aveva specificato etnia e provenienza, aveva solo scritto la frase per come l’avete appena letta. Quei 300 furono definiti in seguito gli Olympians. Si tratterebbe di un’organizzazione segreta, fondata in origine dall’aristocrazia inglese nel 1727. Il WEF, secondo gente come l’autore del libro, sarebbe l’estensione di questo gruppo di potere.

I protocolli dei savi e i Rothschild

Dopo la morte di Rathenau (secondo alcuni assassinato in quanto anche lui membro dei 300) ecco arrivare il maggiore Arthur Cherep-Spiridovich, direttamente dalle fila dell’esercito russo. Antisemita che si trasferì negli Stati Uniti nel 1920, dove si associò con Boris Brasol (uno degli autori dei Protocolli dei Savi di Sion). Cherep-Spiridovich portò così avanti la teoria del comitato dei 300 (ebrei) accordandola ai Protocolli, e aggiungendo anche la sua teoria complottista che vedeva il comitato capitanato dalla famiglia Rothschild. Coleman, nel suo libro, sostiene che i Rothschild siano solo una delle famiglie parte del comitato, ma non ne siano i leader. 

Tutte queste informazioni – assolutamente inutili – servono per inquadrare appunto il testo di Coleman, un’accozzaglia di teorie del complotto senza la benché minima prova.

Le letture di Osama Bin Laden

Il testo di Coleman è stato trovato tra le rovine del rifugio di Osama Bin Laden. Il testo del libro difatti lo potete trovare qui in .pdf al link gentilmente fornito dalla CIA. Il testo è un classico del complottismo antisemita, esattamente come lo erano i Protocolli, che ci caschi il popolino ignorante degli inizi del secolo è comprensibile, che a farlo sia un prelato di carriera lascia sempre un filo sorpresi. Ma abbiamo visto le altre uscite di Viganò durante la pandemia.

Nel libro troviamo frasi a effetto:

…an attack upon Christianity; the slow but sure disintegration of industrial nation states; the destruction of hundreds of millions of people, referred to by the Committee of 300 as “surplus population”, and the removal of any leader who dared to stand in the way of the Committee’s global planning to reach the foregoing objectives.

Chi legge una frase così dovrebbe subito chiedersi: se il Comitato dei 300 è segreto, come fa l’autore ad avere tutte queste informazioni? Addirittura sa come, all’interno del gruppo, ci si riferisce alla popolazione in eccesso. Ma sono domande che chi crede nei complotti raramente si fa.

Coleman non si spaccia mai per ex agente della CIA, e in altri suoi testi appare evidente che sostenga di essere stato agente dell’Intelligence britannica, informazione che riportano anche altri siti:

…MI-6 whistleblower John Coleman describes the covid end-game, a return to feudalism where a billion people will serve the super-rich. “The non-elite masses will be reduced to the level and behavior of controlled animals with no will of their own and easily regimented and controlled.”

John Coleman, FMR MI-6 Intelligence Analyst

Il fatto che sia Viganò che News Punch non facciano menzione dell’MI6 dimostra quanto poco abbiano approfondito i fatti.

Concludendo

Chi segue BUTAC ha già visto in precedenza il nome News Punch, si tratta del nuovo nome con cui è stato ribattezzato Your News Wire, sito che esiste dal 2014 è che è definito dalla stampa internazionale un sito di fake news. Col cambio di nome le cose non sono cambiate: il nome è l’unica cosa che è diversa. Buzzfeed nel 2017 definì il sito la seconda maggior fonte di storie false per social come Facebook. Poynter, un’organizzazione che raccoglie i fact-checker professionisti, evidenziava come il sito fosse stato debunkato 80 volte tra il 2017 e il 2018. Insomma, News Punch è un sito non affidabile, sarebbe il caso che Monsignor Viganò se ne rendesse conto (e anche Aldo Maria Valli magari, prima di condividere contributi poco affidabili).

redazione at butac punto it

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